Casanova Opera Pop
Spettacolo inedito, una nuova Opera Pop voluta e prodotta da Red Canzian in questi due anni interminabili trascorsi lontano dal palco.
di Alfio Morelli
foto: Jarno
In un comunicato, Red Canzian confida che sono stati due anni molto difficili e sofferti. Volendo cogliere un lato positivo, dice che questo periodo gli ha dato il tempo di lavorare con un po’ più di tranquillità, consentendo il tempo di curare molto i dettagli.
Lo spettacolo in due atti per una durata di due ore, scivola via in modo gradevole. La scenografia in gran parte proiettata, che ad ogni cambio scena ti trasporta in un quadro diverso, immergendo lo spettatore in un racconto quasi cinematografico. Aiutato da proiezioni ad alta definizione, il regista Emanuele Gamba ha saputo raccontare con oltre 30 cambi scena e 120 costumi la vita di Casanova, che noi maschietti invidiamo un po’.
Quest’opera pop è tratta dal best seller Giacomo Casanova – La sonata dei cuori infranti scritto da Matteo Strukul, romanzo di ambientazione storica uscito nel 2018 e tradotto in oltre dieci lingue. Red è stato ispirato da questo romanzo per comporre oltre due ore di musica – 35 brani inediti, dei quali 29 cantati e sei esclusivamente strumentali.
La famiglia di Canzian ha sicuramente un DNA profondamente artistico. Red ha scritto e curato la direzione artistica assieme alla moglie Beatrix Niederwieser, che dello spettacolo segue tutti gli aspetti operativi. Un grande supporto, sia morale che artistico, lo ha avuto anche da Phil Mer e Chiara Canzian, i due figli di Red. Phil si è occupato degli arrangiamenti dei pezzi originali, mentre Chiara si occupa non solo dirigendo la produzione in tour, ma anche della parte vocale degli artisti e, all’occorrenza, anche sostituendo qualche personaggio.
Questa prima trance di date –
Venezia dove è avvenuto il debutto, Udine, Milano, dove abbiamo assistito allo spettacolo, Treviso e Torino – sono solo le prime cinque tappe di un
tour molto più lungo.
Ci teniamo a fare gli auguri a Red di pronta guarigione, momentaneamente in ospedale causa un intervento chirurgico riuscito con successo. Il ricovero è avvenuto qualche giorno prima del debutto a Venezia, quindi ancora deve assistere al risultato finale della sua opera.
Noi abbiamo assistito allo spettacolo in un pomeriggio domenicale al Teatro Arcimboldi di Milano, una data con teatro pieno ma non pienissimo. Le due ore di spettacolo scivolano via benissimo: lo spettatore non ha il tempo di distrarsi e i due atti sono molto ben bilanciati.
Come sottolinea lo stesso Red, è un’opera pop adatta a tutti. Artisticamente, io non ho la cultura né la preparazione per addentrarmi nei giudizi; gli attori/cantanti mi sembrano ben centrati. Nel ruolo di Giacomo Casanova troviamo Gian Marco Schiaretti, che tiene bene il palco sia fisicamente che in termini di voce. Sembra bene azzeccata la soluzione della scenografia ibrida, fissa per le quinte e con le immagini proiettate sul fondale. Mi permetto una piccola critica per le proiezioni: seppur sono di ottima qualità e con belle immagini, avrei gradito un po’ più di potenza dai videoproiettori, con delle immagini più luminose e contrastate. L’audio è più che buono, perfino troppo forte per un teatro. Stranamente, però, all’uscita dello spettacolo nessuno è passato in regia audio a lamentarsi del volume, scene che incontriamo spesso in altri teatri con altre rappresentazioni. Anche le musiche sono molto piacevoli, in un paio di brani si nota ancora l’impronta dei Pooh. Consigliato.
Leggete le interviste con la crew: