Musica Nuda
Il jazz festival Crossroads e la storia del Teatro Socjale di Piangipane.
di Alfio Morelli
Quando mi sono diretto al Teatro Socjale – non è un errore di battitura – di Piangipane, in provincia di Ravenna, pensavo soltanto alla musica del gruppo, un duo composto da Petra Magoni alla voce e Ferruccio Spinetti al contrabbasso, di cui sono un grande fan. Quando sono arrivato davanti allo storico teatro, ho incontrato Franco Felisatti del service BH: un nome che è sempre un buon segnale, dato che il service di San Giuseppe di Comacchio si muove solo per servizi di qualità.
Franco mi ha allora confidato che fa parte dei volontari che gestiscono il teatro, in cui ha montato un impianto audio d&b audiotechnik completo, e che viene a fare assistenza gratuita ogni volta che c’è qualche evento importante – in cambio di un piatto di cappelletti de “l’Azdora” e di un bicchere di vino. Franco mi ha poi raccontato la storia di questo teatro, iniziata già nel 1911: a quel tempo la Cooperativa Agricola Braccianti Piangipane acquistò un terreno per destinarlo alla costruzione di un teatro sociale, e grazie alla manodopera volontaria dei braccianti dei dintorni i lavori terminarono già nel 1921. Il teatro divenne un luogo per ritrovarsi, organizzare riunioni culturali, politiche, spettacoli teatrali, feste danzanti, riunioni culinarie; allora, a volte, era d'uso portarsi anche le sedie da casa. Intorno agli anni Settanta, quando la televisione entrò in tutte le case e i più acquistarono un’auto, gli abitanti della zona cominciarono a muoversi alla ricerca di nuove mete, e il teatro piano piano perse il suo appeal e venne dismesso. La volontà della cittadinanza di mantenerlo attivo non è mai venuta meno: accadde allora che nel 1990 alcuni ragazzi lo presero in gestione, e nei primi anni Duemila si decise di riportarlo agli antichi fasti.
A dicembre 2004 iniziarono i lavori di ristrutturazione e di restauro conservativo del Teatro, e i lavori furono possibili solo grazie allo sforzo dei volontari del circolo ARCI Teatro Socjale, del Comune di Ravenna, della CAB TERRA – proprietaria dello stabile – della Federazione delle Cooperative di Ravenna, e di alcune aziende locali. L’anno dopo fu inserito anche il cinema, con le proiezioni del martedì sera organizzate secondo la solita formula a base di vino e cappelletti.
Visto che il service BH già frequentava il teatro per fare servizio alle serate jazz e blues, i ragazzi del teatro chiesero a Franco di far parte della cooperativa, così da aiutarli nella ristrutturazione con preziosi consigli sul progetto acustico e sulla scelta dell'impianto audio. Dal Socjale nel tempo sono passati dei nomi veramente importanti, come Enrico Rava & Roberto Taufic, Dario Ballantini, Paolo Fresu & Bebo Ferra, Morgan, Avion Travel, Vinicio Capossela e tanti altri.
Quando sono entrato nel teatro, ho scoperto un ambiente delizioso, pur senza lusso o lustrini: la platea è organizzata con le poltrone sotto palco, e con una decina di tavoli da metà sala in poi, per chi viene a bere o mangiare mentre si gusta lo spettacolo. Anche l’impianto segue la stessa filosofia, con tutto quello che serve e niente di troppo: il clima perfetto per la tappa ravennate del Crossroads Jazz, un festival itinerante che seguo sempre con grande piacere.
Da six: Diego Pasini, responsabile tecnico dell’organizzazione Crossroads, Franco Felisatti di BH Audio e Alessio Lotti, fonico.
Diego Pasini - Responsabile tecnico Crossroads
Diego, presentaci questa festival.
Crossroads Jazz è il titolo di un festival itinerante che si svolge su tutto il territorio della Regione, ed è una delle maggiori iniziative europee in quest’ambito. Siamo partiti nel lontano 2000 con la prima edizione, che coinvolgeva solo quattro città: Bologna, Modena, Ravenna e Reggio Emilia. Progressivamente, la programmazione si è estesa a macchia d’olio in tutte le province, fino a toccare 24 location. Quest’anno il cartellone conta 66 concerti, e non solo di genere jazz. Il tutto parte dall’organizzazione Jazz Network, di base a Ravenna, che dà origine al cartellone dei vari spettacoli, in coordinamento con i comuni coinvolti. Per prima cosa l’organizzazione contatta gli artisti e il loro management, poi segue l’organizzazione e la gestione tecnica dei vari concerti.
Quindi tu sei il tramite tra organizzazione, location e artista?
Esatto, una volta che l’organizzazione ha compiuto tutto l’iter burocratico ed economico, la palla passa a me: io contatto l’agenzia, il fonico e i tecnici del caso, dai quali ricevo una scheda con le richieste tecniche per lo spettacolo. Una volta raccolte tutte le indicazioni tecniche, mi interfaccio con il service dell’evento – in questo caso con BH – il quale fornisce tutto il materiale richiesto, e qualche volta anche di più. Con Elia Galli, il nostro backliner di fiducia quando si tratta di fornitura di strumenti, spesso riusciamo a esaudire richieste di strumentazione anche un po’ particolari.
Passando al lato economico, mi sembra che il teatro non abbia una capienza molto alta. Come si fa quadrare i conti?
Nella missione di Crossroads c’è anche quella di portare nomi di un certo spessore e organizzare concerti in luoghi non convenzionali. Fortunatamente le amministrazioni ci aiutano con l’aggiunta di qualche sponsor o, come in questo caso, con il Teatro Socjale e i suoi volontari. Anche se a fatica, riusciamo a far tornare i conti: ormai siamo una realtà abbastanza conosciuta, e grazie ai social riusciamo a comunicare abbastanza bene con gli appassionati, anche di fuori regione. Qualche sera fa abbiamo avuto un appassionato che veniva da Matera per il concerto di Joscho Stephan al CISIM di Lido Adriano.
Alessio Lotti - Fonico e non solo del duo Musica Nuda
Alessio, raccontaci un po’ il tuo ruolo.
Io mi posso definire il fonico storico di Musica Nuda, visto che la mia collaborazione con loro è iniziata nel 2006 e non si è mai interrotta. Le nostre richieste tecniche sono abbastanza semplici: dopo anni di prove, abbiamo trovato il miglior compromesso tecnico, dato che dobbiamo viaggiare con un bagaglio ridotto ai minimi termini. Normalmente facciamo sia concerti in spazi organizzati, come questo, sia concerti in spazi piccoli e meno abituati alle esigenze di un gruppo. Noi richiediamo una fornitura tecnica con materiale di facile reperibilità, e comunque siamo abituati ad arrangiarci; in qualche modo lavoriamo con quello che ci mettono a disposizione. Il più delle volte troviamo quello che chiediamo, e qui a Piangipane siamo stati molto fortunati: abbiamo trovato un impianto d&b audiotechnik e un mixer Midas M32, con Franco di BH come supporto; si preannuncia una serata ai massimi! Franco mi ha parlato del sistema d&b Soundscape, di cui ho sentito molto parlare, ma che non ho mai usato.
In quali altre location vi siete esibiti?
Ci siamo esibiti nei posti più disparati, che vanno dall’area archeologica di Veleia, all’anfiteatro di Lione, alle piccole chiese. Si può dire che ci possiamo esibire quasi ovunque.
Materiale audio in dotazione al Teatro Socjale di Piangipane
• 4 X ~ d&b audiotechnik 24SD (main PA appeso)
• 6 X~ d&b audiotechnik 44S (frontfill)
• 15 X~ d&b audiotechnik 8S (surround)
• 4 X~ d&b audiotechnik 21S (subwoofer)
• 2 X~ d&b audiotechnik Max2 (wedge monitor)
• 6 X~ d&b audiotechnik Max12 (wedge monitor)
• 2 X~ amplificatore d&b audiotechnik 30D (main e sub)
• 2 X~ amplificatori d&b audiotechnik 5D (frontfill)
• 4 X~ amplificatori d&b audiotechnik 10D (surround)
• 1 X~ processore audio immersivo Soundscape d&b audiotechnik DS100
• 2 X~ convertitori di formato Dante/AES-EBU d&b audiotechnik DS10
• 2 X~ switch Luminex Gigacore 12