Stefano Lazzari - Responsabile tecnico; Mirco Bezzi - Ticketing

Umbria Jazz è un festival sempre più internazionale: intervistiamo i protagonisti.

Stefano Lazzari - Responsabile tecnico; Mirco Bezzi - Ticketing

Da sx: Gianmario Baldoni di PRAIT, responsabile della sicurezza; Mirco Bezzi di Art4Art Ticketing; Stefano Lazzari, direttore di produzione.

Si è conclusa l’edizione 2024 dell’Umbria Jazz Festival. Il 20 luglio siamo approdati al festival con la prospettiva di assistere a due concerti ambientati entrambi nell’Arena Santa Giuliana, lo spazio più capiente del festival: la giovane Veronica Swift, una delle vocalità Jazz/rock femminili più in voga del momento, e Nile Rodgers & CHIC, una vera icona della musica dance, produttore di successi di David Bowie, Madonna, Duran Duran, Daft Punk.

Stefano, di cosa ti occupi durante questo festival?

Vorrei iniziare con una precisazione: Umbria Jazz non è solo il festival che si svolge attualmente a Perugia, ma comprende altri due appuntamenti, ovvero l’Umbria Jazz Weekend e l’Umbria Jazz Winter. Il mio ruolo è quello di organizzare la parte tecnica della produzione del festival, selezionare le aziende che devono fornire i servizi e i tecnici che lavoreranno nei vari eventi, tenere i contatti con le autorità competenti, preparare e raccogliere le certificazioni del caso; insomma, è un lavoro che mi coinvolge a tempo pieno per gran parte dell’anno. Naturalmente devo mantenere un occhio vigile sui costi della manifestazione e rimanere dentro un budget stabilito. In questa macchina organizzativa sono coinvolte oltre trecento persone, che in certi momenti arrivano a anche a trecentocinquanta.

Ormai Umbria Jazz è considerato uno tra i festival più importanti d’Europa, eppure vi si respira un’aria rilassata e amichevole. Avete qualche formula magica?

Dici bene, anche gli artisti sentono la stessa cosa, e spesso dopo il concerto ci fanno i complimenti per l’ambiente disponibile e amichevole che hanno trovato; si portano via un bel ricordo, e a noi ci gratifica molto. Non ti so dire perché succeda, sicuramente ogni persona coinvolta nell’organizzazione fa bene il suo lavoro mettendoci tanta passione.

In cartellone non avete solo musica jazz, ma per esempio anche artisti rock. Quali sono le esigenze di tipologie così diverse?

Le richieste tecniche dell’artista rock sono più concentrate sulla tecnica, il PA system, il monitoraggio, il banco, eccetera. L’artista jazz è più concentrato sulla richiesta del backline: sulla marca e il modello del piano, lo strumento particolare, la batteria, eccetera. Poi ogni tanto ci arrivano delle richieste particolari: su una scheda era specificata molto bene e sottolineata la marca e pure l’annata di un whiskey particolare e costoso; finito lo spettacolo chiedemmo all'artista se avesse gradito la bottiglia, e lui molto candidamente ci rispose che era astemio da più di dieci anni. Insomma abbiamo intuito che la richiesta era arrivata per le esigenze di qualcuno dell'enturage.

Del gruppo di produzione fa parte anche un amico, Mirco Bezzi. 

Mirco, oltre a essere il riferimento del ticketing di tutto il festival, si occupa del benessere dello spettatore: per noi è una figura fondamentale di cui non possiamo fare a meno.

Mirco, dicci di più.

Io e il mio staff ci occupiamo della logistica dello spettatore. Infatti un buon servizio allo spettatore non si conclude nel fornirgli un titolo per vedere il suo artista del cuore, ma è orientato a rendere l’evento il più gradevole possibile. Quindi cerchiamo di tenere occhi e orecchie aperti su tutto quello che succede, e poi insieme a Stefano cercare di migliorare quell’aspetto. Non basta avere un buon software che gestisca le vendite dei biglietti, bisogna creare un ambiente confortevole, senza problemi e code agli ingressi, raggiungibile facilmente, che abbia una visibilità e un ascolto al meglio delle possibilità.

Vi occupate anche di organizzare la platea dell'Arena?

L’Arena Santa Giuliana è uno spazio costruito e dedicato all’atletica, e per l’occasione va trasformato in un’arena per lo spettacolo: a seconda dello show e dei biglietti venduti, bisogna sistemare una platea che tenga conto degli spazi e del comfort degli spettatori, e che risulti piena alla vista dell’artista, che fa sempre buona impressione.