Cesare Cremonini "Con L’Amore Ho Capito Chi Sono" – Produzione Audio
Marco Monforte, responsabile per la produzione audio, ci spiega il suo ruolo particolare e il lavoro della squadra audio.
nella foto: (da sx) Antony King,fonico FoH; Raffaele Stefani, assistente FoH; Maxime Menelec, PA manager; Marco Monforte, responsabile audio; Alizée Tricquart, assistente PA manager.
intervista di Alfio Morelli
Come nasce questo nuovo ruolo?
Quattro anni fa con la partenza del tour negli stadi, Cesare e il suo manager di allora mi chiesero di supportarli tecnicamente per la parte audio. Sempre molto attento e competente per tutto ciò che riguarda l’aspetto del suono, l’artista aveva in mente un progetto ma, visti tutti i suoi impegni, non aveva tempo di seguire passo passo tutto quello che si stava costruendo attorno a lui. Il mio ruolo è quello di far funzionare tutto al meglio senza creare tensioni o preoccupazioni all’artista.
Durante le tante riunioni con Cesare, ci ha spiegato come voleva sviluppare lo spettacolo. Quindi, come responsabile del settore audio ho dovuto interpretare e risolvere tutte le problematiche tecniche che si palesavano. Ho assistito a molte riunioni con i creativi che decidevano la sceneggiatura, i movimenti, gli effetti e tutto il resto.
Io ho filtrato e decodificato il tutto e, assieme ai ragazzi, interpretato e previsto che tutto funzionasse senza intoppi.
In pratica sei l’interfaccia tecnica tra l’artista e la produzione?
Esattamente. Tutto il percorso è iniziato grazie agli incontri con Cesare che mi ha esposto il suo progetto, il percorso e l’obbiettivo. Ho recepito e condiviso il progetto, quindi, mi sono messo al lavoro in modo che tutto ciò fosse realizzato, cominciando dal fonico, che doveva a sua volta condividere e realizzare il nostro pensiero. Penso che con Antony abbiamo fatto centro.
Mi sono poi interfacciato con Agorà per avere PA e squadra giusti. Il supporto di Stevan (Martinovic – ndr) è stato fondamentale.
Come PA manager abbiamo chiesto Maxime Menelec, figura referente di L-Acoustic. È sottinteso che qualsiasi strategia, soluzione e decisione dovesse comunque venire prima presentata all’artista e poi all’agenzia per essere approvata.
Diciamo che ho dismesso i panni da fonico per indossare un altro tipo di divisa. Avere la responsabilità della visione d’insieme è sicuramente più complesso e faticoso, ma alla fine più gratificante.
Certo che hai scelto proprio un periodo favorevole per sviluppare questo ruolo...
È stato un lavoro incredibile, il risultato lo devo principalmente ai ragazzi della squadra che considero veramente miei amici. Grazie a loro siamo riusciti a far partire nel migliore dei modi questo tour.
Le prove sono state un turbinio di persone che andavano e venivano, perché in quel periodo il service doveva incastrare altre date con altri artisti. Mai come in questa stagione si sono accavallati i lavori, una cosa veramente incredibile. Penso che solo i tecnici italiani siano in grado di sacrifici del genere e alla fine fare funzionare sempre il tutto.