A Volte Esagero Tour - Gianluca Grignani
Si dice in giro sia il tour della rinascita di Grignani: con un titolo esemplificativo e con le scenografie luminose di Marco Lodola.
Arriviamo l’8 maggio, al Teatro La Fenice di Senigallia, attorno alle 19, perché avvertiti che il sound check si sarebbe prolungato più del solito; in effetti l’artista, insieme al gruppo, è rimasto sul palco fin quasi le 20,30: un segno dell’attenzione di Grignani per la performance o una certa insicurezza di fondo?
Visto che il tempo stringe, cominciamo subito con il nostro giro di interviste. Enzo Gianlonardo è il direttore di produzione che, per conto dell’agenzia Color Sound, gestisce la produzione in tour.
La produzione
“Siamo partiti da S.Benedetto del Tronto – ci dice – e in questa parte primaverile faremo una decina di date, per poi riprendere questa estate con diversi festival. L’agenzia è molto coinvolta in questo progetto di Grignani. Oltre al calendario perquesta stagione, l’agenzia sta lavorando ad un progetto che vede Gianluca impegnato in diverse date nei paesi latini. Sul palco ci sono delle sculture luminose, un’idea che nasce dall’amicizia di Grignani con l’artista Marco Lodola – che ci ha permesso di arricchire il palco con un’idea diversa.
“Per portare in giro questa produzione usiamo un bilico e 13 tecnici. Arriviamo al mattino attorno alle dieci e, finito il concerto, chiudiamo il bilico verso le tre. Il service che fornisce tutto il materiale audio, luci e laser è DDM Eventi di Chieti. Anche se impegnativo, siamo molto contenti dell’ambiente che si è creato in questo tour: Gianluca ha la capacità di coinvolgerci molto, ciò si traduce in una percezione del lavoro più leggera. Anche nella scelta del gruppo ha selezionato dei musicisti di qualità, prova molto sul palco, a volte forse troppo, perché ci tiene moltissimo a dare il massimo al pubblico e a comunicare una nuova immagine di sé”.
L'audio
Passando per la regia, la chiacchierata continua con Rosario Parrotta e Simone Della Scala, rispettivamente fonico e PA man: “L’impianto audio è un ottimo Meyer Mica – ci spiegano – composto da 7 diffusori per parte più tre sub per parte in configurazione cardiode. Sul palco abbiamo due sound-fill e due monitor per Gianluca, gestiti con un mixer DiGiCo SD8 da Marco Bianchi Baldinelli, che si occupa anche degli IEM dei musicisti. Sulla microfonatura ci sono due varianti interessanti rispetto ai soliti standard: il microfono di Gianluca ha una capsula Telefunken M 81 su un sistema radio Shure, segnale che viene poi processato con un plug-in Wave C4, all’interno del mio mixer Digidesign. Questa combinazione – precisa Rosario – al momento è il miglior risultato che ho trovato per la sua voce. Altra singolarità è la ripresa della batteria: normalmente il suono principale si attinge dai microfoni principali sui vari pezzi e si usano gli overhead per la ripresa d’ambiente, mentre noi usiamo gli overhead come fonte principale di ripresa, dosando il resto come rinforzo. In questo modo uso il riverbero naturale dell’ambiente in cui ci troviamo, ottenendo un suono che mi soddisfa maggiormente”.
Le luci
Per quanto riguarda le luci, ci spostiamo nella postazione di Domenico Aragosta che, insieme a Gianluca e Marco Lodola, ha ideato il disegno luci e segue il tour come operatore. “Il concept del disegno luci è caratterizzato dalle sculture luminose – ci spiega – attorno alle quali ho costruito un disegno luci appropriato. Il concerto ha dei momenti intimi, con le ballad di Grignani, ma anche molti momenti rock, ed occorreva sottolineare queste peculiarità. Tutto sommato non abbiamo molti pezzi – aggiunge Domenico – usiamo una ventina di testemobili Robe, qualche PAR LED e diversi ACL, strobo e accecatori, più tre laser, due blu da 1 W e uno centrale verde da 3 W. Cosa carina, come effetto, sono le due macchine del fumo Sagitter con dei LED incorporati, grazie ai quali generano un effetto fiamma abbastanza credibile. Penso che con una batteria di queste macchine, comandate in DMX, si possano costruire effetti davvero molto interessanti”.
Lo show
Finito il nostro giro, ci rimane giusto il tempo di un panino prima dell’inizio dello spettacolo.
Su precisa volontà di Grignani, per rendere ancora più consapevole il pubblico del lavoro necessario a costruire uno spettacolo, per tutto il primo pezzo le luci bianche della sala rimangono accese, con i tecnici che seguono i musicisti nell’aggiustare il loro set up, senza nessuna luce o effetto sul palco. Finito il primo pezzo, però, si inizia a spingere con un pezzo rock, con tanto di effetti e con i laser che d’improvviso prendono vita. Una bella differenza.
Il concerto tutto sommato è gradevole, la scaletta distribuisce sapientemente le hit ed i pezzi del nuovo album, ancora non troppo conosciuti.
La maggior parte del pubblico di Gianluca è costituito da fan scatenati, che già dai primi pezzi si portano a bordo palco (per la gioia di quelli delle prime file!).
Grignani, a dire il vero, mi è sembrato un po’ impacciato nei movimenti, sebbene abbia sfoderato una voce sempre piuttosto interessante.
Altra critica, benevola: non si possono fare quattro ore di sound check e poi, durante la serata, chiedere continuamente al fonico di palco di alzare o abbassare il volume sulle spie… c’è qualcosa di metodologicamente sbagliato.
Tutto sommato una serata piacevole, soprattutto per i fan (fra cui molte) decisamente centrati nella fascia d’età over...
Personale in tour
Direttore di produzione/tour manager | Enzo Giallonardo |
Fonico di sala | Rosario Parrotta |
Fonico di palco | Marco Bianchi Bandinelli |
Backliner | Davide Munno |
Matteo Taronno | |
Gianmaria Spina | |
Disegno e datore luci | Domenico Ragosta |
Tecnici luci | Pierpaolo Dragani |
Alessandro Melideo | |
Angelo Scutti | |
PA man | Simone Della Scala |
Produzione | Color Sound |
Service audio luci | DDM Eventi |
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