Proiettori wash a LED
Nei prossimi giorni presentiamo un rapido panorama di mercato per quanto riguarda il testa mobile wash a LED multilente.
di Douglas Cole
L’utimo decennio ha visto una sorta di standardizzazione nel mercato di questo tipo di proiettore, in particolare dopo la comparsa dei componenti LED multichip SMD, prima in grado di assorbire una potenza nominale di 15 watt e ora fino a 40 W. La configurazione geometrica dominante comprendeva da subito un sistema di lenti mobili per realizzare lo zoom variabile e si è evoluta in una configurazione di sorgente ad anelli concentrici con un LED centrale circondato da sei, poi da dodici e poi da diciotto altri LED. Ovviamente le varie classi di proiettori si sono poi conseguentemente sviluppate in modelli con sette, diciannove e trentasette sorgenti – con quanche eccezione anche notevole – ma con una grande varietà di funzioni ed effetti specializzati. La grande maggioranza dei proiettori attualmente in produzione utilizzano sorgenti Osram Ostar, sia quelli più recenti, con componenti che possono assorbire fino a 40 W, sia quelli disponibili da qualche anno con componenti da 15 W nominali.
Ovviamente, questa categoria comprende una vasta quantità di modelli e alcuni costruttori addirittura propongono anche due o tre serie con diverse caratteristiche o livelli di prezzo. Abbiamo quindi dovuto restringere un po’ il campo, cercando di includere più che altro i prodotti più recenti o più performanti di ogni casa costruttrice, e ponendo un limite minimo di “potenza”. Il modo più corretto di imporre questo limite sarebbe forse stato quello di usare il flusso luminoso, ma i vari costruttori indicano i dati fotometrici in modi leggermente diversi tra loro, così abbiamo deciso di usare un criterio ormai anacronistico, ma universalmente dichiarato e semplice da capire: abbiamo deciso di includere solo proiettori con un possibile assorbimento in potenza di 500 W o superiore.
Ogni casa costruttrice ha fatto delle scelte anche decisamente specifiche per quanto riguarda le caratteristiche e le diverse applicazioni alle quali destinare le proprie offerte di mercato. Ci sono modelli più spartani, chiaramente dedicati all’uso solo come wash (e, diciamoci la verità, anche quelli con miriade funzioni creative, alla fine, vengono usati per questo nel 95% dei casi) e ci sono modelli che giocano la carta dell’elevato grado di protezione per le applicazioni esterne. Diversi di questi proiettori nascondono qualche coniglietto caratteristico nel cilindro – tra sorgenti secondarie, effetti fisici aggiuntivi e sorgenti con zoom indipendente – mentre altri offrono anche un controllo esteso dei pixel indipendenti, anche tramite diversi protocolli contemporaneamente.
Infine il prezzo: abbiamo deciso di non dichiararlo, sia perché i prezzi di listino a volte non sono disponibili, sia perché gli sconti su quelli dichiarati possono essere molto differenti in base a molte variabili. Insomma: anche quando presente, il prezzo di listino può addirittura essere fuorviante per l’utente.
Tutti i prodotti che andremo a confrontare:
- Martin Mac Quantum Wash e Mac Aura PXL
- High End SolaPix 19 e SolaPix 37