Dal globale al locale - Sesta e ultima parte
Event Safety Consulting, spunti sulla legislazione internazionale in materia di eventi temporanei di pubblico spettacolo.
di Federica Poggi e Paolo Vettorello
Per concludere l’anno di collaborazione con Sound&Lite, abbiamo pensato di introdurre il tema della legislazione internazionale per raffrontarlo con quello italiano, che nell’ultimo periodo ha cominciato una mutazione che vedrà la nascita di nuove normative nel nostro settore. Per iniziare questo confronto ci affIdiamo all’architetto Stefano Faggiotto, dello studio Staff di Forlì, collega con il quale collaboriamo da anni e sviluppiamo gran parte dei progetti legati alla safety. A Stefano i nostri ringraziamenti per aver sviluppato questo tema.
Negli ultimi due anni a seguito dei fatti di Torino, il legislatore italiano ha posto sotto i riflettori il comparto dell’intrattenimento, con particolare riferimento alle pubbliche manifestazioni. Una serie di circolari e direttive del Ministero dell’Interno iniziano a porre l’attenzione al modello organizzativo in materia di gestione degli eventi.
Viene redatto l’accordo tra il Ministero della Salute, le Regioni e le Provincie autonome di Trento e Bolzano per l’organizzazione sanitaria negli eventi, nelle manifestazioni programmate e nelle esercitazioni di emergenza territoriali, nel quale vengono impartite le prescrizioni minime per la predisposizione di un servizio di soccorso sanitario a supporto delle stesse.
A corollario del D.M. 19 Agosto 1996, recante la “Regola tecnica di prevenzione incendi per i locali di pubblico spettacolo”, all’interno della quale le manifestazioni all’aperto sono un tema del tutto secondario, si comincia a delineare un nuovo scenario normativo, molto articolato e complesso, che introduce importanti novità e tematiche da affrontare.
Assistiamo al passaggio da un approccio normativo prettamente di natura antincendio a un approccio maggiormente integrato e multidisciplinare, con l’apprezzabile intento di limitare la discrezionalità degli interlocutori della pubblica amministrazione, cercando di esprimere indicazioni chiare e puntuali.
Se proviamo a verificare le indicazioni fornite delle normative anglosassoni (Inghilterra, Scozia, Irlanda, Australia e India per citarne alcune), possiamo notare come l’approccio agli eventi sia molto più integrato e articolato.
Le linee guida per gli eventi sicuri pubblicate e costantemente aggiornate dall’Health and Safety Executive, in accordo con l’Home Office e lo Scottish Office, pongono l’accento su tutti gli aspetti dell’organizzazione di un evento.
Provando a tracciare un parallelo con quanto presente nel quadro normativo italiano, le linee guida HSE sarebbero una sorta di testo unico che raccoglie tutte le norme riguardanti il settore dello spettacolo, producendo sì un dispositivo di legge corposo, ma anche eliminando la necessità di risalire sempre all’esegesi delle norme, fatto che crea non poche incertezze a tutti gli operatori.
È anche importante notare come la normativa di settore è per lo più indirizzata alla progettazione di nuovi impianti o locali, piuttosto che all’utilizzo di strutture per ospitare eventi o spettacoli.
Le linee guida si dispiegano su molti capitoli, che partono dalla pianificazione a monte dell’evento, per affrontare successivamente la progettazione del luogo del concerto.
L’aspetto di prevenzione incendi (che coincide con il DM 19 Agosto 1996 sopra citato), occupa solamente il terzo capitolo delle linee guida. Questo è un interessante indizio che ci fa capire l’ampiezza dei temi trattati dalla normativa anglosassone.
Inoltre le linee guida affrontano aspetti riguardanti la comunicazione al pubblico sull’evento e sulla gestione della folla, temi sicuramente meglio articolati rispetto alle recenti direttive emanate dalle autorità italiane.
Un aspetto interessante da sottolineare è il fatto che si pone l’accento anche sulla gestione dei punti di ristoro, del merchandising, dei trasporti, dei rifiuti, trattandoli nel contesto organizzativo complessivo. Tali aspetti, nella normativa italiana, sono solitamente trattati dal punto di vista meramente autorizzativo.
Al fine di agevolare il compito degli organizzatori e dei tecnici, alcuni capitoli trattano temi specifici come le strutture, le transennature, l’impiantistica, creando un compendio con i relativi rimandi alle varie norme tecniche di settore che però ha il pregio di rendere fruibile la materia anche a esterni del settore.
Distinguendo tra eventi su larga scala e piccoli eventi per mezzo di una suddivisione in capitoli, le linee guida offrono inoltre un approccio pragmatico al tema della predisposizione delle risorse necessarie all’organizzazione, poiché agevolano le autorità a capire quali dispositivi di sicurezza immaginare in base all’affluenza prevista.
Trattando principalmente di concerti e non genericamente di spettacoli e intrattenimenti vari, la guida si sofferma anche su come organizzare eventi in siti particolari quali stadi o arene sportive. Nella normativa italiana è presente una semplice modifica a un articolo del DM 18 Marzo 1996 recante la regola tecnica per la progettazione delle strutture sportive, che permette di utilizzare l’area dell’attività sportiva anche per ospitare il pubblico di uno spettacolo.
Degne di essere citate sono le due differenti guide emanate dal Minister of State e dal Department of Education, note come Green book e Red book, che riguardano la sicurezza per i concerti pop all’interno e all’esterno, che trattano in modo esaustivo e puntuale le varie tematiche organizzative.
La recente tournée del Cirque du Soleil ha permesso di vedere dal vivo l’interazione tra un soggetto disciplinato secondo norme extraeuropee e l’apparato di supervisione e controllo italiano. Innanzitutto, è stato necessario che un professionista prendesse visione della documentazione per valutare l’equivalenza delle certificazioni alla normativa italiana e per segnalare eventuali criticità; tale approccio può essere calzante per alcuni aspetti (strutturali, organizzativi, di sicurezza dei lavoratori), mentre per altri aspetti risulta più difficoltoso. Le certificazioni dei materiali, se di provenienza extra-UE, ad esempio, sono da ritenersi non idonee per cui un tour mondiale dovrebbe cambiare materiale in base ai vari paesi ospitanti. L’unico modo per ovviare a ciò, in questo caso specifico, è stato approntare un calcolo di ingegneria antincendio e contestualmente aumentare la vigilanza dei VVF.
Rimane quindi essenziale ricordare che la parte meramente tecnica è pur sempre ovviabile essendo i criteri di sicurezza delle varie normative spesso non troppo differenti, ma gli aspetti più squisitamente burocratici (certificazioni, attestati, verifiche periodiche), rimangono temi ancora spinosi per i quali ci si deve affidare alla sensibilità degli organi di controllo.
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