Cycle Club Live

di Alfio Morelli

Sempre più la nostra curiosità professionale si sofferma sulle piccole realtà locali, su coloro che affrontano questo mercato più per passione che per business. Realtà in cui spesso impegno, tempo, e a volte anche denaro, sono dedicati alla musica a fondo perduto, ricevendone in cambio pure gratificazioni.

In questa occasione ci siamo fermati a Calenzano, in provincia di Firenze, al Cycle Club. Qui  incontriamo Tai Fronzani, il presidente, che ci racconta il loro percorso. 

“Eravamo cinque amici al bar – ci racconta – tutti appassionati di musica, chi come musicista e chi come tecnico del suono, come me, ad esempio, perché ho studiato al conservatorio Luigi Cherubini di Firenze specializzandomi in fonia. Lo stabile in cui si trova il locale è del comune ed è nato come centro di aggregazione in cui i giovani si incontravano per socializzare, giocare o per organizzare iniziative. Era stato dato in gestione ad una cooperativa ma con scarsi risultati. Il nostro gruppo ha presentato un programma più dettagliato e strutturato ed il comune ci ha dato in gestione lo stabile, convenzione rinnovata annualmente a fronte di programmi credibili e socialmente interessanti. 

Così ci siamo messi di impegno: abbiamo creato un’associazione che oggi conta 7.000 associati, i quali ci aiutano nella gestione di questo spazio seguendoci e partecipando ai concerti e agli spettacoli che proponiamo. Spesso questi concerti, quando sul palco ci sono dei gruppi che suonano per la gloria, sono ad ingresso gratuito, quando invece in cartellone abbiamo dei gruppi di una certa caratura o che vengono dall’estero, come questa sera, chiediamo un contributo, ma sempre a prezzi popolari”.

Come fate a conoscere ed avere i contatti con questi gruppi emergenti?

Esiste tutto un sottobosco di musicisti, ed in questo internet ha fatto da collante. Normalmente sono gruppi che si fanno conoscere tramite YouTube; poi ci sono le agenzie che promuovono certi gruppi e per ultimo il passaparola. Ogni tanto succede che i nostri associati ci facciano delle richieste: “Ho visto quel gruppo su YouTube, è veramente forte”... Facciamo le nostre ricerche, li contattiamo e se la strada è percorribile li ospitiamo sul nostro palco facendo la felicità delle due parti: dei nostri associati che ascoltano della musica che gli piace e del gruppo che può suonare di fronte ad un nuovo pubblico.

Oltre alle serate live che tipo di iniziative proponete?

Le iniziative sono diverse e variegate. Principalmente si tratta di concerti, ma sono molto seguiti anche i corsi di formazione, i corsi di recitazione, corsi di lingue... corsi di ballo. La prossima settimana, ad esempio, è previsto un incontro con Michele Luppi che tiene due sezioni di vocal training, sia per coloro che vogliono iniziare a cantare che per chi ha già iniziato questa esperienza. Abbiamo poi al piano superiore anche delle salette attrezzate come studio di registrazione, che utilizziamo per delle nostre produzioni o per fare il mastering di alcune registrazioni: all’occorrenza spostiamo giù in sala live le attrezzature per la registrazione di alcuni gruppi che ce lo chiedono. 

Nella sala live avete anche un impianto residente?

Nel tempo abbiamo acquistato un nostro set residente, con il quale riusciamo a coprire le esigenze di quasi tutti i gruppi, ma nel caso ci siano richieste particolari ci appoggiamo ad Omikron, un service di Firenze. Il nostro setup residente si compone di un impianto audio composto di un sistema Dynacord Cobra e di un mixer analogico Soundcraft, oltre ad un parco luci adatto alle nostre esigenze.

Quali sono i programmi futuri del Cycle?

Vorremmo consolidare ulteriormente le proposte nel panorama rock e metal, valutando attentamente anche ciò che succede nella musica elettronica, non quella riprodotta ma quella suonata. 

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