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Vasco Live ’22 – Andrea Corsellini
Un incontro con il Sound Engineer per Vasco Rossi.
di Alfio Morellil
La nostra visita con la produzione della tournée di Vasco continua, incontrando Andrea Corsellini. È molto interessante sentire parlare Andrea. Si capisce da subito molto bene che, oltre ad essere un riconosciuto talento come fonico, conosce molto bene anche i meccanismi della produzione, sia per quanto riguarda i punti di forza che i limiti e le difficoltà imposte dalla ripartenza post-pandemia, in termini di organizzazione e di personale specializzato disponibile. Offre una visione molto lucida che ci immerge nella realtà di come si mette in piedi una produzione così complessa, soprattutto con così tante difficoltà aggiuntive.
Parlando dell’audio del concerto e della sua impostazione del mix, Andrea ci racconta quali sono gli aspetti fondamentali che cerca di curare per creare l’impatto emozionale e, allo stesso tempo, come riesce a rendere al meglio la voce di Vasco, cosa che presenta aspetti non banali in termini di dinamica generale.
A mo’ di intercalare ci dice, “sapete, sembra facile ma…” e lo fermiamo subito.
“No! non sembra affatto facile, non ti preoccupare…”.
Andrea prosegue, spiegandoci che quest’anno ha voluto implementare una serie di semplificazioni e quindi non portare più con sé troppi outboard. Tale semplificazione è stata permessa grazie alla console DiGiCo 338 – della quale ne ha due esempi disponibili per lo spettacolo – che incorpora una serie molto ampia di plugin che riproducono abbastanza fedelmente moltissimi outboard analogici.
Solo per la voce di Vasco usa alcuni outboard fisici: il Compressore Neve 33609, l’equalizzatore George Massenburg Labs GML8200, ed infine il sofisticato compressore Waves MaxxBCL sul gruppo di uscita della voce.
Siamo curiosi di sentire il suo parere sull’efficacia del cluster di altoparlanti aggiuntivo dedicato esclusivamente alla voce. Andrea lo spiega con cura, facendoci sapere di come questa idea fu utilizzata con Vasco per la prima volta nel 2013, al suo ritorno ai concerti dopo qualche anno di assenza.
L’idea all’epoca fu suggerita da Clair Global, azienda allora incaricata della fornitura del sistema audio per rispondere alla precisa esigenza, anche da parte del management, di riprodurre al meglio la voce di Vasco che, per le sue eccezionali qualità e per quello che l’artista rappresenta, merita davvero di essere riprodotta al meglio delle possibilità tecniche.
Questa idea era stata già applicata in precedenza, in altre produzioni internazionali molto importanti e, sebbene Andrea ci racconti di averla accolta inizialmente con qualche titubanza, ne ha poi apprezzato molto positivamente il risultato, sia da subito che negli anni a seguire, con anche grande soddisfazione del pubblico e del management.
“A questo punto non ho più un termine di paragone,” ci dice e, in effetti non è possibile nella pratica quotidiana provare la differenza.
All’ascolto però crediamo che chiunque possa solo confermare che la resa della voce è sorprendente – incredibile, infatti – e questo perché non è riprodotta da un sistema di altoparlanti che è impegnato anche a riprodurre un’intera rock band. Inoltre, essendo il sistema della voce identico a quello della band, non capiterà mai che esso sia sovraccaricato quanto l’altro, poiché il livello della sola voce in un mix musicale è quasi sempre inferiore, almeno di poco, a quello generale e con una banda più limitata. Questo permette di avere una resa della voce sempre perfetta e non distorta, in qualunque condizione e a qualunque livello di pressione sonora. E di pressione sonora ce n’era davvero tanta!
La nostra conversazione prosegue poi con un argomento delicato per un Sound Engineer: come ricreare il mix e l’equilibrio timbrico necessario in ciascuna nuova location, in condizioni spesso significativamente diverse tra di loro, al tempo stesso garantendo che la registrazione che arriva nelle mani dell’artista a fine serata sia corretta e bilanciata.
Andrea ha organizzato le console in modo da riuscire a produrre un mix bilanciato ed emozionante per il pubblico e, allo stesso tempo, a produrre una registrazione da dare al management per riascoltare la serata, senza che l’ottenimento di questa influenzi il risultato della prima.
Ci spiega quindi come utilizza i gruppi in uscita per aiutarsi con l’equilibrio timbrico del suono riprodotto, tenendoli però sganciati dall’automazione e dalle memorie. Questo gli permette di mantenere sempre un eccellente bilanciamento della registrazione, avendo sempre la totale libertà di gestire i necessari adattamenti alle esigenze della sonorizzazione per garantire un ascolto emozionante per il pubblico.