Claudio Tappi - Lighting designer

Umbria Jazz è un festival sempre più internazionale: intervistiamo i protagonisti.

Claudio Tappi - Lighting designer

Si è conclusa l’edizione 2024 dell’Umbria Jazz Festival. Il 20 luglio siamo approdati al festival con la prospettiva di assistere a due concerti ambientati entrambi nell’Arena Santa Giuliana, lo spazio più capiente del festival: la giovane Veronica Swift, una delle vocalità Jazz/rock femminili più in voga del momento, e Nile Rodgers & CHIC, una vera icona della musica dance, produttore di successi di David Bowie, Madonna, Duran Duran, Daft Punk.

Da diversi anni Claudio è il lighting designer dei vari festival legati a Umbria Jazz. Lo incontriamo al suo posto di lavoro in regia luci.

Claudio, come hai gestito il disegno luci, con tante produzioni e tante esigenze diverse che passano per questo palco?

Il mio lavoro inizia molto prima della data del festival: devo contattare tutte le produzioni degli spettacoli e chiedere le esigenze tecniche per il loro show. Una volta che ho raccolto tutti questi dati, cerco di comporre un disegno luci che copra ogni esigenza; qualora non riesca a coprire qualcosa, cerco di mettermi d’accordo con quella produzione per trovare un’alternativa o un compromesso. Ogni sera abbiamo due spettacoli, uno d’apertura che parte puntualmente alle nove – perché abbiamo la diretta di Radio Montecarlo – e l’altro qualche minuto prima delle undici. Normalmente quasi tutte le produzioni arrivano con la loro mezza produzione, con strumenti e una certa quantità di luci che posizionano sul floor, che sono poi quelle che caratterizzano lo spettacolo. Per rendere flessibile il cambio di palco, dato che abbiamo un palco molto generoso, montiamo gli strumenti e le scenografie del secondo show su una pedana in fondo, che viene coperta da una quinta nera; poi durante il cambio palco smontiamo il primo show, verifichiamo che del secondo funzioni tutto, e si parte.

Che materiale avete messo a disposizione?

Sul tetto abbiamo montato prevalentemente materiale Claypaky, in particolare modelli Arolla, Mythos e Sharpy, per poi completare la dotazione con altri fari di altre marche.

Ho visto anche dei fantastici Merlin della Robert Juliat.

Ce li avevano chiesti in diverse produzioni, e in generale poi li abbiamo scelti per le riprese: avendo diversi spettacoli e non conoscendo i movimenti degli artisti, con i seguipersona riusciamo a tenerli sempre illuminati in qualsiasi spostamento che fanno sul palco.