The Z’Ester
Sistema di test per diffusori acustici
di Michele Viola
Antonio Paoluzi è noto ai lettori di Sound&Lite per la sua collaborazione, principalmente come PA manager, in alcuni (molti) dei più grandi e importanti eventi live degli ultimi anni.
Recentemente abbiamo potuto notare un dispositivo, da lui stesso progettato, con il quale riesce a testare i diffusori in maniera particolarmente efficiente. Cerchiamo qui di approfondirne il funzionamento.
I sistemi di amplificazione professionali, come avviene in molti altri settori tecnologici, sono sempre più sofisticati ed evoluti. Negli ultimi anni – o pochi decenni – a partire dall’introduzione della tecnologia line-array, l’innovazione ha permesso di raggiungere prestazioni che solo pochi anni prima avrebbero richiesto sforzi enormi dal punto di vista economico e logistico, oppure sarebbero state semplicemente irraggiungibili. Più di recente, stiamo assistendo a un discreto impegno progettuale nel campo della rappresentazione acustica tridimensionale, impegno che si sta già traducendo in soluzioni sicuramente degne di nota.
La configurazione di un sistema completo, adattato alle esigenze della specifica applicazione, richiede solitamente l’impiego di un software previsionale che, date le specifiche dei singoli componenti, permetta di costruire la risposta desiderata, sostanzialmente in termini di distribuzione della pressione sonora in modulo e in fase.
Questo richiede che i blocchi da cui il sistema è composto, cioè, in sostanza, i singoli diffusori, presentino caratteristiche determinate entro limiti piuttosto stringenti. In altri termini, i diversi diffusori che costituiscono ad esempio il cluster di un line-array devono presentare tutti caratteristiche reciprocamente compatibili e determinate: se uno dei diffusori non funzionasse a dovere, il comportamento dell’intero cluster si potrebbe facilmente discostare da quanto previsto in sede di progetto in maniera piuttosto imprevedibile. Accorgersene in tempo è fondamentale, anche perché spesso sostituire un diffusore difettoso all’interno di un cluster richiede tempo e risorse non sempre disponibili.
Spesso il test sul campo viene eseguito per mezzo di generatori di toni o di impulsi, che però richiedono il collegamento agli amplificatori (accesi). Ancora più spesso, soprattutto negli eventi medio-piccoli, la verifica viene eseguita direttamente sul sistema montato e funzionante, utilizzando qualche segnale di test come, per esempio, un rumore rosa, analizzandone la risposta in alcuni punti della sala.
Controllare i diffusori solamente una volta accesi, quindi collegati agli ampli e spesso già sospesi o in fase di sollevamento, potrebbe però in alcune occasioni, come già accennato sopra, rendere davvero difficoltosa la sostituzione di eventuali componenti difettosi.
The Z’Ester è un dispositivo progettato e costruito per il controllo dell’efficienza di diffusori passivi a più vie. In particolare, è costruito in modo che si possa connettere direttamente al diffusore senza l’ausilio di ulteriori elettroniche esterne, quindi si adatta particolarmente bene al lavoro sul campo. Nel pannello posteriore sono disponibili un connettore SpeakOn a quattro poli (due vie) e un connettore SpeakOn a otto poli (quattro vie). Si alimenta tramite batteria interna, ricaricabile per mezzo di un apposito connettore USB sul frontale dello strumento.
The Z’Ester permette di verificare i diffusori (e le linee di potenza) in modo veloce e preciso, consentendo così di individuare eventuali problematiche in tempo reale, prima che i diffusori siano collegati ai finali, senza neppure la necessità di un’alimentazione elettrica.
Tramite The Z’Ester, la verifica del funzionamento dei diffusori viene eseguita misurandone il modulo dell’impedenza elettrica al variare della frequenza. Questo andamento può essere memorizzato e immediatamente confrontato con la risposta di altri diffusori nel cluster, così da individuare facilmente eventuali componenti anomali.
Lo strumento si collega via cavo al diffusore, e contemporaneamente si connette via Bluetooth a un dispositivo Android (smartphone o tablet) tramite un’applicazione dedicata. Una volta connesso, alla pressione del pulsante ‘test’ lo strumento emette uno sweep in frequenza registrando l’andamento del modulo dell’impedenza del diffusore. Il grafico relativo a tale andamento viene visualizzato in tempo reale e può essere memorizzato nel dispositivo per poi essere confrontato con l’andamento dell’impedenza di altri diffusori.
Nella schermata principale dell’app si può facilmente selezionare la modalità operativa: è possibile attivare la modalità ‘4Way’, nella quale il test viene effettuato contemporaneamente sulle quattro vie del connettore SpeakOn 8-poli; oppure in modalità ‘2Way’ solo sulle linee 1 e 2 oppure sulle linee 3 e 4; oppure ancora solo su una linea, W1 o W2 o W3 o W4, ovviamente a scelta dell’utente.
È possibile visualizzare l’andamento del modulo dell’impedenza oppure l’andamento della sola pendenza della curva al variare della frequenza, modalità che semplifica il confronto tra gruppi di diffusori simili collegati tra loro in parallelo: due diffusori uguali tra loro e collegati in parallelo, per esempio, presenteranno complessivamente un’impedenza di modulo pari alla metà rispetto a quella del singolo diffusore, ma l’andamento della pendenza (salita, discesa, punti di massimo e di minimo) sarà idealmente lo stesso.
Sulla destra ci sono sei grossi pulsanti, con cui è possibile memorizzare la misura corrente in, appunto, sei posizioni, assegnano a ciascuna posizione un nome che aiuti a ricordarne la provenienza, oppure richiamare le misure memorizzate per il confronto diretto dei grafici. Intorno allo spazio del grafico compaiono inoltre alcune informazioni utili: il valore dell’impedenza misurata in continua e a 1 kHz; l’entità e la posizione del massimo scostamento tra la misura corrente e la curva memorizzata; l’indicazione ‘GOOD’ o ‘FAIL’ a seconda, rispettivamente, che le misure in fase di confronto siano mutuamente coerenti oppure vengano rilevati scostamenti significativi. Passando il dito sul grafico viene visualizzato il valore dell’impedenza alle varie frequenze. Il grafico visualizzato può essere zoomato (+/−) e smorzato (+/−), per evidenziarne volta per volta le caratteristiche di maggior interesse.
Le sei memorie raggiungibili con i pulsanti della schermata principale sono le memorie ‘di lavoro’, quelle in cui è possibile memorizzare le misure correnti e che possono essere immediatamente richiamate sul grafico principale per il confronto. Attraverso la schermata ‘files’ è possibile gestire o trasferire da e verso le memorie di lavoro i file memorizzati sul dispositivo Android. È possibile quindi utilizzare e confrontare, a gruppi di sei per volta, misure eseguite e memorizzate in precedenza, anche in altre situazioni.
Il piccolo quadrante sul dispositivo mostra, oltre allo stato della connessione Bluetooth e al livello di carica della batteria, il valore dell’impedenza nominale a 1 kHz del diffusore sotto test. In questo modo è comunque possibile utilizzare il dispositivo per semplici misure di impedenza nominale anche senza un dispositivo Android connesso via Bluetooth.
Un dispositivo decisamente utile, in grado di semplificare (e qualificare) decisamente il lavoro di test sul campo dei diffusori audio in molte situazioni, dalle più semplici alle più complesse.
maggiori info al link https://antoniopaoluzi.wordpress.com/il-nuovo-modo-di-testare-i-diffusori/