Daniele Angelo Francescone - Responsabile per Agorà

Siamo andati a Rimini per incrociare l’ultima fase del tour di Ligabue: intervistiamo i protagonisti.

Daniele Angelo Francescone - Responsabile per Agorà

Da sx dietro, Pino Miselli - dimmer man, Daniele Angelo Francescone - Agorà crew coordinator, Vittorio Graziosi - network manager, Alessandro Montuori - lighting rigger. Davanti, Nicolò Dentino Paganelli - moving head technician e Mirko Clarissa Palanca - aligner Zac System.

Il lungo tour è iniziato nel 2022, con il compleanno dei trent’anni presso l’RCF Arena; poi è proseguito con sette date all’Arena di Verona a ottobre, due date negli stadi di Milano e Roma nell’estate 2023, e altre due date in Arena; ultimo ma non ultimo, il tour indoor di una trentina di date. Il 30 ottobre siamo andati a Rimini per intervistare le professionalità che hanno ideato e messo in campo il progetto.

Daniele, qual è il tuo ruolo?

In questo tour gestisco sia il materiale di Agorà sia la squadra per tutta la durata del tour. Come conseguenza di questo ruolo, la produzione mi ha dato la gestione dell’ingresso e dell’uscita del materiale.

Suona come l’anello fondamentale della catena.

Non esageriamo, diciamo che ricopro più ruoli: è meglio dire che io sono più anelli della catena. Tutto il mio lavoro deve essere svolto nella maniera più corretta possibile, perché c’è stato un grande lavoro in preproduzione per arrivare e montare tutto nello show day, con un progetto del palco dove tutto è calcolato al centimetro. Abbiamo organizzato le luci sulle bat truss, mentre per il palco ci serviamo di un rolling stage, che montiamo a parte e poi portiamo in posizione. Normalmente si entra al mattino presto e per le 14.30 è tutto montato, comprese le barriere antipanico intorno al palco.

È stato fondamentale l’utilizzo delle bat truss?

Assolutamente sì, se consideri che su ogni americana vengono montati sia fari fissi sia testamobile, completi di tutto il cablaggio per il funzionamento. Poi l’americana una volta smontata viene alloggiata su un supporto con ruote che permette di spostarla e caricarla sul bilico. L’altezza totale dell’americana completa della bat truss è di 130 cm, quindi si riescono a sovrapporre due file di americane e affiancarne tre. Questo è il primo aspetto positivo, poi considera che puoi scaricare e spostare all’interno della venue tutte le americane con i fari e applicare un collegamento volante per fare un primo test di funzionamento dell’impianto, perché sono già tutte cablate. In questo modo, se ci fosse bisogno di qualche intervento d’assistenza, si può fare a terra.
Ora giriamo con nove bilici, ma ne poteva bastare anche uno in meno: abbiamo verificato la divisione dei carichi e le tempistiche di scarico e carico, e abbiamo preferito usare un mezzo in più. In quattro ore e trenta entriamo e in due ore e mezza abbiamo tutti i camion chiusi. La squadra è meravigliosa e ormai come una famiglia.