La Sostenibilità in Scena
Domenica 7 aprile si è tenuto a MIR il panel organizzato da Link Italy sull’importante tema degli eventi sostenibili.
di Giovanni Seltralia
Durante il primo giorno di Music Inside Rimini, abbiamo assistito con piacere a un incontro di “sensibilizzazione” aperto a tutto il mondo live. Il panel La Sostenibilità in Scena, organizzato dagli amici di Link, ha esplorato le sfide di un approccio sostenibile e proposto alcune soluzioni per il settore live. Il convegno si è focalizzato sulle criticità che riguardano il consumo di energia e la produzione di emissioni durante gli eventi dal vivo, tema che già più volte abbiamo sfiorato su queste pagine, per poi passare ad alcune proposte pratiche, agli obblighi normativi e alla disponibilità di possibili finanziamenti.
I relatori, moderati da Aldo Chiappini, sono stati Valerio Cotogni e Ylenia Piromalli di Link, e Mauro Delle Fratte di IEG. I presenti sono partiti dall’affrontare il tema con grande serietà e concretezza; per cominciare, ci hanno messo in guardia: il settore deve muoversi prima che arrivi il legislatore con una normativa calata dall’alto, e anzi deve avere un ruolo nel momento della stesura delle leggi, per evitare un approccio insostenibile come ai tempi della pandemia. Per questo serve un grande impegno da parte di tutti gli operatori nell’ideare un approccio sostenibile sia dal punto di vista ambientale, sia sociale, sia economico.
Gli esempi ci sono già: a titolo di esempio, Ylenia Piromalli ha mandato in onda la sua intervista a Richard Cadena, uno degli organizzatori del Lollapalooza di Chicago. Richard ha raccontato nel dettaglio l’utilizzo di batterie e parchi solari che è stato fatto dalla sua squadra per alimentare i palchi e le aree di ristoro del celebre festival. Il sistema ideato si è rivelato scalabile, e quindi adatto alle piccole venue come agli stadi, e soprattutto di grande impatto emotivo e pubblicitario, con tutti i ritorni economici del caso. In particolare, la giovane cantautrice Billie Eilish ha promosso la sostenibilità del concerto e spinto i fan a ulteriori azioni virtuose dal punto di vista ambientale. Poi, il sistema si è rivelato perfettamente sostenibile dal punto di vista dei costi, perché ha permesso grandi vantaggi in termini di organizzazione; le batterie, solo per fare un esempio, sono silenziose e senza emissioni, e possono essere tenute vicino al palco e gestite con un personale molto inferiore ai normali motori diesel – per i quali, se proprio fossero inevitabili, si invita all’uso di biocarburante.
Poi, Mauro Delle Fratte ha portato un secondo case study, questa volta di casa nostra: l’esempio della fiera Ecomondo di Rimini. Si tratta di un evento da centomila persone, con 232 appuntamenti nel corso di quattro giorni. IEG ha lavorato in diverse fasi per minimizzare l’impatto negativo dell’evento: ha selezionato partner e fornitori che favoriscono l’impiego di materie prime riciclabili e biodegradabili; ha lavorato per un’efficace gestione dei trasporti di materiali e persone, per risparmiare sulle emissioni di CO2; ha garantito un uso appropriato del suolo e controllato le fonti di luce e rumore; ha permesso l’accessibilità universale anche alle persone con disabilità, e infine ha gestito adeguatamente i rifiuti e le acque di scarico. Tutti questi accorgimenti hanno permesso a Ecomondo di ottenere la certificazione ISO 2012, ovvero uno standard internazionale che permette di misurare, minimizzare ed eliminare gli impatti ambientali, sociali ed economici negativi e massimizzare i benefici degli eventi.
Insomma, si tratta di un tema che diventa sempre più centrale con l’andare del tempo: tutta l’industria mondiale degli eventi outdoor si sta muovendo in questa direzione, e noi crediamo che sia il momento di iniziare una discussione seria anche all’interno dei nostri confini. The show must go on, ovviamente, ma solo se è possibile in un’ottica di futuro equilibrato e sostenibile.