Pierre Courchesne - Lighting designer e operatore luci

Il musical Cabaret torna in italia con Diana del Bufalo e Arturo Brachetti.

Pierre Courchesne - Lighting designer e operatore luci

Da sx: Giuseppe Di Corrado, Pierre Courchesne e Marco Barile.

Cabaret, un capolavoro del teatro musicale, è nato nel 1966 da un romanzo autobiografico di Christopher Isherwood, e ha conquistato il pubblico di Broadway e del mondo intero. Siamo andati a vedere la versione italiana firmata da Arturo Brachetti e Luciano Cannito.

Pierre, tu segui da tempo gli spettacoli di Arturo. Come hai pensato questo disegno luci per lo spettacolo?

Stiamo parlando di un disegno abbastanza classico, un po’ alla vecchia maniera, senza video né effetti speciali. In tour usiamo esclusivamente teste mobili a LED, per via della versatilità del prodotto e della facilità di montaggio e di puntamento. Purtroppo abbiamo dovuto montare i proiettori su delle americane molto in alto, visto il posizionamento della band al di sopra della scena. Abbiamo usato poi qualche sagomatore di taglio tra le quinte.
In totale portiamo una cinquantina di pezzi: i profile DTS Synergy e i wash Claypaky. Non abbiamo usato nessun seguipersona, perché ho fatto tutto tramite 350 cue, che all’occorenza posso aggiustare tramite un tracking in diretta. Il lavoro è diviso con altri due miei colleghi, Giuseppe Di Corrado e Marco Barile, che montano e gestiscono tutto il reparto luci. In regia ho una console grandMA versione 2, che quanto prima cercherò di upgradare alla versione 3. Montiamo tutto il materiale in un paio d’ore, poi il resto del tempo lo passiamo sulle rifiniture o nelle eventuali prove.

LUCI

12 × DTS Synergy 5 profile

12 × Claypaky Sharpy+

14 × Claypaky MidiB

4 × ETC source4 LED FC

SERVICE

STONES LAB di Gravina in Puglia (BA)