Viva Vivaldi
The Four Seasons Immersive Concert.
di Alfio Morelli
L’Arena di Verona è il tempio della musica classica del nostro paese, ma è capace di cambiare pelle a ogni tipo di concerto e a ogni tipo di show che ospita al suo interno. È successo anche questa volta, quando il 28 agosto ha ospitato l’anteprima mondiale di “Viva Vivaldi.
The Four Seasons Immersive Concert”: un evento di musica classica unico nel suo genere, che ha celebrato i 300 anni dalla composizione delle celeberrime Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi con un’esperienza multisensoriale indimenticabile. Ideato dal celebre regista e produttore esecutivo Marco Balich, in collaborazione con la Fondazione Arena di Verona, lo spettacolo ha saputo coniugare la maestria interpretativa dell’Orchestra, diretta da Giovanni Andrea Zanon al violino, con un innovativo allestimento visivo e sonoro. Le immagini riprodotte tramite due grandi schermi LED, hanno offerto agli spettatori un modo diverso di usufruire di un classico della musica colta.
La serata ha riscosso un grandissimo successo, con l’Arena gremita in ogni ordine di posto. C’eravamo anche noi, tra gli spettatori, in una seduta della gradinata laterale, leggermente rialzata: non abbiamo avuto la possibilità di entrare in anticipo per fare le interviste ai professionisti – che abbiamo recuperato poi nei giorni seguenti – quindi ci siamo goduti le sorprese dello show in presa diretta. Lo spettacolo è stato molto coinvolgente: niente può sostituire l’emozione di un’orchestra di 29 elementi dal vivo, con il giovane direttore Zanon e il suo violino a tenere le fila. I musicisti, posizionati sul palco e inseriti in una Magic Box, hanno proposto il repertorio di Vivaldi mentre si creavano delle immagini e delle scenografie intorno. Questa rilettura del classico vivaldiano è sicuramente diversa dalle performance canoniche a cui abbiamo assistito in passato, e l’uso di tanta tecnologia visiva è riuscita ad attirare nuovo pubblico e a promuovere tra i giovani un compositore di cui andare fieri in tutto il mondo.
Il format ideato dallo studio di Balich, Wonder Studio, sarà sicuramente esportato con successo e forse saprà ri-potenziare anche altri classici della nostra musica. Il mix di classica e immagini digitali ad alta risoluzione, scelte con gusto ed elaborate per avere effetti tridimensionali, suscita stupore e meraviglia, restituendo un grande impatto a tutto il pubblico presente.
Soddisfatti e con le retine ancora in ebollizione, siamo tornati a casa in fretta e furia per ascoltare direttamente dalle voci dei tecnici i segreti di questo evento.
Nei giorni prossimi pubblicheremo le voci degli altri professionisti che hanno reso possibile questo evento. Clicca in fondo alla pagina per vedere la galleria.