Marco Pollini - Fonico; Paolo Fossataro - Lighting designer
Lo show di Raphael Gualazzi al Teatro Alighieri di Ravenna.
Dopo aver tenuto tante date all’estero, Raphael torna in patria e organizza un tour di dodici date nei più bei teatri d’Italia, da Crema a Monopoli. Siamo andati a Ravenna per intervistare i professionisti coinvolti in questa bella produzione teatrale.
Marco Pollini - Fonico di sala e di palco
Marco, ma che è successo... ti si è ristretto il mixer?
[Ride, ndr]. Come avrai potuto notare, non è prevista una seconda regia audio sul palco. Faccio tutto io da questa postazione con una console SSL Live L 100. Ho diviso il banco in due sezioni: una è pensata per il front e l’altra per il monitoraggio. Quest’ultimo è costituito solo da floor monitor, dato che nessuno usa gli auricolari. Raphael sul piano ha un sistema stereo con due monitor, mentre quando si alza per suonare l’ukulele, si posiziona davanti all’asta e usa uno di quelli a terra. Tutti gli altri musicisti sono dotati di un solo monitor. Tutti gli altoparlanti sul palco sono RCF, della serie TT+.
Per quanto riguarda il monitoring, una volta fatto il settaggio personale di ciascun musicista, siamo tutti abbastanza tranquilli: nella band sono tutti professionisti e veri musicisti, e perciò badano a suonare senza rincorrere strane sofisticazioni. Per quanto riguarda la regia di sala, uso l’SSL con gli effetti interni, anche se forse non mi sarebbe dispiaciuto qualcosa di esterno: ha prevalso il bisogno di un settaggio snello e facile da gestire. Il PA System è costituito da sei diffusori L-Acoustics Kara prima serie per parte più 4 sub. Qui a Ravenna ne abbiamo montati solo due, dato che era più che sufficiente.
Il monitoraggio di Raphael Gualazzi fatto con due monitor RCF della serie TT+.
Per quando riguarda i microfoni, hai fatto qualche scelta particolare?
I microfoni sono tutti abbastanza standard. Sul piano ho usato due capsule DPA, per curare sia la parte medio alta sia l’attacco dei martelletti: questa scelta permette di avere più presenza e dinamica lungo tutta la meccanica della tastiera. Nella buca del piano ho usato un classico SM57 per stare sicuro nella parte medio bassa. Il microfono per la voce che usa Raphael è un sistema radio Shure con una capsula sE Electronics, e all’inizio era abbastanza gasato dal risultato. Con l’uso prolungato ho notato un po’ di acidità sulla parte alta, forse in futuro tornerò sul classico SM58, che è meno esasperato. Per ora comunque andremo avanti così, sarebbe inopportuno cambiare tutti i settaggi a metà tour.
Paolo Fossataro - Lighting designer e operatore
Paolo, oggi ti troviamo in versione minimale.
Per questa tournée mi è stato chiesto un disegno essenziale, e io ho seguito la scelta. Raphael ha scelto di dare più attenzione alla parte audio, e così a me ha chiesto solo di illuminare adeguatamente la scena: serviva un disegno che desse un’ambientazione al pezzo, senza grandi effetti. All’inizio siamo partiti perfino senza la macchina del fumo, che poi è stata aggiunta in corsa. Il service che ha fornito il materiale è K Service di Roseto degli Abruzzi: in dotazione mi hanno dato ventiquattro pezzi, dodici DTS Evo e dodici DTS Euphony 3, e con quelli faccio tutto. In regia lavoro con il comodissimo Avolites Quartz, che posso gestire tutto in manuale con la necessità di pochissime scene.
In primo piano la regia audio SSL Live 100, in secondo piano la regia luci con mixer Avolite Quartz.