Carroponte. Stagione 2021
Possiamo definire il 2021 come la stagione della ripresa “singolare” dei concerti. Alcuni service addirittura sostengono che la stagione 2021 sia stata migliore di quella del 2019 dal punto di vista del numero degli impegni, ma è anche vero che si è lavorato in modo anomalo e forse con degli incassi minori.
di Alfio Morelli
Parliamo con Diego De Ferrari del service Sonique, di Milano, che per tre anni si è aggiudicato l’appalto della fornitura del materiale tecnico (audio, luci e video) dello spazio Carroponte di Sesto S. Giovanni nell’interland di Milano. Carroponte, come tutti sapranno, è stato uno spazio industriale molto importante per l’industria meccanica italiana. Chiuso nella metà degli anni Novanta, venne riqualificato per diventare uno spazio polivalente, usato prevalentemente per spettacoli musicali e culturali.
“La stagione 2021 è partita con una carica molto positiva – ci spiega Diego – anche per quello che avevamo vissuto l’anno prima; come si usa dire, si cominciava a vedere la luce in fondo al tunnel. Non era arrivato ancora il segnale di liberi tutti, ma era già qualcosa. Naturalmente con tutti i limiti e le prevenzioni del caso. Negli ampi spazi all’aperto del Carroponte, durante l’estate sono stati programmati non solo concerti, ma anche DJ-set e festival enogastronomici, dedicati alla cucina etnica, da quella araba alla messicana, con maxischermi per vedere in diretta le partite degli Europei di Calcio, aree bar, stand gastronomici… insomma una vera piazza d’incontro per i Milanesi e non solo. In questo contesto noi siamo stati scelti per la fornitura e l’assistenza di tutto quello che riguarda il materiale tecnologico: audio, luci e video.
“Come succede sempre più spesso in questi ultimi anni e in special modo in questi ultimi due anni, uno spazio viene allestito per ospitare eventi, anche molto diversi fra loro; così ci è stato chiesto di installare un set di base, che comprendeva impianto PA, monitoraggio e regie audio, un impianto luci con controllo e un impianto video per le partite del campionato europeo di calcio. Abbiamo anche avuto il compito di tenere i contatti con gli artisti per cercare di soddisfare le richieste tecniche e supportarli il giorno dello show.
“Tanti gli ospiti del Carroponte quest’anno, da Emma a Max Gazzè, da Piero Pelù a Nicolò Fabi e Nek, solo per citarne alcuni; ognuno di loro aveva una sua mezza produzione variabile, alcuni sono arrivati con il monitoraggio e le regie, altri solo con il mixer, chi con il fonico e l’operatore luci e chi senza professionisti al proprio seguito. Il nostro compito è stato di supportarli con il materiale e il personale necessario allo spettacolo”.
Che tipo di materiale avete scelto per il set up di base?
Va fatta una premessa: tenuto conto che i promoter in questa stagione hanno dovuto fare dei sacrifici, viste le ristrettezze imposte, le sedute, le capienze ridotte, i controlli agli ingressi, ecc. ecc. era ovvio che la parola d’ordine fosse risparmiare. Come service, pur non togliendo niente ai nostri ragazzi, abbiamo deciso, anche se non c’erano i budget, di fornire comunque una situazione degna della manifestazione, in modo che il pubblico non avesse nulla da obbiettare e tornasse a casa con un’immagine positiva dello spettacolo.
Come impianto PA abbiamo montato un JBL Vertec VT4888 versione 2.0 con nuovi sub VTX S28, amplificato con Powersoft X8 con DSP e Dante. Dopo i primi concerti abbiamo aggiunto anche delle linee di ritardo “sempre con lo stesso budget”. Per quanto riguarda le luci, noi siamo sempre stati utilizzatori del marchio Martin, così, visto che il nuovo distributore Exhibo presentava nuovi prodotti molto validi, abbiamo rinnovato il nostro parco luci con i nuovi modelli del marchio. Oltre a Martin ci siamo muniti anche di prodotti Sagitter, di blinder molto efficienti che, nonostante provengano dall’Oriente, non sono a buon mercato. Il nostro disegno luci, studiato da Andrea “Luciotto” Carlotto, è stato sviluppato su Wysiwyg: noi mandavamo il disegno e il patch dei proiettori per dargli modo di lavorare da casa off-line. Naturalmente era impostato con un disegno di base che potesse accontentare nel limite del possibile un po’ tutti, senza la possibilità di richiedere cambiamenti importanti, quindi con una serie di wash, spot e beam e degli architetturali sulla struttura.
Cosa avete usato in regia?
In regia audio di base erano presenti dei mixer Midas che tutti sanno usare e su cui nessuno ha da ridire, mentre per le luci o una grandMA2 o una Titan Avolites. In alcuni casi i fonici o gli operatori luci arrivavano con le loro console perché avevano tutto lo show già programmato. Devo confessare che questo metodo della mezza produzione è una formula che mi piace: se chi arriva è già organizzato e non trova troppe difficoltà sul materiale fornito dal service, che deve allestire tutto come prestabilito, la produzione fila liscia e da entrambe le parti si lavora con serenità.
Quante persone avevate impegnato su questa produzione?
A parte per il montaggio e lo smontaggio, c’erano sempre a disposizione tre persone: un direttore di produzione per coordinare il tutto, un tecnico audio e un tecnico luci. Poi, se necessario, si forniva altro personale. Diciamo che le produzioni si sono divise in due modalità: la vera mezza produzione arrivava con qualche tecnico e un po’ di materiale sul palco, e in quel caso i nostri ragazzi servivano solo da supporto; le produzioni slim, invece, non avevano niente al seguito, così bisognava far trovare gli strumenti musicali, il monitoraggio e qualche backliner. A proposito del personale apro una piccola parentesi: già quest’anno si cominciava a far fatica a recuperare delle persone specializzate, perché in questi due anni di fermo molti hanno preferito darsi un’occhiata in giro, anche perché chi ha famiglia deve portare a casa il necessario. Vedo ancora più preoccupante la situazione del prossimo anno, perché sulla carta ripartiranno i tour di tutti gli artisti, piccoli, medi e grandi; e allora ci sarà da ridere, sia per il personale sia per il materiale! Speriamo bene.