ISE 2014
Torna ad Amsterdam la fiera di riferimento in Europa per il settore delle installazioni e dell'audiovideo professionale. Noi non potevamo non esserci: ecco alcune novità!
Dopo qualche anno siamo tornati ad Amsterdam, all’ISE (Integrated Systems Europe), la fiera delle tecnologie per le installazioni. Rispetto al passato, abbiamo trovato una manifestazione molto cresciuta e molto più completa nella merceologia dei prodotti esposti. La possiamo sicuramente equiparare, a livello di importanza, alla fiera di Francoforte, naturalmente facendo il giusto distinguo: quella tedesca per il mercato musicale e di intrattenimento e quella olandese più orientata verso tutto quello che è installazione.
Per poter dare un ordine di grandezza, possiamo dividere questa manifestazione in tre grandi settori tecnologici: video, audio e tecnologia relativa all’elaborazione di segnale e il conglobamento (detto “integrazione” – il vero focus in fondo del nome della fiera) delle varie tecnologie in ambienti industriali, commerciali o residenziali.
In ambito video, sembra che, ormai, la definizione 4K o Ultra HD sia una tecnologia diventata irrinunciabile. Si sono visti maxi schermi a LED con passo da 1,6 mm, dai quali si poteva godere di immagini veramente spettacolari: provate a pensare ad un’immagine in HD vista su un tablet da 10” e di poter guardare la stessa immagine con una definizione paragonabile su uno schermo con una base di 20 metri! Ormai i grossi produttori – Samsung, LG, Panasonic e altri – hanno tutti in catalogo uno schermo LCD da 100” in 4K.
Attorno al principale settore video – display e proiezioni – orbitano diverse variazioni sul tema: l’animazione di immagini in movimento attorno ad un oggetto, immagini pseudo-olografiche oppure sovrapposizione di contenuti aggiuntivi su video in tempo reale. Abbiamo ballato insieme a ballerine di dimensioni naturali, vestito e svestito manichini in una vetrina con uno schermo LCD trasparente e ci siamo visti analizzati in tempo reale da un software di riconoscimento facciale che stimava, tra l’altro, il livello di contentezza di ogni persona in una folla.
Il settore audio, forse la parte che conosciamo meglio, sembra la più datata come tecnologia, visto che ancora il trasduttore è per lo più di cartone e viene mosso tramite una bobina. Vengono, però, proposte mille varianti e soluzioni.
Il terzo settore, quella della “integration” – con l’eccezione delle aziende da sempre dominanti in questo campo (Crestron, AMX, ecc) – viene rappresentato in fiera da miriadi di costruttori ciascuno con mille diverse idee per il trasporto, la distribuzione, l’intercomunicazione ed il controllo di segnali digitali. Sei anni fa, in questa fiera, c’erano ancora tanti costruttori (o costruttori aspiranti) di sistemi ed apparecchi che sembravano arrivare direttamente da un’esibizione “La casa del 2050” ad un’Expo Mondiale di trent’anni fa. Adesso, invece, sembra che si sogni un po’ meno della musica e video 3D che ci segue da camera in camera fino ad arrivare alla vasca da bagno riempita automaticamente con acqua della temperatura giusta, comunicata dal microchip sottocutaneo. Anche se tutte le tecnologie necessarie per queste cose esistono, le grandi aziende scommettono ancora su tecnologie diverse e protocolli diversi, che danno origine a piccole imprese che fanno lo stesso di conseguenza.
Possiamo sicuramente dire che anche ISE è ormai entrata a far parte integrante del nostro settore. Anche se non come alla fiera di Francoforte, sono molti gli stand di aziende italiane: Prase, RCF, FBT, Powersoft, K‑Array, Music&Lights, Eurosell e diversi altri. Non a caso, vanto per tutti noi italiani, nelle premiazioni associate all’evento organizzate dalla rivista InAVate, Prase Engineering ha di nuovo ricevuto un importante riconoscimento, questa volta come miglior distributore audio, mentre K‑Array ha ricevuto il premio per il più innovativo diffusore audio, Anakonda KAN200; inoltre la società padovana 3P è stata premiata nella categoria “Transport and Communication” per il lavoro sulla sala di controllo per Autostrade A22.
L’affluenza di pubblico è stata veramente importante: più di 50.000 visitatori, con una crescita di oltre 6000 rispetto all’anno scorso. Oltre ai tanti stand italiani, abbiamo incontrato tanti visitatori dal Bel Paese, tanti dei quali operatori del mondo dell’intrattenimento, dato che rivela la continua integrazione di questi due settori. Come succede spesso, dopo un giorno di intenso lavoro ci vuole un po’ di relax: Amsterdam è una città molto aperta alle distrazioni e operatori e visitatori hanno certo avuto buone alternative al lavoro; ma è anche una città molto bella da visitare, che manda dei segnali positivi, anche grazie al tempo durante i giorni della fiera, con una temperatura mite e pochissima pioggia.
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