Francesco Acciari - Direttore di produzione; Tattica - Organizzatore
La produzione dell'evento di Renato Zero al Mandela Forum.
Da sx: Francesco Acciari, Valentina Muro, Emanuele Fiacchini, Andrea Rinaudo, Ludovica Cicconi, Vita Ragaglia.
Con sei date a Firenze e altre otto a Roma, Renato ha scaldato i cuori dei suoi fan con un autoritratto d'artista, una super band da undici elementi, dieci coristi e un’orchestra virtuale; siamo andati a Firenze per intervistare i professionisti coinvolti.
Iniziamo con Francesco Acciari, che ha voluto sottolineare che il titolare del lavoro è Franco Comanducci, che ha seguito inizialmente questa produzione e che Francesco ha poi portato avanti.
Francesco, ci racconti come sono stati gestiti i tempi di questa produzione?
Al Mandela Forum siamo entrati il 19 febbraio, Tra allestimento e prove dello spettacolo abbiamo impegnato il palazzetto per due settimane. Il debutto è avvenuto infine il 2 marzo. Come in tutti gli spettacoli di Zero, c’è qualcosa di caratteristico: come nel tour precedente, per esempio, ha voluto replicare l’orchestra virtuale. Un’orchestra di 31 elementi che ha registrato il repertorio all’auditorium di Roma dove ha prodotto un supporto audio e video; poi il lavoro è stata portata a Firenze, messa in sync con il gruppo musicale e inserita in una traccia timecode per allacciarla a tutte le sequenze.
Al primo sguardo, il palco sembra un po’ sguarnito.
Renato, al contrario del suo personaggio, non è mai stato un appassionato di scenografie vistose: per quello ci sono i suoi vestiti di scena. Lui privilegia più l’aspetto artistico della band e la cura del suono. Come potrai notare tutte le maestranze sono di primo livello, a iniziare dal service Agorà, da un PA Man come Daniele Tramontani prima e adesso Davide Grilli, dal fonico Franco Finetti prima e adesso Maurizio Nicotra, dallo storico fonico di palco Stevan Martinovic. Anche il disegno luci è stato seguito da Francesco De Cave, con un disegno molto elegante e mai invasivo, con un sapore teatrale.
Tattica - Organizzatore dell’evento
Tattica è il cuore pulsante dell’organizzazione degli spettacoli di Renato Zero già da qualche anno. Li raggiungiamo nel loro ufficio e facciamo una chiacchierata corale per farci raccontare la loro identità.
Tattica è una famiglia nata nel 2019 per occuparsi di tutte le attività di Renato, dagli spettacoli alle promozioni, ai dischi, a tutto ciò che gira intorno all’artista. Nello specifico, per questo tour abbiamo iniziato il lavoro circa cinque mesi fa, con delle riunioni in cui l’artista ha dato gli input e le idee che noi dovevamo rendere operative, con tutti i cambiamenti e le correzioni del caso.
Nel panorama italiano è forse l’unico artista che ha fatto questa scelta.
Renato Zero è un personaggio non omologabile, a cui piace fare le cose a modo suo, senza essere costretto ad appoggiarsi agli schemi precostituiti. Facendo un parallelismo azzardato, in questi ultimi due tour Renato preferisce portare il sarto in casa e farsi cucire un vestito su misura.
E nello specifico di cosa vi occupate?
Ognuno di noi ha un suo compito specifico, per coprire ogni particolare dell’organizzazione dello spettacolo. C’è una persona che si occupa della parte tecnica e artistica, contatta la band, si occupa delle prove e organizza la produzione. C’è chi si occupa di logistica, ospitalità, trasporti e location. C’è chi si occupa di promozione e vendita dei biglietti. Insomma dobbiamo prevedere e risolvere qualsiasi problematica che incontriamo, dobbiamo mettere l’artista in condizione di salire tranquillamente sul palco e fare il suo show senza pensare ad altro.
A proposito della promozione, in questo ultimo periodo è fatta perlopiù tramite internet e social?
In parte sì, sicuramente la porzione maggiore di energia viene impegnata sulla promozione tramite social. Poi pensiamo di avere un bacino di contatti legati all’artista molto importante e allargato, che abbraccia molte generazioni, e che non disdegna la comunicazione tradizionale: cartellonistica, radio e televisiva.
Quante persone lavorano in Tattica?
Siamo un team di sei persone, un team abbastanza giovane, dato che l’età media è poco superiore ai trent’anni. Da cinque mesi lavoriamo a questa produzione, in cui dobbiamo gestire oltre settanta persone che compongono la band e la crew. Per il momento abbiamo programmato sei date al Mandela e otto a Roma nel mese di marzo, poi altre due date all’aperto a Bari e a Napoli. Poi ci fermeremo e ci riposeremo.