Filippo Panella - Sound Designer; Simone Squillario - Fonico di sala
I professionisti della tournée invernale di "Ligabue in teatro - Dedicato a noi".

Da sx: Andrea “Alex” Favaro, PA man; Simone Squillario, fonico FoH; Filippo Panella, sound designer.
Luciano Ligabue ha scelto di ripercorrere l’esperienza dei concerti nei teatri italiani, portando la sua musica in ben 31 città lungo la Penisola. Abbiamo intervistato i ragazzi che hanno reso possibile il tour invernale di "Ligabue in teatro - Dedicato a noi".
Filippo, sull’impianto audio vediamo delle novità. Come mai questo cambiamento?
Ero preparato alla domanda, ma devo dire che non c’è niente di sconvolgente o di rivoluzionario. Tutto il ragionamento era partito, all’inizio, dal fatto che la produzione voleva provare il Soundscape; visto che era previsto un tour teatrale, abbiamo iniziato a fare le prove in quella configurazione. Poi ci siamo resi conto che, con un calendario molto compresso, non c’era il tempo tecnico per ottenere un risultato apprezzabile, e così quel progetto è stato abbandonato. Il caso ha voluto però che l’artista e i musicisti, fonico di palco compreso, avessero apprezzato molto il silenzio che c’era sul palco durante quelle prove: tutto il PA sfruttava la configurazione cardioide, e quindi l’impianto è rimasto anche senza Soundscape.
È complicato fare la taratura?
All'inizio sì, abbiamo fatto molte prove in tutte le configurazioni per i teatri grandi e piccoli – dove siamo perfino costretti ad appoggiare i satelliti sui sub. Adesso però abbiamo tutte le simulazioni e i settaggi corretti, ed è diventato un gioco da ragazzi.
Da cosa è composto l’impianto?
In questa configurazione abbiamo 8 cabinet d&b Audiotechnik XSL12 per lato, con in aggiunta 6 sub sempre della linea XSL. Per completare l’impianto sul palco abbiamo appoggiato delle d&b E8 per le prime file e delle d&b Y10 sospese per il loggione. Solo in caso di teatri più grandi montiamo dei cluster con 14 diffusori XSL12 per lato.
L'impianto audio d&b XSL 12.
Simone Squillario - Fonico di sala
Simone, ci siamo visti all’aperto nel tour dell’anno scorso. Ormai per Luciano sei una figura di riferimento.
In effetti sono impegnato qui da tre anni, a partire dai sette concerti all’Arena di Verona nel 2022, poi gli stadi e i palasport nel 2023, e infine nei teatri italiani che completano il giro.
Che tipo di concerto proponete in questa sede?
Si tratta di un concerto semi-acustico, dove prevalentemente l’artista propone dei pezzi in acustico. È un set più adatto al luogo dove ci troviamo, ma non mancano momenti rock con chitarre elettriche e percussioni più marcate. Una delle caratteristiche di questo tour è che la voce di Luciano risulta più in evidenza, al contrario dei grandi concerti all’aperto dove veniva più mascherata dalle chitarre e dalla ritmica. In teatro, la situazione più raccolta permette alla voce di avere più rilevanza, e questo gli dà un valore speciale.
Che ne dici di questo impianto?
Come ti hanno anticipato, il tutto era partito con il progetto Soundscape; poi si sono accorti che in alcuni teatri non si riusciva a montare, in altri serviva troppo tempo per le tarature, quindi si è deciso di scartare l’idea. Come sai, il sistema Soundscape è proprietario d&b Audiotechnik, quindi avevamo montato il sistema completo fin dall’inizio, compreso naturalmente il PA principale. Durante le prove l’artista, la band, il fonico di palco e anche io ci siamo trovati molto bene con il palco pulito; così si è deciso di tenere tutto il resto. Il sistema è risultato molto versatile, perché anche nei teatri in cui non lo possiamo appendere suona molto bene con la configurazione appoggiata.
In regia con cosa lavori?
In regia lavoro con una console SSL Live L550. Per l’effettistica uso il sistema esterno UAD-2 Live Rack, con i plug-in UAD di Universal Audio, che in questo tipo di concerti mi danno più soddisfazioni. In particolare, sulla voce di Luciano uso un Tube-Tech CL 1B, mentre sulla chitarra di Federico uso un Summit Audio TLA-100A. Per quanto riguarda i microfoni, sulla voce abbiamo provato diversi tipologie di microfoni durante le prove, poi alla fine abbiamo optato per un classico Shure, con cui Luciano si ritrova bene.