Maurizio Cappellini - Direttore di produzione
La tanto attesa reunion dei Club Dogo al Forum di Assago.
Dopo anni di successi individuali, i Club Dogo hanno fatto il loro ritorno sulle scene in veste di gruppo musicale, con un nuovo album e una serie di concerti che hanno fatto registrare il tutto esaurito. Siamo andati a Milano per intervistare i professionisti coinvolti.
Maurizio, questa produzione ci sembrava un po’ fuori schema, e fare tante date al forum non è di sicuro uno scherzo. Di chi è il merito di questo capolavoro?
Si è subito capito che il progetto fosse molto ambizioso, ma ci siamo tranquillizzati non appena sono venute fuori le date. Il progetto è stato diviso in due fasi: la prima coincideva con la messa in vendita delle quattro date centrali, che avevamo già prenotato al Forum. Dopo un giorno erano state riempite tutte e quattro, e da li è stato chiaro che stavamo lavorando a un evento straordinario: a quel punto Vivo Concerti è riuscita a incastrare altre sei date, anche in momenti diversi. Il Forum, come si può immaginare, aveva già una sua programmazione esistente, quindi c’è stato un grosso lavoro di programmazione.
Avete dovuto montare e smontare il palco più volte, come se fosse un tour?
Il Forum ha già un calendario fitto di eventi, sia sportivi sia di altro genere, e solo grazie alla collaborazione di tutti abbiamo potuto montare un main grid nella parte alta del Forum a cui lasciare attaccati 95 motori; poi a ogni allestimento abbiamo attaccato la produzione. Se si considera anche l’allestimento, abbiamo montato e smontato tutto ben cinque volte, come un mini-tour.
Qual è stato il segreto nella comunicazione di questo progetto?
La reunion del Club Dogo era già di per sé una cosa molto sentita e attesa dai fan, e poi naturalmente la comunicazione tramite internet ha fatto la sua parte. Anche la comunicazione tradizionale, cartellonistica, radio e tv, non è ininfluente e possiamo dire che questa ha fatto la sua parte. Passami il paragone, è un po’ come per i supporti musicali: la musica attualmente si ascolta in maniera liquida, ma comunque i vinili si continuano a stampare sia per il pubblico di nicchia sia per un po’ di sano autocompiacimento.
Entriamo un po’ nella parte tecnica: da quando avete iniziato a lavorare a questa produzione?
Il progetto coinvolge, oltre a Vivo Concerti, anche Friends & Partners e le tre aziende degli artisti, dato che ognuno di loro ha un suo management. Il primo incontro per la produzione è stato fatto a dicembre: eravamo tutti gasati perché sapevamo già dei risultati delle vendite e dell’uscita imminente del disco. Il disegno del palco ha avuto origine da un input degli artisti, ma poi è stato sviluppato da Blearred, compagnia che ha curato il disegno del palco, la parte luci e ha collaborato anche sui contenuti video. Per quanto riguarda la fornitura audio, luci e video, è venuta da Mister X, mentre il palco è stato fornito da Italstage. La ricostruzione dell’ambientazione milanese è passata anche attraverso un Duomo stilizzato tramite i pannelli LED e i contributi video RVM realizzati appositamente dal film-maker Fabrizio Conte, poi montati da Galattico.
Di quanto personale stiamo parlando?
Siamo davvero in tanti: se devo contare solo la crew tecnica e di produzione, direi che siamo una sessantina. Ma se aggiungo gli entourage dei tre artisti, al catering della sera si ritrovano oltre 130 persone.