Sharpy Wash 330

Proiettore a testa mobile...

di Douglas Cole

Dopo l’innegabile successo di Sharpy, proiettore che ha praticamente creato una nuova tipologia di prodotto, il costruttore lombardo non ha certo riposato sugli allori ed ha continuato lo sviluppo di nuovi proiettori di dimensioni ridotte, basati sulle nuove lampade a scarica Philips a vita operativa estesa.


Il nuovo Sharpy Wash 330, pur emettendo la grande luminosità di un wash light a scarica di dimensioni e assorbimento elevati, offre infatti all’utente una serie di vantaggi non indifferenti: è manegevole, facile da trasportare, adatto a strutture poco robuste, richiede spazi ridotti per lo stivaggio nei magazzini e nei camion e, soprattutto, è estremamente veloce.


La sorgente
La lampada di Sharpy Wash è una sorella maggiore di quella di Sharpy. La Philips MSD Platinum 16R è infatti una lampada ad alogenuri metallici ad arco molto corto (1,3 mm) che offre un flusso luminoso nominale di 14.550 lm ad una temperatura colore intrinseca di 8000 K. Come quella di Sharpy, questa lampada è integrata in un proprio riflettore che si sostituisce come una singola unità. La potenza nominale della lampada è di soli 330 W e la vita operativa nominale è di 1500 ore. Anche il disegno del sistema di raffreddamento della lampada è quasi identico a quello di Sharpy, con un singolo ventilatore che tira aria attraverso la sorgente, posizionato direttamente sopra il riflettore. Il dimmer meccanico è molto morbido, mentre uno shutter permette effetti stroboscopici e di pulsazione ad una vasta gamma di velocità: da 1 flash/s a 12 flash/s di strobo e da 30 bpm a 360 bpm di pulse.


Colori ed effetti
Sharpy Wash 330, nonostante le piccole dimensioni (praticamente identiche allo Sharpy), offre una dotazione di caratteristiche completa per un testamobile wash. Incorpora un sistema di miscelazione colori CMY, più una ruota con 11 colori. Diversi colori della ruota corrispondono a quelli di Sharpy, così da facilitarne l’uso in combinazione, mentre vengono inclusi anche filtri utili per applicazioni specifiche come un filtro UV ed uno 1/2-minus green. Nel controllo DMX ci sono impostazioni per la rotazione della ruota ed anche per colori adiacenti doppi.


Nel modulo di effetti è compreso anche uno beam shaper, un prisma che forma il fascio in un ovale molto allungato. Questo effetto è rotante fino a 43 rpm ed indicizzato.
Vengono incorporati due filtri frost variabili: un light frost, per ammorbidire la sagoma del fascio, ed un heavy frost per la massima diffusione.

L’ottica frontale di Sharpy Wash 330 è una lente Fresnel. Il gruppo ottico motorizzato fornisce un effetto zoom molto veloce in una gamma tra 6,9° (10% di picco; zoom minimo pulito) e 48° (10% di picco; zoom massimo con heavy frost).
Come Alpha Wash 700, Sharpy Wash 330 incorpora uno snoot (“top hat”) motorizzato  con movimento accoppiato a quello dello zoom. Questo fuoriesce dalla bocca e previene la diffusione spuria di luce quando lo zoom è nelle posizioni minime.


È interessante notare che l’apertura ed il profilo del fascio con lo zoom al minimo sono quasi identici a quelli dello Sharpy con zoom al minimo e frost inserito, particolare che rende ancora più semplice e conveniente l’utilizzo dei due proiettori nello stesso parco luci.

Movimenti
Sharpy Wash 330 condivide molte caratteristiche con il suo fratello a fascio definito. Tra queste la velocità dei movimenti e degli effetti. La testa del Wash 330 è leggermente più lunga – 320 mm con il top hat ritratto, per una sfera massima di movimento con diametro 490 mm con il top hat esteso – ma il peso  è leggermente ridotto (18,5 kg; probabilmente per la differenza nel tipo di lente). Questo modello conserva quindi la velocità di pan e tilt per cui è così apprezzato il modello beam. I movimenti si controllano a 16 bit (in modalità vettoriale) e il pan si muove attraverso 540°, con una risoluzione di 2,1° (0,008° con controllo fine) ed in tilt attraverso 240° (10° in meno di Sharpy, dovuto alla testa più lunga) con una risoluzione di 0,98° (0,0004° fine). I movimenti vengono effettuati da motori passo-passo, funzionanti a micropassi, totalmente controllati da microprocessore.


Controllo
Sharpy Wash 330 si controlla tramite 22 canali DMX. Dispone di ingressi ed uscite XLR5 ed XLR3 per il segnale DMX, oltre all’interfaccia Ethernet per il controllo direttamente in reti MA-Net o ArtNet. Quest’interfaccia permette anche l’impostazione ed il monitoraggio del proiettore in rete con il software Clay Paky. In futuro, è prevista anche la compatibilità RDM.


Il pannello di controllo incorporato utilizza il consolidato sistema Clay Paky, con quattro tasti per la navigazione nei menu ed un tasto di conferma “OK”. Il display monocromatico a LCD s’inverte quando vengono premuti i due tasti “su” e “giù” contemporaneamente. La navigazione dei vari menù sarà quindi una procedura istintiva per gli utenti abituati ai proiettori Clay Paky.


Oltre alle funzioni di base, in questi menu sono disponibili parecchie opzioni utili che ci si aspetta di trovare nei proiettori di alto livello. Queste comprendono anche la possibilità di utilizzare miscelazione RGB, per coordinare i colori con proiettori a LED, la possibilità di muovere in modalità lineare la ruota colori, “short-cut” per il movimento della ruota colore e per le bandiere CMY, la possibilità di chiudere automaticamente lo shutter in caso di qualsiasi errore di movimento e la possibilità di chiudere il dimmer automaticamente quando lo shutter rimane chiuso.

Questo proiettore offre una versatilità notevole, in grado di produrre fasci piuttosto stretti per un wash light fino a campi diffusi molto grandi e con una resa molto elevata rispetto al suo consumo (assorbe un massimo di 520 VA a 230 V / 50 Hz). Anche se fortemente avvantaggiato dalla sua capacità di abbinarsi al modello Sharpy – condivide addirittura lo stesso flight case – Sharpy Wash 330 sarebbe comunque un prodotto molto interessante anche in assenza dell’altro: è un wash molto compatto e veloce, con la capacità di produrre colore eccezionale. Per quanto riguarda la resa, fornisce un illuminamento che, in proporzione al suo consumo, si deve vedere per credere. 

 

contatti: Clay Paky