Salvatore Russo - Direttore di produzione e tour manager
Lo show di Raphael Gualazzi al Teatro Alighieri di Ravenna.
Dopo aver tenuto tante date all’estero, Raphael torna in patria e organizza un tour di dodici date nei più bei teatri d’Italia, da Crema a Monopoli. Siamo andati a Ravenna per intervistare i professionisti coinvolti in questa bella produzione teatrale.
Salvatore, qual è il tuo rapporto lavorativo con l’artista?
Raphael Gualazzi si muove nel settore musicale con una sua società, Jazz‘n’roll, che cura i suoi interessi a livello internazionale. Io invece faccio parte dell’agenzia Baobab Music, che segue Raphael dal 2013 e si occupa per lui del mercato italiano. Quindi anche in questo caso ci siamo occupati di organizzare un piccolo tour per i teatri italiani in occasione dell’uscita del nuovo album, Dreams.
Da dove siete partiti?
Abbiamo fatto alcuni giorni di prove musicali a Cesena, presso uno studio di amici, per poi spostarci al Teatro S. Domenico a Crema per l’allestimento, e infine partire. In tutto siamo una squadra di quindici persone, tra artista, band, produzione e tecnici. Possiamo dunque viaggiare con un pulmino da nove posti, auto e una motrice. La produzione è molto minimale ma di qualità, incentrata sulla leggerezza: arriviamo alla mattina con comodo e alle cinque siamo già pronti per il soundcheck. Come avrai notato, Raphael è molto attento alla qualità del suono, così abbiamo scelto di portarci dietro un mixer targato SSL e un PA system L-Acoustics.
Qual è la tipologia di pubblico?
Di solito è un pubblico abbastanza variegato, che per quanto riguarda l’età si concentra dai venticinque anni in su. È un pubblico molto attento: solitamente i più giovani sono anche ragazzi appassionati di musica e che suonano uno strumento. Sono loro i primi critici dello spettacolo.
Dal tuo punto di vista, come si sta evolvendo il mercato dei tour?
Posso dire che l’anno scorso, nel periodo post-Covid, sembravano tutti impazziti: volevano ripartire tutti e lo volevano subito, e da parte nostra c’è stata una quantità di lavoro impressionante. Quest’anno sembra che si stia calmando il trend e stiamo ritornando alla normalità, con una programmazione giusta e dei ritmi di lavoro più sopportabili.