Gerardo Antonacci - Backliner e microfonista

Cabaret, un capolavoro del teatro musicale, è nato nel 1966 da un romanzo autobiografico di Christopher Isherwood, e ha conquistato il pubblico di Broadway e del mondo intero. Siamo andati a vedere la versione italiana firmata da Arturo Brachetti e Luciano Cannito.

Gerardo, qui tu hai un doppio ruolo.

Sì, sulla carta ho un doppio ruolo: devo organizzare le riprese e il monitoraggio di una band di quattro elementi, posizionati in uno spazio sopraelevato sopra la scena, mentre sul palco devo gestire una ventina di artisti. Per la band è un lavoro più che altro di routine: una volta impostato il setup, c’è solo la necessità che tutto il sistema funzioni correttamente data dopo data. Per la band, abbiamo pensato a un sistema di ripresa abbastanza standard su batteria, contrabbasso, clarinetto e pianoforte. Il batterista gestisce 16 canali in multitraccia, dove sono collegati anche tutti gli ascolti dei musicisti in cuffia, mentre il pianoforte ha un suo monitor wedge, per avere un suono con più presenza e dinamica. Forse il lavoro più lungo è quello di microfonare i 20 artisti. Il lavoro comincia un paio d’ore prima di andare in scena, dove è necessario pulire e controllare tutte le capsule, fare il controllo dei bodypack con le rispettive batterie cariche. Poi comincio ad applicarli artista per artista, in particolar modo quello di Arturo, con la capsula fissata e il filo coperto da un cerotto trasparente. Tutto il trasporto radio è gestito dal sistema Shure tramite il software Workbench.

MAIN PA

16 × RCF TTL 33-A

2 × RCF SUB 9006

2 × RCF NXL 24 frontfill

UNDERBALCONY/DELAY:

RCF HDL 10

AUDIO MATRIX 

Meyer Sound GALILEO

RCF RDNET 4.0

MIXER FOH

Soundcraft Vi1

STAGEBOX

STUDER stagebox

ASCOLTI STAGE

RCF HDL10 (in americana)

RCF NXL 24 (in quinta)

4 × IEM Sennheiser (live band)

RADIOFREQUENZE

20 × Shure ULX-D

SHURE workbench (gestione)

MICROFONI ARCHETTO

DPA 4088 cardioide

SEQUENZE

16 ch sequenze MOTU24AO