Antonio Porcelli - Fonico stage
I protagonisti del tour Amore+Iva di Checco Zalone nei palazzetti e negli stadi della Penisola.
l 30 settembre siamo andati a Bologna per seguire il tour di Checco Zalone nella sua variante autunnale. Abbiamo intervistato i professionisti che lo hanno reso possibile.
Antonio, come mai ti troviamo a gestire il palco, quando ti abbiamo incontrato sempre in sala?
È già da tempo che collaboro in questo ruolo con Luca e Giuseppe Saponari. Abbiamo lavorato intensamente in questo ultimo periodo per la costruzione dello studio di Roma e per l’allestimento del sistema Dolby Atmos. Quando un anno fa era già nell’aria il progetto di Amore + Iva, mi hanno proposto di occuparmi del monitoraggio, e io ho subito accettato. Avevo voglia di fare una nuova esperienza ed ero curioso di affrontare il lavoro da un nuovo punto di vista. È pur sempre tutta esperienza.
Quali sono le differenze che trovi lavorando al mixer di sala o a quello di palco?
Il sistema è lo stesso, quindi si lavora praticamente sugli stessi oggetti. Ti posso dire questo, ma prendilo con beneficio: in sala lavori per il pubblico, sul palco lavori per l’artista e per i musicisti.
Come hai impostato il monitoring?
In maniera molto semplice: Luca non usa gli in-ear, e durante lo spettacolo si muove molto e ha bisogno di avere un riferimento abbastanza preciso. Quindi ho posizionato cinque monitor a terra, davanti al palco, in modo di coprirlo tutto; su questi monitor mando praticamente solo la voce di Luca, con un piccolo rinforzino della band. Poi, come side, ho posizionato ai lati del palco due sistemi Kara con due sub, dove invece mando tutta la band e solo un rinforzino dell’artista.