Davide Grilli - PA Manager
Marco Mengoni ha condotto un tour estivo di successo e grande interesse. Dalle luci, al video, all'audio, ascoltiamo i professionisti che lo hanno reso possibile.
In alto da sx Davide Vassalli e Michele Picchione, in basso da sx Danilo Vitale e Davide Grilli.
Il vincitore di Sanremo ha dato il via al tour estivo con una data zero allo Stadio di Bibione. Uno spettacolo che ha confermato il suo ruolo centrale nella musica italiana e la crescita artistica e personale che lo ha condotto fino alle arene più grandi del paese. Abbiamo intervistato i professionisti del video che hanno portato a casa questo bel risultato.
Davide, com’è il tuo progetto per il PA?
Il progetto rispecchia l’ormai classico sistema a base L-Acoustics, con K1 + K2 + KS28, conditi con una mia interpretazione. Dovendo soddisfare le esigenze estive degli stadi, in cima a ogni cluster ho aggiunto quattro K1-SB, anche chiamati extender. Non è altro che un diffusore del K1 senza la sezione dei medio alti, solo con due 15”. Questi diffusori, accoppiati al cluster sottostante, ci danno un impatto maggiore sulla zona bassa, aumentano la direttività e di conseguenza permettono di arrivare più lontani con il punch dei bassi. Visto gli ottimi risultati che avevamo raggiunto sulle due date all’aperto di Roma e Milano, abbiamo replicato quel setup. Ho creato un arco con 36 L-Acoustics KS28 posizionati a terra fronte palco, in modo da formare 12 stack da tre KS28 in configurazione cardioide. Inoltre ai cluster centrali di K1+K2 ho affiancato due cluster di 8 KS28, sempre in configurazione cardioide, per ottimizzare la parte bassa e creare un lobo di basse verso l'esterno delle tribune. Naturalmente dovevo occuparmi anche dell’audio delle prime file, visto che c’è una passerella bella lunga e con altezze differenti, oltre a un elevatore che sale di 6 metri e passa. Tutti i frontfill, disposti in gran numero, lungo il palco e le passerelle, sono dei dV-DOSC, collegati con i canali incrociati, quindi left e right alternati. Abbiamo un impianto performante, e nonostante questo non ci siamo fatti mancare niente: abbiamo montato anche due cluster da 10 diffusori ognuno, dietro le regie come delay, fatti con i fantastici V-DOSC.
Un dettaglio delle linee dei sub a terra davanti al palco.
Prima mi accennavi che avevi una novità curiosa da raccontare. Di cosa si tratta?
Come ormai è risaputo, il post pandemia ha visto molto personale specializzato che ha dovuto cambiare lavoro e non è più tornato indietro. Per una struttura come Agorà questa situazione avrebbe potuto creare dei problemi con il personale disponibile ai tour. Durante questo ultimo inverno abbiamo organizzato dei corsi per creare figure specialistiche: un po’ internamente e un po’ all’esterno abbiamo fatto una selezione per creare le figure che ci sarebbero servite per la stagione estiva. Ora, ho con me quattro ragazzi che sono il risultato della selezione: sono tutti ragazzi che vengono da altre esperienze, non sono di primo pelo. Li porto in giro con me in questo tour e gli faccio fare esperienze… diciamo che li “maltratto” un po’. Se alla fine della tournée si saranno dimostrati validi e avranno superato lo stress del tour, avranno buone possibilità di entrare a far parte della famiglia di Agorà.
C’è una procedura per entrare a far parte della famiglia, se io volessi candidarmi?
Attento che serve un certo fisico! [ride, ndr] Se qualcuno vuole fare questa esperienza, e ti assicuro che ne abbiamo sempre bisogno, deve comunque avere un buon curriculum e magari deve farsi presentare da qualcuno. Io sono il tutor di questi ragazzi, ma oltre a insegnargli come si fa il lavoro, sono anche responsabile di quello che fanno. Devo conoscere molto bene il personaggio e fidarmi ciecamente della sua professionalità e della sua moralità, perché del mio settore alla fine sono l’unico responsabile che ci mette la faccia.
E comunque, anche se siamo ancora alla prima data, e anche se abbiamo fatto solo l’allestimento e le prove, posso già spendere qualche parola buona nei loro confronti!