Meyer Sound Leopard
Il costruttore californiano presenta il sistema più piccolo della famiglia Leo, l’ultima generazione di impianti line array Meyer
Sempre concentrandosi sui sistemi a due vie (e, chiaramente, auto-amplificati) l’azienda di Berkeley capitanata da John Meyer continua ad espandere la famiglia Leo di sistemi line array. Dopo il sistema “medio” Lyon (con 2 woofer da 12”) e ed il grande Leo-M (2 woofer da 15”), il neonato della famiglia, Leopard, è stato presentato per la prima volta in Europa alla fiera ProLight+Sound di Francoforte lo scorso aprile.
Concepito per offrire la massima semplicità nell’implementazione, Leopard è ottimizzato con una compensazione delle medio-basse frequenze per l’uso in array di, al minimo, sei moduli. Leopard è consigliato per applicazioni touring di piccole o medie dimensioni o per teatri o installazioni permanenti. È anche integrabile in array di Leo-M o Lyon, come downfill per le prime file o come array ausiliari per varie applicazioni insieme a questi sistemi più grandi (side, midfill, outfill ecc.)
Il singolo modulo Leopard incorpora due woofer da 9" a lunga escursione per le medio-basse e un singolo driver a compressione da 3" caricato da una guida d’onda e direttività costante attraverso un collettore REM, un brevetto Meyer pensato per emulare l'emissione di un driver a nastro.
A differenza di tutti gli altri impianti line array Meyer, con l’eccezione del piccolo Mina, Leopard incorpora un modulo d’amplificazione a tre canali che opera in classe D ad anello aperto. L’elettronica a bordo comprende anche il collegamento per il sistema di controllo informatico Meyer RMS (tramite il RMServer) e un alimentatore in grado di accettare tensioni di rete da 100 a 240 V AC a 50/60 Hz. Ogni modulo ha un assorbimento massimo (a lungo termine) di 1,4 A a 230 V AC.
Leopard ha una risposta in frequenza nominale da 55 Hz a 18 kHz (nella configurazione minima) e una risposta in fase (±30°) da 92 Hz a 18 kHz.
Leopard è molto compatto; ogni modulo misura 684 mm x 282 mm x 550 mm. Grazie all’implementazione dell’amplificazione in classe D, anche il peso è abbastanza ridotto: 33,6 kg ogni unità.
I moduli sono costruiti di multistrato di legno con telai laterali di acciaio che incorporano in modo non disperdibile le staffe per l’interconnessione tra le unità GuideALink. Queste ultime consentono di impostare angoli tra i moduli variabili da 0,5° a 15°, con perni a rilascio rapido. Sono incluse anche maniglie posteriori e laterali rimovibili.
Ad integrare il sistema Leopard nella parte bassa dello spettro, Meyer ha presentato anche il diffusore per le basse frequenze 900-LFC. Questa cassa acustica presenta la stessa larghezza del modulo Leopard per l’impiego sospeso o in appoggio, sopra o sotto l'array. Può essere anche sospeso in array omogenei fino a cinque unità.
900-LFC incorpora un singolo trasduttore da 18” a doppia bobina. Utilizza un amplificatore a due canali, operante anch’esso in classe D. Ha una risposta in frequenza da 31 Hz a 125 Hz con una risposta in fase (±30°) da 48 Hz a 110 Hz.
Questo sub pesa 71,7 kg (61,2 kg senza rigging hardware). Così, un array composto da due 900-LFC e sei Leopard resta ben al di sotto dei 400 kg
L’elaborazione di segnale per i sistemi Leopard è realizzata con il processore Callisto 616.
In fine, Meyer ha anche presentato una nuova unità per la distribuzione di alimentazione elettrica, rete RMS e segnale audio, MDM-5000, progettato per l’utilizzo con i sistemi della famiglia Leo.
contatti: Linear Sound
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