Deejay Time Celebration

Il nostro primo reportage dal popolo della notte: a Cattolica l’evento con i protagonisti storici del programma Deejay Time.

Deejay Time Celebration

La Redazione

Con questo articolo vogliamo iniziare una serie di interventi sul mondo dell'intrattenimento e, in generale, dei locali da ballo, che in questi ultimi tempi è tanto maturato e si è talmente diffuso da destare interesse in tutto il grande pubblico, anche quello tradizionalmente distante dal mondo delle discoteche. Nel mondo della musica leggera, ben testimoniato dalla kermesse sanremese, gli autori hanno proposto ultimamente una gran quantità di brani legati alla musica in “quattro quarti” e con la “cassa dritta” – EDM, techno, phonk, eccetera; lo stesso è successo con la ricerca spasmodica del tormentone estivo, che ha temporaneamente messo da parte i ritmi reggaeton per strizzare l’occhio alla musica elettronica.

La riviera romagnola è sempre stata l’ombelico di questo mondo, e durante la stagione appena conclusa ha proposto molte serate sul tema, con nomi di spicco. Per citare alcuni nomi, tra i più noti: Gigi D’Agostino, Gabry Ponte, David Guetta, e poi naturalmente non sono mancati i tormentoni dei The Kolors e di Tony Effe. Dalla nostra base abbiamo intercettato alcuni eventi: la serata con i quattro DJ più famosi della nostra radio, ovvero Albertino, Fargetta, Molella e Prezioso, che all’Arena della Regina di Cattolica hanno fatto ballare un pubblico molto variegato e nostalgico degli anni Novanta; poi il nostro amico Massimo Tomasino ci ha inviato un reportage da Palermo in occasione dell’Unlocked Music Festival, che ha portato nel capoluogo siculo nomi come Carl Cox, Pawsa, Vltra e Fabio Neural.

Deejay Time Celebration è andata in scena all’Arena della Regina sabato 10 agosto, unica data in Riviera all’interno di un lungo tour estivo. Il programma radiofonico Deejay Time è nato in realtà nel 1984, condotto inizialmente da Albertino, e poi affiancato da Fargetta, Molella e Prezioso e specializzato in musica da discoteca. Il primo evento live è stato quello dall’estate 1994, all’Aquafan di Riccione, quando ancora la Romagna era l’ombelico del mondo ed era soprannominata il “divertimentificio”. Trent’anni dopo, l’idea: rivivere al Forum di Milano quella leggendaria serata di divertimento e di ricordi, soprattutto per un pubblico che aveva vissuto quegli anni. La serata al Forum è andata talmente bene che gli organizzatori hanno pensato di riproporla nelle piazze più belle del Paese. Con un palco che forse non voleva fare concorrenza a Tomorrowland, ma con l’idea di fare divertire un vasto pubblico di tutte le età.

Il palco era quello tradizionale dell’Arena della Regina, con un sistema PA adatto per tutte le stagioni, con luci prevalentemente Robe e schermo sul fondale. Noi siamo arrivati nel pomeriggio tardi, vista la calura, e abbiamo chiacchierato subito con gli amici della produzione. La serata poi è andata benissimo: dopo un’introduzione à la Kraftwerk, con la presentazione degli artisti e la messa in scena delle quattro postazioni, è partita una scaletta molto partecipata dal pubblico, composto da giovani e meno giovani. Lo show non era forse basato sugli effetti speciali, e video e luci hanno fatto più che altro da riempitivo, ma è stata apprezzata l’idea di diversificare la scenografia digitale dei quattro artisti, dato che ognuno aveva una sua scaletta, un suo stile e un suo immaginario. La serata da oltre trenta gradi non ha frenato le esibizioni.

Ascoltiamo allora chi ha lavorato dietro le quinte: la nostra visita nel backstage è iniziata con Mauro Lilli, direttore di produzione.

Mauro Lilli - Direttore di produzione

Mauro, siamo rimasti incuriositi da questa tendenza della musica disco riproposta in versione concerto.

L’agenzia con cui lavoro, Vivo Concerti, si è interessata da un po’ di tempo a questa tendenza. Come forse avrai notato, nella nostra scuderia c’è una sezione, che forse è la più affollata, di Electronic/DJ: troverai molti nomi nazionali e internazionali importanti. Tutta questa sezione viene gestita e organizzata principalmente da Francesco Vurro e Maurizio Capellini. In questo tour di Deejay Time, io copro il ruolo di direttore di produzione: il tour trae origine da quell’evento per i trent’anni al Forum di Milano, andato subito soldout. Quando abbiamo comunicato la volontà e la disponibilità dei DJ ad andare avanti, sono state chiuse velocemente tutte le dodici date; di più non erano possibili, per gli impegni in radio degli artisti. 

Ci descrivi il tipo di spettacolo che mettono in scena?

Non si tratta di una produzione tecnica particolarmente spettacolare, perché non serve in questo caso: tutto è imperniato sulla musica anni Novanta e sulla storia dei quattro personaggi, che mettono musica, fanno da animatori con il pubblico, si divertono, e così il video e le luci sono solo di contorno. Rimane il fatto che c’è stato un gran lavoro di pre-produzione. 

Cosa vi portate dietro?

Noi giriamo con la mezza produzione, e quindi ci portiamo dietro le regie audio, luci e video, il monitoraggio sul palco e qualche effetto speciale – che non sempre montiamo, qui a Cattolica non ci hanno fatto mettere le fiamme. Il materiale è fornito da Pro Sound di Marco Somma, di Termoli. Sul posto chiediamo l’impianto audio, le luci e il video.

Giacomo Menichini - Lighting designer e operatore

Giacomo, ci racconti il tuo lavoro?

Io sono subentrato dopo la serata al Forum, con un lavoro già impostato. Dunque io mi sono occupato di proporre un disegno luci che potesse tranquillamente far fronte alle piazze che avremmo incontrato. Per fortuna è stato abbastanza facile, perché abbiamo incontrato palchi importanti dove erano passati dei festival, con delle forniture tecniche ben oltre le nostre esigenze. Il disegno luci che abbiamo mandato ai promoter comprendeva una trentina di pezzi sul tetto, tra spot e wash, più otto spot a terra, in fondo al palco.
Io mi porto dietro una console grandMA, dove ho tutto programmato: mi basta fare un controllo nel pomeriggio e si parte subito con lo show. Al contrario dell’audio e del video, che sono sincronizzati, io sono staccato dal sync e quindi mi posso divertire a seguire lo spettacolo in manuale.

Saverio De Bellis - Fonico FoH

Saverio, ti trovo in una situazione rilassata: credi che il tuo Allen & Heath dLive possa bastare?

In effetti il mixer è più che sufficiente per questa situazione: me lo hanno proposto e io, che sono un estimatore di questo marchio, ho subito accettato. Questo non significa che durante lo spettacolo mi giro i pollici, anzi! È uno spettacolo in cui bisogna stare sempre sul pezzo, perché i ragazzi sul palco sono assai imprevedibili. Sono degli intrattenitori, interagiscono molto con il pubblico; ogni piazza che tocchiamo prevede un pubblico che reagisce in modo diverso, e loro di conseguenza. Poi, c’è anche un altro fatto: i quattro artisti sono piuttosto diversi nel loro modo di lavorare, quindi è diventato importante fare un bel lavoro di pre-produzione, e mettere in conto che ogni sera incontriamo un PA diverso per cui c’è sempre qualcosa da aggiustare. 

Che materiale incontrate di solito?

Incontriamo di tutto, ma mediamente il livello è buono, anche perché passiamo su palchi abbastanza importanti. Del reparto audio ce ne occupiamo in due, io in regia FoH e Antonio Colangelo sul palco, che in questa data però è stato sostituito da Luciano Vallefuoco, che oltre al ruolo di fonico svolge anche quello di direttore di palco: controlla che tutto funzioni al meglio e gestisce gli ingressi dei DJ sul palco.

Come avete organizzato il monitoraggio e le console degli artisti?

Sul palco abbiamo portato un monitoraggio importante, che ci ha fornito il service. Gli artisti hanno portato le loro playlist, molto diverse l’una dall’altra e caratteristiche del loro gusto, e ciascuno poi fa il suo mix dal vivo, gestisce i volumi, il microfono e gli effetti speciali.

Riccardo Fontana - Operatore video

Riccardo, tu hai un lavoro più gravoso.

Ti dirò, il lavoro più gravoso credo sia stato fatto in pre-produzione: tutti i contributi video sono stati creati dallo studio Galattico di Milano. Le immagini sono state caricate sul media server Resolume Arena, e poi divise in quattro programmi, uno per ogni artista. Poi le immagini sono state collegate alla playlist di ogni DJ, quindi ogni canzone che viene eseguita è collegata al suo programma video. Tutte le immagini che compaiono sullo schermo sono immagini generative digitali, e ogni artista ha un suo personale stile di programma.

Il video è da chiedere sul posto. Quali caratteristiche deve avere? 

Per noi non è tanto importante la grandezza dello schermo, quanto che mantenga il formato dei 16:9. Noi abbiamo impostato tutti i programmi su quelle caratteristiche. 

Clicca qui per accedere alla galleria fotografica
(16 Foto)