Violetta sbarca in Italia

Grande successo e tutto esaurito per il nuovo fenomeno della Disney

Violettadi Giancarlo Messina

Dopo aver percorso tutta l’America latina ed essere approdata in Europa per le tappe spagnole del tour, Violetta, insieme a diversi altri attori della serie, ha raggiunto, con l’inizio dell’anno nuovo, anche i suoi numerosissimi fan italiani per uno spettacolo che ha riscosso un enorme successo registrando, con largo anticipo, il tutto esaurito in ogni data.

Lo so. Chi non ha a che fare col mondo delle teenager non ha ben chiaro di cosa stiamo parlando. Chi invece, come il sottoscritto, ha figli in età pre-adolescenziale, sa bene che il nuovo fenomeno della Disney ha raggiunto un successo che supera forse quello programmato a tavolino.

Nata dalla collaborazione di Disney Channel America Latina e Disney Channel Europa, la serie televisiva, che ha come protagonista l’omonima adolescente di nazionalità argentina ed un cast di attori provenienti da tutto il mondo latino, Italia inclusa, ha in brevissimo tempo raggiunto ascolti record in America del Sud, Spagna, Francia e, ovviamente, nel nostro paese. Il tour musicale, che prevede una riproposizione dal vivo di canzoni, coreografie e parti recitate interpretate dagli stessi attori della serie, è arrivato all’inizio del nuovo anno anche in Italia, promosso sul nostro territorio dalla ottima D’Alessandro&Galli.

Ma, anche qui, forse non tutti hanno presente di che cosa stiamo parlando. Proverò a riassumere il concetto con un semplice elenco: cinque FilaForum a Milano, due Unipol Arena a Bologna, sei (dico sei!) PalaLottomatica a Roma, cinque PalaPartenope, tre PalaCatania, quattro PalaFabris, quattro Mandela Forum e due PalaOlimpico. Sono le date dei sold-out di Violetta, roba da far impallidire la star più star del talent show di turno. Anche perché si parla di biglietti che vanno dai 44 euro per il loggione, ai 250 euro ed oltre per le prime file. Fantastico!

Non nego di aver subito una certa pressione familiare, ma la curiosità professionale di capire meglio i meccanismi di questa produzione erano reali. Così, trascinando il direttore, abbiamo passato la festa della Befana a Bologna, per assistere alla prima delle due date previste, quella pomeridiana. Infatti lo show viene replicato due volte nello stesso giorno, pomeriggio e sera, con un vantaggio non indifferente nel contenimento dei costi per l’affitto della struttura.

Ad accoglierci è Diego Bertuzzi, responsabile di produzione per la D’Alessandro&Galli che, appena ne ha occasione, ci dedica un po’ di tempo per portarci nel mondo di questo live show targato Disney.

Quali le differenze tra una produzione per bambini e una produzione rock?

L’unica differenza sta nel risultato finale, una tipologia di spettacolo completamente diversa da quelle a cui siamo abituati, proprio perché ideata per un pubblico di giovanissimi; ma il lavoro che c’è dietro è, se non uguale, persino maggiore. Trattandosi di uno spettacolo teatrale e non solo prettamente musicale, il palco prevede moltissime quinte mascherate ed una produzione che ha circa cento punti d’aggancio: davanti c’è un grande kabuki, un elevatore che movimenta una cornice, un’altalena che passa sopra il pubblico e tante altre piccole cose. Il risultato finale è quello di uno spettacolo che deve essere visto frontalmente, non abbiamo, infatti, potuto vendere biglietti oltre una certa visibilità.

E dei due spettacoli al giorno cosa mi dici?

Gli spettacoli Disney sono un mondo nuovo anche per me. Lavorando a questo tour ho capito l’incredibile portata di questo nuovo fenomeno che riguarda prevalentemente una fascia d’età dai cinque fino ai tredici anni, tutte giovani fan che, ai concerti, vengono accompagnate da relative mamme, papà, amiche... Per questo tipo di spettacolo, la norma non è, quindi, vendere un biglietto alla volta, ma venderne un pacchetto. Se fai caso alla composizione del pubblico di oggi, ad esempio, noti che la maggior parte è composto da bambine accompagnate dai papà.

Che paesi ha toccato questo tour?

È partito dalla Spagna, poi è arrivato in Italia, inizialmente per le date di Milano, Bologna e Roma, poi è prevista una settimana di date a Parigi per riprendere, quindi, in Italia con le date di Napoli, Catania, Padova, Firenze e Torino.

dalessandroegalli

Anche nelle altre tappe italiane ed europee fa, quindi, spettacoli doppi?

Sì, e le difficoltà legate a questo tipo di tour sono, principalmente, quelle di far uscire il primo pubblico contemporaneamente all’entrata del secondo! Altra differenza rispetto ai lavori consueti è la tipologia di transenne, perché qui non è il transennamento a zig-zag ad essere più utile, bensì uno più largo, adatto ad accogliere un gran numero di persone. In generale sono parecchie cose che abbiamo dovuto ripensare.

Qual è precisamente il vostro ruolo in questa produzione e a quali nazionalità appartengono i componenti della troupe?

Noi siamo partner di Disney. Forniamo la sicurezza, fatta dalla Prae di Milano di Antonio Guglielmi, i camerini, che fa la Whip di Milano e c’è Ambrogio comunque con noi, il catering, che è di Idealparty di Viareggio. In tour siamo 25 persone. In produzione, oltre al nostro personale, c’è il cast argentino - attrici, manager e corpo di ballo - e la produzione spagnola. Dalla Spagna arrivano il palco, l’audio, le luci e il video. Fra l’altro abbiamo avuto diversi problemi con l’audio perché è pesantissimo (3.600 chili) quindi a Roma, dove non è stato possibile appenderlo, ci siamo dovuti inventare dei punti esterni con dei tiranti, con delle controventature, una cosa quasi rock’n’roll, insomma.

Tutto ruota ovviamente intorno ad una minorenne...

Esatto, tutto parte dal personaggio televisivo inventato dalla Disney, Violetta, interpretato dall’attrice argentina Martina Stoessel, che ha 16 anni. Essendo minorenne, abbiamo dovuto svolgere tutte la pratiche del caso presso l’ufficio del lavoro, e ad ogni data viene l’ispettorato a controllare che le ore di lavoro siano quelle previste; inoltre non può mancare l’accompagnamento dei genitori, i quali devono essere sempre presenti per firmare le liberatorie. Se consideriamo l’altissimo share televisivo raggiunto per l’ultimo dell’anno dalla sua apparizione in diretta da Courmayeur e il fatto che tutte le date siano esaurite per due spettacoli al giorno, non c’è dubbio che, per questo tipo di target, Violetta sia il fenomeno del 2014.

Immagino che anche tutta la questione del merchandising sia diversa rispetto ad un normale concerto rock...

Oltre al biglietto dello spettacolo, il cui prezzo minimo è di 44 euro, quello che incide è proprio il merchandising, che raggiunge delle cifre incredibili, perché sfido qualsiasi genitore a non comprare alla figlia almeno qualcosa in ricordo dell’evento. Basta guardare il pubblico in sala in questo momento: ogni bambina ha già addosso qualcosa di Violetta, che sia una fascetta, una maglietta, una felpa o uno zainetto, e anche da questo capisci l’entità del fenomeno.

 

Lo show

Pur senza mezzi faraonici lo spettacolo è molto ben fatto. Iniziamo col dire che la band è dal vivo, come le voci dei cantanti che interpretano i brani dei ben tre CD editi della serie Violetta. L’uso degli schermi video, che mi aspettavo televisivo, è invece molto scenografico, con immagini che ricostruiscono spesso un vero palco teatrale e molto ben pre-prodotte, con tanti colori vivaci e coinvolgenti. Non mancano ovviamente le riprese live ed alcuni special che entusiasmano bambine e ragazzine (ed anche un po’ i genitori), come il volo dell’altalena sul pubblico o lo sparo dei petali: se pensiamo che per un ragazzino di undici anni si tratta del primo grande show... potete facilmente immaginare che le facce dei bambini sono già di per se uno spettacolo!

La qualità dello show è insomma molto alta, si vede cioè che si tratta di uno spettacolo internazionale messo in piedi dalla Disney, che lo ha ovviamente affidato a ottimi professionisti.

L’audio, diffuso da un PA Meyer, non ci ha del tutto entusiasmato, non tanto nella diffusione musicale, non affatto male, quanto per il parlato, affetto da un fastidioso riverbero.

Ma ovviamente l’analisi tecnica in questo caso è la cosa che meno interessa al pubblico (e per una volta anche a noi) totalmente entusiasta e soddisfatto della performance dei ragazzi sul palco. Ed i sorrisi da orecchio ad orecchio dei bambini sono stati certamente la miglior gratificazione anche per padri e madri!

 

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