Parliamone con... AMG International
La sospensione degli eventi musicali e teatrali ha portato anche noi a ridefinire il palinsesto della rivista, con nuove rubriche dedicate all’approfondimento delle principali tematiche legate al nostro settore, quanto mai emerse con urgenza proprio in questa situazione inaspettata.
di Alfio Morelli
Su queste pagine abbiamo quindi creduto fosse utile dare voce ad alcuni service per capire il loro punto di vista: come hanno reagito all’emergenza, come hanno cercato di utilizzare proficuamente il tempo di stasi, come faranno a farsi trovare pronti alla ripartenza.
La prima azienda con la quale abbiamo fatto qualche chiacchiera è AMG International, service che opera da anni nel mondo del cinema, della TV, dei concerti e degli eventi, molto attivo nel settore dell’event industry. AMG è infatti in grado di fornire l’allestimento completo per ogni spettacolo: luci, audio, video, macchine da presa e light&grip, strutture, media server, gruppi elettrogeni e altro ancora.
Ci siamo confrontati con Alex Vinciguerra, general manager di AMG International, con il quale abbiamo cercato di fare un’analisi del momento storico del nostro settore e di come sta organizzando la sua azienda.
Alex, nessuno avrebbe mai immaginato che avremmo affrontato una situazione del genere...
Sì... un’azienda deve mettere sempre in conto alti e bassi di mercato, così come i momenti di crisi, ma a una situazione come questa, in cui all’improvviso si sarebbe fermato tutto, nessuno aveva mai pensato! Sono stati, sono e saranno dei mesi molto difficili, soprattutto perché il nostro settore è stato il primo a fermarsi e ovviamente sarà l’ultimo a ripartire a pieno regime (anche se qualche spiraglio di luce si inizia a vedere).
Quali sono le fragilità del settore che questo periodo ha evidenziato? E di cosa ci sarebbe bisogno?
È inutile negare che il lockdown ha trovati tutti impreparati, perché mai nessuno avrebbe ipotizzato uno scenario del genere. Noi di AMG abbiamo deciso di sfruttare questo periodo per investire più forze nel progetto di trasformazione aziendale al quale già da stavamo lavorando da tempo.
Questo periodo ha evidenziato grosse lacune in termini istituzionali, a cominciare dalla mancanza di un’associazione di categoria che tuteli il mondo dello spettacolo, sia le aziende sia i lavoratori autonomi. Ci siamo trovati da soli a fronteggiare una difficoltà nazionale, agendo in maniera individuale e senza nessuno che ci supportasse. Il mondo e l’indotto dell’event industry è una fonte importante per le casse dello Stato: ogni anno produce un fatturato stimato di più di 100 miliardi di euro (ricerca Fondazione Symbola 2019) e ad oggi non sappiamo come e se gli sforzi di anni saranno o meno salvi.
Puoi darci qualche dettaglio sulla riorganizzazione aziendale di cui parlavi prima?
È un progetto di “Industria 4.0”, un’operazione iniziata prima della pandemia e intensificatasi durante i mesi di fermo. Si tratta di un processo di industrializzazione e digitalizzazione di tutta la filiera organizzativa. La trasformazione in atto prevede un cambiamento sia dal punto di vista dell’operatività e dei flussi aziendali sia dal punto di vista degli spazi. Riguardo a questi ultimi, stiamo trasferendo la sede di Roma – che attualmente vede 40 dipendenti – in un open space di 6000 m2 (su una superficie estesa di 25.000 m2) che accoglierà tutti i nostri collaboratori in un unico spazio nel quale i vari settori potranno lavorare con la massima funzionalità e sinergia, con l’unico obiettivo di dare un servizio più rapido e completo ai nostri clienti.
Cosa prevederà la nuova sede?
Nella nuova sede il magazzino la farà da protagonista. Ospiterà tutti i materiali a noleggio tra cui 8000 teste mobili, 4.000 m2 di pannelli LED, 5000 m2 di Layher, 42 bi-gruppi elettrogeni, 1300 motori per il sollevamento, 14 km di LED RGB. Tutta la parte cinematografica invece è in una delle sedi di Milano.
In poche parole, una ristrutturazione completa dell’azienda.
Sì, ristrutturazione e ottimizzazione. Non solo della sede romana, che vuol essere il centro logistico di tutta Italia, ma soprattutto ristrutturazione e automatizzazione dei processi interni che coinvolgono tutte le sedi. Visto il grande quantitativo di materiale e di lavori, stiamo approntando un sistema ERP che ha l’obiettivo di ottimizzare tutti i processi aziendali grazie a un software IT che gestirà la comunicazione interna ed esterna: dai i flussi logistici del materiale, all’automazione delle liste di prelievo dal magazzino (carico e scarico).
In questo modo saremo in grado di velocizzare ancora di più i processi di classificazione, reperimento e smistamento dei materiali.
Faccio un esempio di uno dei tanti lavori: per un evento come quello di Italia’s Got Talent di quest’anno (per la sola finale) sono stati impiegati 950 teste mobili, 300 motorizzati, 150 diffusori audio, 400 m2 di LEDwall, 600 m di stripLED. Con le nuove procedure, attraverso anche la formazione dei nostri dipendenti, sarà più agile per noi seguire e reperire i materiali. Questo vorrà dire una maggiore proattività dell’azienda, e la semplificazione del passaggio di consegna tra un cliente e l’altro.
Un’azienda quindi che guarda al futuro e che si sta preparando per il ritorno a pieno regime.
Decisamente! Abbiamo sfruttato il momento di lockdown per fare tutto ciò che nelle nostre giornate piene di lavoro ed eventi non riuscivamo a fare. È stato un momento proficuo anche per curare dei corsi di aggiornamento per i nostri dipendenti che dovranno inserirsi e saper interagire col nuovo modo di operare. Ad oggi è ancora più importante farci trovare preparati attraverso una riorganizzazione sia dei materiali che di tutto il comparto aziendale.
Come cambierà in generale il mondo degli eventi dopo questo periodo?
Sicuramente cambierà il concetto di eventi, soprattutto quelli di grandi dimensioni. Sarà compito degli organizzatori e dei produttori doversi adattare velocemente. Il nostro compito e impegno sarà quello di essere pronti alle nuove modalità di fruizione degli stessi, per noi e per i nostri clienti che hanno sempre riposto fiducia nel nostro operato.
In ultimo, cosa vorresti dire agli altri service?
Quello che ho capito da questo momento è l’importanza della collaborazione: fare rete è estremamente importante, anche se per noi italiani non sarà per niente facile. Qualcuno ha detto “Studia il passato se vuoi prevedere il futuro.” Questa frase dice tutto: siamo sì concorrenti, ma non dobbiamo farci guerre a ribasso, perché siamo tutti dalla stessa parte. Dobbiamo cercare di fare squadra, non danneggiandoci a vicenda e inficiando di conseguenza l’intero mercato.
Vogliamo tornare a fare il lavoro che amiamo: per le aziende, i lavoratori e tutto il pubblico che ha bisogno di intrattenimento e cultura. Il lavoro, per cui noi tutti viviamo!