PRG
Loro ci sono riusciti...
di Paolo Pellegrini
“Questi sono Bertini e Gramigni, due amici d’infanzia”. A presentarli così era Lucio Dalla. D’accordo, uno che ai formalismi ci stava sempre poco dietro, ma era pur sempre Lucio Dalla. E nulla da stupirsi se a dirlo, a pronunciare le stesse parole per Claudio Bertini e Massimo Gramigni potevano essere magari anche altri “padri nobili” della musica italiana, con i quali, appunto, i rapporti erano cominciati nel periodo dell’infanzia... Attenti a quei due, già: perché questa è una storia che attraversa quarant’anni di musica “leggera” italiana, e c’è anche molto di più della semplice (semplice?) attività di organizzatori di concerti. Erano ragazzi, Claudio e Massimo. Erano tempi che oggi sanno di epoca d’oro, roba da pionieri, quando Claudio organizzò il primo concerto di Francesco Guccini alla Sala Eden di Grosseto – nel 1974 – con il biglietto che costava mille lire; e appena cinque anni dopo, Massimo portò allo Stadio Comunale di Firenze (ancora non si chiamava “Artemio Franchi”) in concerto per l’appunto Lucio Dalla (e anche in quella memorabile serata il prezzo era popolare: millecinquecento lire), e così è chiaro perché il grande Lucio li definisse così.
Claudio Bertini
Inevitabile, insomma, che prima o poi si riunissero le strade di Claudio e Massimo, entrambi classe 1957, Claudio del Toro, Massimo del Sagittario ma con ascendente in Vergine: anche nelle stelle, un destino segnato. Così, da quelle storie personali che affondano le proprie radici nel periodo dei “padri nobili”, nel 1985 la strada diventa una, e si chiama PRG, Public Relations Group. Una sigla che oggi significa numeri davvero interessanti: un movimento da un milione di spettatori l’anno negli spettacoli organizzati (più di 2.500 negli ultimi 30 anni), allestimenti e spettacoli in tutta la regione, tutti i concerti allo Stadio Artemio Franchi e in tutte le più belle piazze della Toscana. E un’attività che è cresciuta e si è allargata in una rete più ampia di imprese e associazioni: ancora due numeri, in tutto circa 45 dipendenti (fissi, con stipendio pieno e tutto quel che resta), e 350 mila biglietti venduti ogni anno nel circuito Box Office, fondato nel 1986, la prima intuizione nel ticketing indipendente su larga scala, con 103 punti vendita diffusi su tutta la Regione che comprendono anche supermercati, uffici ACI, tabaccherie, librerie, centri commerciali, negozi di dischi.
Già, perché con gli anni il marchio PRG è diventato qualcosa di più del local promoter che, come amano dire scherzando Massimo e Claudio, “organizza la Toscana delle canzonette”, attività che comunque già da sola significa un centinaio di spettacoli l’anno dai piccoli teatri ai grandi stadi, facendo circolare tutti i più bei nomi dello spettacolo italiano. È diventato qualcosa di più perché quell’attività cominciò ben presto a dimostrarsi un po’ stretta. Ci voleva anche uno spazio. E fu così che Claudio Bertini e Massimo Gramigni nel 1992 acquistarono dal vecchio gestore - “a rate, naturalmente”, puntualizzano con un sorriso – il vecchio e glorioso Teatro Tenda Città di Firenze – dove De André e PFM avevano registrato lo storico LP live nel ‘79 – compreso l’ampio terreno lungo l’Arno davanti alla sede toscana della Rai. Il Teatro Tenda era uno spazio storico, uno dei più importanti di Firenze, sede di concerti e spettacoli di danza, ma anche di assemblee politiche, convegni, feste, rassegne, mostre, caduto un po’ in disuso negli ultimi tempi. La cura dei nuovi gestori riportò subito in auge il glorioso Tenda ma le scomodità della struttura erano evidenti e così, nel febbraio 2002 è diventato un teatro vero in muratura.
Nella filosofia del “naming” che assicura necessari sostegni si è chiamato per quasi dieci anni SaschHall, e dal 2011, a seguito delle vicende che hanno coinvolto il brand Sasch, è diventato ObiHall. Un’altra particolarità unica, messa in piedi proprio con la classica ricetta dei matrimoni, come amano scherzarci su Claudio e Massimo: quando ci si sposa e si compra la casa con un po’ di soldi messi da parte, un po’ dati dai genitori, e quel che resta preso con un mutuo.
Massimo Gramigni
E così è stato con la costruzione del Saschall, cinque milioni di euro di costo, con gli sponsor al posto dei genitori – un “giocattolo” da 250 mila spettatori l’anno, che si arricchisce continuamente di nuove acquisizioni o contributi. Come quella che riguarda la realizzazione di quattro sipari firmati da altrettanti grandi artisti contemporanei (Aldo Mondino, Carla Accardi, Getulio Alviani e Mimmo Paladino) oppure con l’acquisto del terreno adiacente (altri 5.000 metri quadrati affacciati sull’Arno) con il quale si è aggiunta anche la gestione 365 giorni l’anno di uno spazio all’aperto, griglieria/ristoro in estate, sede della Festa dell’Unità in settembre e infine Winter Park in inverno, con una pista per pattinare sul ghiaccio e una mini-discesa artificiale per lo sci alpino, e un ristorante in tema.
Da una quindicina d’anni, poi, un altro tassello. Con due soci del settore – Giovanni Vernassa e Lorenzo Luzzetti – “i nostri” costituiscono la Antico Teatro Pagliano: è l’antico nome del Teatro Verdi, di proprietà dell’Orchestra della Toscana, con 1.535 posti il più grande di Firenze dopo il Teatro Comunale. Nasce, la società, per gestire la stagione di prosa e musical. E con i cartelloni proposti anno dopo anno, la Stagione del Verdi balza ai primi posti nella classifica dei teatri più frequentati d’Italia, per numero totale di spettatori e per presenza media a recita: passano spettacoli come Rugantino, Grease, Aggiungi un posto a tavola, La cage aux folles, Priscilla, Sette spose per sette fratelli, e artisti come Gigi Proietti, Mariangela Melato, Vincenzo Salemme, Aldo Giovanni e Giacomo, Massimo Ghini, Christian De Sica e grandi nomi del teatro internazionale come Slava, Momix, Matthew Bourne e tantissimi altri.
Nel panorama delle attività di Claudio e Massimo c’è anche il Palalivorno, dove tutto cominciò nel 2004 con il concerto inaugurale di Claudio Baglioni, e a Firenze l’Associazione Culturale Teatro Puccini. Ma il fiore all’occhiello, l’orgoglio della PRG è sicuramente il Nelson Mandela Forum di Firenze, la struttura indoor più grande della Toscana, capace di 7.800 posti, impianto a molte vocazioni, dallo sport ai congressi, dai concorsi agli spettacoli teatrali e ai concerti e, in estate, due sale cinematografiche all’aperto, per un “giro” di mezzo milione di spettatori l’anno. Punta d’orgoglio più che legittima: dal ‘92 la gestione privata del bene (in associazione con il Comune di Firenze dal 2003), ma soprattutto l’intuizione per la scelta di un nome che è anche un grande progetto, sicuramente in controtendenza. Dal 2004, dopo mesi di contatti con la Nelson Mandela Foundation, l’intitolazione a un personaggio che è un grande simbolo per l’umanità. Tradotto: un senso importante di appartenenza e di cittadinanza, un’anima diversa per un luogo di spettacolo. Un senso profondo di eticità, che si concretizza in diversi significativi dettagli, dalla presenza fissa di quattro mostre permanenti nella struttura a una serie di servizi che mettono sempre al centro il “cliente”, oppure al bar, gestito da un’associazione di genitori di ragazzi disabili. Oltre, naturalmente, alla cura attenta del funzionamento dell’impianto, a partire dall’acustica.
Insomma, una grande esperienza di trasversalità, capace di gestire strutture e cartelloni, di passare dai Momix al Winter Park, da Eduardo De Filippo al Wrestling, da Jovanotti ai Carmina Burana. Nel panorama di una regione che conta sì 3 milioni e mezzo di abitanti, ma soffre dispersioni e un territorio frastagliato, con collegamenti non sempre rapidi. Eppure, Claudio Bertini e Massimo Gramigni hanno azzeccato le formule. Le idee. Una per tutte: la mobilità, i treni speciali per i concerti, per evitare traffico, code, intasamento ai parcheggi e rischi alla guida. Semplice, già. Loro ci sono riusciti.
Foto gruppo:
Da sinistra: Andrea Toscani, responsabile tecnico, Paola Risca, direzione ufficio e ticketing, Francesca Piazzesi, amministrazione, Andrea Mangeruca, promozione, Francesca Della Valle, accoglienza e gruppi, Elena Becattini, affari legali e marketing.