Francesco Vurro - Production manager
Siamo stati all'Unipol Arena a intervistare i protagonisti del No Stress tour di Irama & Rkomi.
Due importanti artisti della nuova generazione lavorano insieme e provano il test del palco: un tour breve ma intenso conferma il successo della collaborazione discografica e lascia intendere la continuazione di un percorso condiviso. Andiamo dunque a intervistare i professionisti che hanno organizzato, messo in piedi e portato in giro questa produzione targata Vivo Concerti.
Francesco, di cosa ti occupi precisamente?
Lavoro da quattro anni come responsabile di produzione per Vivo Concerti. In quest’ultimo anno, mi sono occupato di oltre venticinque produzioni. Il mio compito è quello di costruire la struttura della produzione, dal budget della squadra che andrà in tour, ai fornitori. Devo trovare il modo di combinare il bello dello spettacolo con il risultato economico che il tour produrrà. In altre parole, devo prevedere se quello che spendo, riuscirò a incassarlo poi data dopo data, magari tenendo pure qualche euro in tasca. Durante il tour, devo controllare che tutto funzioni e che sia in linea con le previsioni. Mi occupo anche dell’aspetto psicologico di tutti i reparti: se l’artista si trova a suo agio ed è tranquillo, se la produzione lavora al meglio e ha tutto l’aiuto necessario, se la crew ha i modi e i tempi giusti e non lavora con troppo stress, se il promoter è soddisfatto del rapporto con la produzione, e così per tutto il resto.
La produzione di un tour è un meccanismo abbastanza complicato, tutto deve scivolare senza intoppi. Devo riconoscere che lavoro in una famiglia meravigliosa: Vivo Concerti, dove il capo famiglia Clemente Zard non ne sbaglia una. In questi ultimi anni, Clemente ha avuto la lungimiranza di prendere in mano artisti di grande successo come Ultimo, Måneskin, Elodie, Blanco, Madame, Salmo e Coez: il loro successo rende le nostre produzioni un po’ più semplici, perché sono artisti che hanno un grande seguito e i cui concerti si vendono rapidamente.
Da sx: Lorna Pagano, Silvia Campiglio, Maurizio Cappellini, Francesco Vurro, Elena Gravino, Mauro Lilli, Francesca D’Ingillo, Matteo Bronzi.
Quanto tempo prima si inizia a lavorare ad un tour?
Ogni tour è una storia a parte, ma in generale si inizia a lavorare 8-10 mesi prima. In questo periodo si definiscono i programmi di massima, il calendario, le prenotazioni delle location, degli hotel, i contatti con i creativi, i dettagli del progetto, i contratti con i fornitori, eccetera. Se tutto va bene, la struttura del tour è definita 3-4 mesi prima della partenza. In caso di imprevisti, è necessario completare i preparativi fino almeno a 2 mesi prima. Infine, è necessario preparare tutta la burocrazia necessaria per portare in giro la produzione, che è sua volta un’operazione molto impegnativa.
Hai fatto delle previsioni su come sarà la prossima stagione?
Per Vivo Concerti non esiste più il concetto di stagione, in quanto il roster degli artisti è molto ampio e variegato. L’anno 2024 si preannuncia già molto intenso, con un ulteriore incremento di spettacoli. Non sono gli artisti a mancare, ma le location dove poterli ospitare, soprattutto al sud.