Giovanni Pinna - Lighting Designer

I protagonisti di Viva Vivaldi: il concerto immersivo all'Arena di Verona.

Giovanni Pinna - Lighting Designer

Ideato dal celebre regista e produttore esecutivo Marco Balich, in collaborazione con la Fondazione Arena di Verona, Viva Vivaldi ha saputo coniugare la maestria interpretativa dell’Orchestra, diretta da Giovanni Andrea Zanon al violino, con un innovativo allestimento visivo e sonoro. I professionisti coinvolti ci hanno raccontato il dietro le quinte.

Giovanni, ti conosciamo come un professionista molto duttile, in grado di passare da Vasco Rossi a Vivaldi. Quali sono le esigenze di uno spettacolo come quello all’Arena? 

Era da più di un’anno che si parlava di questa idea con lo studio di Marco Balich, e di un allestimento che doveva avere un nuovo mood, con un nuovo concetto di spettacolo. Bisognava unire e amalgamare due mondi che sono abbastanza lontani tra di loro – da una parte musica scritta trecento anni fa, dall’altra tecnologia nata pochi anni fa – e bisognava fare in modo che questa unione funzionasse e avesse un senso. Bisogna tenere presente che questa è stata una prima volta, quasi un esperimento, che andrà analizzato con calma per vedere i miglioramenti che si possono apportare. Poi, il mio lavoro doveva tenere conto dell’orchestra dentro il cubo, che a tratti doveva essere illuminata ed evidenziata, a tratti doveva amalgamarsi con le immagini che venivano proiettate, a tratti scomparire. Dovevo inoltre evidenziare e seguire nei movimenti sul palco Giovanni Andrea Zano, che con il suo violino era il protagonista della serata: in certi momenti ha coinvolto anche la platea dell’Arena, l’ha fatta diventare co-protagonista del racconto.

Ho notato che all’interno del cubo, sopra l’orchestra, si vedeva il posizionamento dei fari… una soluzione non ammessa in uno spettacolo classico del teatro.

E’ stata proprio una scelta consapevole: si voleva contaminare una situazione classica tradizionale con le pratiche che vediamo nei concerti rock dei giorni nostri. Lo stesso abbiamo fatto con gli schermi LED.

Come si costruisce uno spettacolo del genere?

Il tutto è stato costruito in diversi momenti: prima c’è stato un momento di brainstorming tra me, i creativi e il gruppo di BOTW; poi ci siamo spostati nella sede romana di BOTW, dove, insieme a Marco Di Febo, abbiamo programmato lo spettacolo in dettaglio; ci siamo trasferiti il 25 agosto e abbiamo montato tutto in un giorno solo all’Arena. Avevamo a disposizione solo due giorni, compresa la prova generale, per verificare che tutto fosse al posto giusto.