Jo Campana - Set e Lighting Designer

I professionisti della tournée invernale di "Ligabue in teatro - Dedicato a noi".

Jo Campana - Set e Lighting Designer

Luciano Ligabue ha scelto di ripercorrere l’esperienza dei concerti nei teatri italiani, portando la sua musica in ben 31 città lungo la Penisola. Abbiamo intervistato i ragazzi che hanno reso possibile il tour invernale di "Ligabue in teatro - Dedicato a noi".

Jo, iniziamo dal disegno del palco. Qual è il concetto che ha dato origine a tutto?

La genesi di questo palco parte dalla predilezione che ho sempre avuto nei confronti del teatro, anche se voi mi avete visto lavorare prevalentemente in spazi più ampi. Quando penso al teatro penso all’opera e a tutto quello che c’è intorno. Non per questo voglio paragonare questo spettacolo a quel genere, ma comunque ho preso molti spunti nella costruzione del palco di stasera. Un’altra considerazione da fare, e non da poco, è che in teatro c’è il buio, una situazione fantastica per chi usa le luci. Lo spettacolo si compone di due atti, con un intervallo di un quarto d’ora con sipario chiuso. Questo mi dà la possibilità, anche se in modo limitato, di poter cambiare la scena. Nel primo tempo c’è un fondale plissettato, che illumino con delle barre GLP che permettono sia zoom sia movimento tilt, e che mi danno la possibilità di lavorare come controluce, come sipario di luce o per illuminare il fondale stesso. Come spot, sia a terra sia a soffitto, ho usato dei  Vari-Lite VL10. Per completare la scena, in giro per il palco ho dei Roxx E.SHOW maxx e Roxx CLUSTER B2 W. Su dei Wind Up ho montato una serie di Robe Patt, che mi aiutano anche a riempire la scena.

Insomma, il nostro lavoro ha le sue radici proprio nel teatro, e questo buio è ideale per lavorare con le luci: lo spettacolo nel primo tempo è molto tranquillo, mi permette di creare dei quadri molto belli ed eleganti, e poi nel secondo tempo cresce la “rumba” con qualche pezzo più movimentato, che mi dà la possibilità di sfruttare i movimenti delle luci. 

Come viene gestito il cambio palco?

In modo abbastanza semplice: sul fondale sono montati due tipi di scenografia; quello più in fondo è composto da cinque strisce di materiale testurizzato Contra, che dal soffitto scendono fino al pavimento, e in mezzo a questi drappi è posizionata una serie di fari che uso come controluce; quello davanti prevede un secondo telo che copre il primo e che uso solo per il primo tempo; nell’intervallo si smonta il telo davanti, si aggiustano i fari sul floor e il gioco è fatto.

In quanti siete a gestire le luci?

Agorà mi ha messo a disposizione tre persone: Vittorio Graziosi, Mirco Palanca e Pino Miselli, con l’aggiunta di Tommi Piersanti in qualità di rigger. Mi sento di elogiarli pubblicamente, perché sono ragazzi molto volenterosi e professionali. Arriviamo alla mattina intorno alle 10, e per mezzogiorno è già tutto montato; poi si va a mangiare, come si dice, con le gambe sotto il tavolino – e non un panino sul dimmer – poi dal primo pomeriggio si iniziano le prove e i puntamenti, per ritornare alla sera a mangiare comodamente.