In tour con la mezza produzione
Diario di bordo di un recente tour italiano
Qualche tempo prima...
Pensandoci bene, da parecchio tempo non affrontavo un tour senza avere al seguito i bilici del PA, del “mio” PA!
Rimuginavo sul fatto che ad ogni data avrei trovato un impianto ed una gestione dello stesso diversi e la preoccupazione era inevitabile: mio Dio! Dovrò ricominciare ogni volta da capo! Non potrò contare sul “mio” K1, fido compagno di tanti concerti!
Pensavo a cosa sarebbe potuto essere del mio mix, così tante volte provato e riprovato e la necessità di doverlo rifare ad ogni data mi convinceva sempre meno. Aiutooooooo!
Poi, ripensandoci meglio, ho cominciato a vedere questo tour con occhio diverso. Mi sono detto che avrei avuto la possibilità di sperimentare, provare e testare vari marchi di PA usati in Italia: una figata!
Avrei anche potuto verificare le diverse modalità di montaggio e messa a punto da parte dei vari PA engineer, ascoltare e “toccare” con le orecchie le varie soluzioni sulla disposizione dei sub e la loro configurazione: archi elettronici, end fire, cardioidi e un sacco di altre cose. E allora... vista così... non vedevo l’ora di partire!
Meno tempo prima...
Ho iniziato a chiedere informazioni tecniche sulle varie location del tour e, basandomi un po’ sulla mia esperienza e un po’ sul tipo di sonorità che mi sarebbe servita per la tipologia di artista per cui lavoro, mi sono confrontato con i vari fornitori di PA e relativi sound designer, coadiuvato dal nostro sempre disponibile direttore di produzione Alberto Muller, cercando un giusto compromesso sulla qualità e ancor di più sulla quantità dei sistemi audio che avrei potuto avere a disposizione.
Ovviamente riferendomi agli spazi e ai dati di prevendita: è inutile chiedere e far montare bilici di casse se poi non ci sarà pubblico a fruirne: questa sembra essere un’ovvietà, ma non è così!
Fortunatamente, grazie alla bravura della fantastica band dei Negramaro, a livello di pubblico tutto procedeva per il meglio: praticamente tutte le date erano sold-out e in posti tanto diversi tra loro: dal vecchio stadio di Reggio Emilia, il Mirabello, dove abbiamo fatto anche l’allestimento, passando poi per l’Arena della Regina di Cattolica, per andare al Festival Collisioni di Barolo, poi a Vulci nello splendido sito archeologico per arrivare al famoso Lucca Summer Festival, prima di sbarcare in Sardegna a Riola Sardo dentro una ex cava di tufo, per poi finire in Sicilia allo stadio delle Palme di Palermo e, bellezza con doppia data, al Teatro Antico di Taormina: insomma non ci siamo fatti mancare niente!
A fine tour....
Con questo tour ho avuto la possibilità di sperimentare, oltre ai diversi PA, anche le diverse tipologie di venue disponibili in Italia per i concerti.
Quando ho iniziato questo mio racconto pensavo di non citare nomi e marchi ma poi, come si dice, “solo gli stupidi non cambiano idea”!
Ho quindi deciso che fare i nomi e citare i marchi è molto importante, determinante a volte, e serve per creare una panoramica (quantomeno io ne sono convinto) della situazione in Italia a livello di PA e conoscenze tecniche.
Con questo non è mia intenzione voler fare una classifica, ma mi sento di trarre tutta una serie di conclusioni e considerazioni sul modo di lavorare italico.
Ho sicuramente toccato con mano una cosa: i costruttori di impianti audio nazionali non hanno nulla da invidiare ai più blasonati costruttori internazionali: anzi!
Le maggiori soddisfazioni le ho trovate proprio usando PA di costruzione italiana, tipo RCF e Outline, e con questo non voglio dire che non mi sono trovato bene con d&b, Martin e Meyer, però non ho notato una “differenza”, anzi, per meglio dire “la differenza”. Semplice campanilismo? A voi l’ardua sentenza!
Altra cosa che purtroppo ho toccato con mano, è che ancora oggi, dopo tanti anni (e sono davvero tanti, credetemi!), in alcuni posti e con alcune realtà locali non è cambiato nulla.
Anziché andare avanti, progredire, voler migliorare il proprio modo di lavorare, si continua ad acquistare e/o noleggiare impianti audio di marchi prestigiosi per poi ritrovarsi a non saperli usare e gestire.
Purtroppo ho constatato l’atteggiamento del secolo scorso, con le sue frasi fatte e stereotipate, quali: “Non ti preoccupare, tutto a posto... tra poco arriva... con questo impianto ci hanno suonato anche i Pink Floyd... ma fino a ieri andava alla grande... ma sai, in Sardegna questo abbiamo... ma sai in Sardegna non si trova altro... vedrai, vedrai, vedrai...”.
Questo non rende giustizia ad entrambe le parti: né ai professionisti che lavorano sul posto con incontrovertibili realtà, né a chi sul quel posto arriva pretendendo di fare il suo lavoro.
Torniamo al diario di viaggio.
Vorrei partire dalla prima data a Reggio Emilia, dove ho avuto il piacere di usare un ottimo PA italiano, anzi “reggiano”, ovvero RCF TTL55, fornito dai fratelli Ferretti di Piano&forte, che voglio ringraziare, e con la diretta assistenza della casa madre nella figura dell’ingegnere Emanuele Morlini, RCF SystemTuning.
Devo dire che mi sono trovato veramente bene a lavorare con questo sistema nostrano: molto bello e generoso nella gamma medio/alta e veloce e preciso nella parte bassa.
Volevo sottolineare, con mia grande soddisfazione, la disponibilità, la competenza e la pazienza di Emanuele nel soddisfare tutte le mie richieste tecniche: grande PA guidato da grandi persone!
Morale? È sì importante avere buoni impianti, nella giusta quantità e di marchio affidabile, ma è ancora più determinante avere dei tecnici, delle persone competenti, con cui confrontarsi e collaborare: fortunatamente vince ancora l’uomo sulla macchina!
Ecco un po’ di fotografie scattate nelle varie venue ai diversi PA usati in questo ultimo tour e qualche piccola nota relativa:
15 luglio 2016 – Mirabello Aria Aperta Stadio Mirabello Reggio Emilia
Inizio il tour da casa con PA RCF TTL55: come già scritto, impianto molto interessante e generoso e molto... “reggiano”!
16 luglio 2016 – Arena della Regina Cattolica
Con PA Outline GTO: molto potente, controllato e definito.
Ovviamente italianissimo!
Eccomi immortalato con l’insostituibile Davide Grilli e l’amico Luca Giaroli di Outline.
18 luglio 2016 – Collisioni Festival
A Barolo con PA d&b audiotechnik Serie J ben configurato.
Qui finalmente siamo riusciti a consegnare il mio mix in digitale, via AES-EBU, al processore dell’impianto: tanta definizione e dinamica in più. Pubblico fantastico e location particolare per un festival “a tutto tondo” dove la musica ha sposato l’amicizia, la cucina, la gioia di stare insieme e il buon vino!
20 luglio 2016 – Vulci
Vulci Festival con Martin MLA molto ben impostato dall’amico Red Talami.
21 luglio 2016 – Lucca Summer Festival
Lucca Summer Festival sempre con Martin MLA: un montaggio con un fronte molto largo, tanti cluster, ma nemmeno uno centrale.
Comunque ottimo PA e ottima gestione a livello di tuning.
23 Luglio 2016 – Riola Sardo
Eccoci a Riola Sardo, in Sardegna, forse la location più particolare di tutto il tour trattandosi di una cava di tufo. Ma non è stata solo la venue a rendere questa la data più problematica. Impianto d&b Serie V8, insufficiente come quantità e tipologia, senza possibilità di taratura alcuna e consegnato, almeno acceso, alle ore 20:00 del giorno dello show.
Ovviamente niente sound check e inizio show posticipato alle 23:00.
Vi lascio immaginare il mio stato d’animo. Il PA è stato “non” gestito in modo tale che anche questa volta sono state le persone a fare la differenza, ma in negativo.
26 luglio 2016 – Palermo, Stadio delle Palme
d&b Serie J, ben dimensionato e tarato: grazie alla disponibilità dell’amico Freddi. Show iniziato un po’ in ritardo per problemi logistici locali, anche qui senza sound check. Come fondale un paesaggio veramente suggestivo.
27 e 28 luglio 2016 – Taormina, Teatro Antico
Ultime due date al Teatro Antico di Taormina.
Come PA buona parte del catalogo Meyer: questo si può e si deve montare: impossibile appendere, quindi un po’ di fatica ad arrivare alle ultime file più in alto, ma tanta collaborazione da parte del fornitore.
Piccola nota relativa al paesaggio: di fronte a tanta bellezza si può restare indifferenti? Credo di no.
Fine del viaggio... e già pronto per il prossimo.
Faccio il fonico da molto tempo, questa è la mia vita e la mia passione. Ascoltare è la mia passione. Il rock è la mia passione. Ma questo diario inaspettato mi ha fatto rivivere questo viaggio su un ipotetico treno che attraversa l’Italia (per l’ennesima volta) da nord a sud.
Il solito maledetto sentimentale.
E dal mio ipotetico vagone voglio ringraziare i miei compagni di viaggio, primi tra tutti Giuliano, Erma, Pupillo, Andro, Lele, Data; e poi il grande Davide Grilli che ha dovuto condividere con me impianti non suoi, i backliner, il fonico di palco, tutta la produzione di Live Nation.
Grazie anche all’ultimo dei facchini che, insieme agli altri, ha contribuito a rendere possibile questa ennesima avventura.
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