Wanderlust in Cortina
Tudor Laurini, in arte Klaus, produttore musicale e content creator molto seguito, ha svolto a Cortina un DJ set molto particolare, immerso nella natura ad alta quota.
L’episodio di Cortina è un capitolo del viaggio appena partito di Wanderlust, un progetto che unisce in maniera sinergica Musica, Viaggi e Prodotto con l’obiettivo di stimolare le persone a scoprire il viaggio come esperienza di crescita e valorizzazione del territorio.
L’evento incorniciato nelle Dolomiti è stato speciale per il legame con Audi, main sponsor del progetto e con il Campionato Mondiale di Sci, che ha avuto come sua canzone ufficiale il brano Cortina prodotto dallo stesso Klaus.
Incuriositi dalla peculiarità di questo show, abbiamo intervistato il direttore creativo Jacopo Ricci. L’evento è prodotto dallo stesso Klaus, con l’aiuto di Jacopo per la parte tecnica e artistica, un progetto che è piaciuto molto alla casa tedesca, da sempre orientata al design e al futuro.
Il progetto originario per questa tappa prevedeva una location a 2000 metri d’altezza, ma per le particolari condizioni climatiche e il rischio valanghe per la tanta neve caduta, si è tenuto “solo” a 1500 metri. Una sfida logistica non indifferente e uno stress-test notevole anche per i prodotti utilizzati. Lo show era destinato esclusivamente al web, quindi senza un vero pubblico dal vivo e nemmeno in diretta streaming: insomma un nuovo genere di prodotto artistico.
“Wanderlust unisce discipline e arti apparentemente lontane tra loro attraverso la connessione tra l’uomo e la natura – ci spiega Jacopo – celebra la modernità e sperimenta luoghi ed elementi primordiali senza vincoli e con un occhio all’avanguardia. Per questo motivo il design scelto per la tappa di Cortina è stato studiato attorno alla figura del cerchio, che è anche la figura primitiva su cui il logo a stella di Wanderlust è costruito.”
“Il cerchio era per i greci strumento della natura e sua forma perfetta nonché simbolo di armonia assoluta tra gli elementi. Armonia che in greco significa anche unione, in questo caso tra musica, avanguardia e luoghi inesplorati facendo anche l’occhiolino ai quattro anelli simbolo di Audi.
“Al centro di questo cerchio c’è poi un palco rifinito con specchi, che sono uno degli elementi con cui più amo giocare e sperimentare. Lo scopo di questa rifinitura è rendere il palco, un elemento altrimenti ingombrante, il più possibile invisibile e integrato nell’ambiente circostante, naturalmente perfetto e puro come questa location di Cortina. Klaus ha poi suonato su un tavolo ‘sospeso’ disegnato da me intorno ai concetti di pulizia nelle forme, minimalismo e purezza.
“Essere un direttore creativo e lighting designer è il modo per ritagliarmi un mio spazio e una mia dimensione in cui io possa muovermi liberamente e nei modi e tempi che preferisco. La luce, pur essendo un mezzo etereo, senza forma o sostanza apparenti, plasma e cambia il modo in cui vediamo la realtà che ci circonda e per questo motivo poterla controllare e dosare la rende un elemento veramente potente.
“Tra gli strumenti a mia disposizione – ci dice – oltre a software CAD per la progettazione come Vectorworks e MA3D per la visualizzazione virtuale del progetto, ci sono sicuramente libri di architettura e di arte, nonché la costante attenzione a quello che mi circonda e a come forme e elementi diversi interagiscono tra loro.
“Prima di dare l’ok al progetto – prosegue Jacopo, entrando più nell’aspetto tecnico – ho dovuto instaurare delle linee dirette con MA Lighting e con Claypaky, per avere sempre disponibile un ingegnere che potesse dare consigli e risposte a problemi in situazioni estreme come questa. Alcuni Xtylos, forniti da AMG International, ad esempio, erano in una modalità a output ridotto che solo grazie all’ottimo supporto di Claypaky e dei suoi ingegneri sono riuscito a disattivare”.
In effetti una buona parte del progetto è basata sulle riprese video, indispensabili non solo per mostrare il DJ set, ma soprattutto per esplorare i luoghi che ospitano l’evento con un ampio uso dei droni grazie a troupe specializzate. A curare questo importante aspetto è stata l’azienda di produzione video Tokio Studio, che insieme al service video Moviechrome ha fornito sette punti camera diretti da Alex Niccolai e Tommaso Longari, tra cui un crane estensibile, un carrello su binario, due droni professionali ed un drone acrobatico. Inoltre, una troupe aggiuntiva si è occupata di tutti i b-roll girati in 6K con camere e ottiche cinema, due droni cinema e un drone acrobatico per un totale, tra dj set e b-roll, di oltre 4,5 TB di girato e dodici persone coinvolte nel solo reparto video.
“Per quanto riguarda l’ambito luci ho richiesto 20 Brick DTS, 20 Xtylos Claypaky, quattro macchine del fumo Robe e otto Titan Tube di Astera – ci spiega Jacopo – un set inevitabilmente essenziale. A questo ho aggiunto un design semplice ma curato: ho disegnato personalmente e fatto realizzare il tavolo della consolle, nonché il palco, circondato da specchi, un lavoro che va al di là delle luci ed entra nel design, è stato molto stimolante”.
In totale sono state movimentate oltre tre tonnellate di attrezzature con l’aiuto dei gatti delle nevi ma l’ostacolo principale è stato dato dalle temperature, arrivate a -24° C, anche perché era ovviamente necessario programmare le luci di notte.
“La mattina delle riprese ho trovato una 63 ampere che stava dritta, si poteva prendere dal cavo come un bastone – racconta Jacopo – cavi DMX totalmente congelati. Prima della registrazione andavamo in giro con i phon a scongelare i cavi. La sera prima abbiamo smontato tutti gli Xtylos per precauzione, anche se in realtà ho scoperto che Claypaky li testa per oltre un mese in cella frigorifera a -20° C, mentre i Brick di DTS sono rimasti al gelo essendo studiati per installazioni all’esterno.”
Per l’alimentazione, era fortunatamente disponibile la corrente elettrica degli sparaneve, anche perché AUDI, che guarda molto alla sostenibilità, non avrebbe mai approvato l’uso di gruppi elettrogeni, portati comunque per back-up ma non usati.
L’aspetto audio era minimale, solo per un ritorno per il DJ. La regia era invece dentro una sorta di igloo bianco che si mimetizzava con la neve e quindi “invisibile” ai droni, con una stufetta sopra il mixer, perché la console grandMA3 rifiuta di accendersi per non danneggiare i componenti se la temperatura è troppo bassa.
Insomma un evento davvero atipico e molto affascinante.
Chi volesse vedere il risultato di Wanderlust a Cortina può seguire questo link