The House of Dancing Water

Il Senior Sound Engineer ci racconta i dettagli tecnici dell’impianto audio di questa megaproduzione al City of Dreams Resort a Macao, in Cina.

di Mike Clark

campanelli

Fondato nel 2000 dal produttore e direttore artistico Franco Dragone (emigrato dalla provincia di Avellino in Belgio negli anni ‘50 con la famiglia), il Franco Dragone Entertainment Group, con sede in Belgio, ha l’obiettivo di produrre gli show più spettacolari del mondo, fondendo musica, danza, arte circense ed effetti speciali. Ad oggi oltre 55 milioni di spettatori hanno assistito ad una delle sue produzioni, compreso A New Day, lo show di Celine Dion che ha registrato il tutto esaurito a Las Vegas per cinque anni, e The House of Dancing Water, uno spettacolo che va in scena in un teatro costruito ad hoc al City of Dreams Resort di Macao.
Ed è proprio in quest’ultima location che si trova un altro italiano, Corrado Campanelli, un nome che i nostri lettori più attenti ricorderanno (fu intervistato come fonico FoH nel teatro della Costa Concordia prima della sua crociera inaugurale).
Campanelli spiega l’iter professionale che lo ha portato dall’altra parte del mondo: “Mentre studiavo legge ai Napoli, approfondivo la mia passione per l’audio, lavorando come fonico in vari teatri locali, per poi intraprendere nel 2001 la carriera con la Costa, lavorando inizialmente come fonico FoH, per poi arrivare ad essere consulente tecnico e coordinatore per la Costa Cruise Lines (Carnival Corporation), sound designer e programmatore LCS, nonché responsabile della formazione e la supervisione dei tecnici del suono e degli aspiranti capotecnici”.
Nel 2007 Campanelli si è trasferito a Londra, lavorando prima alle Fairfield Halls come tecnico del suono, poi riprogrammando il suono surround del planetario ed infine occuparsi degli effetti audio e video del museo delle cere di Madame Tussauds. Nel frattempo lavorava anche come freelance con live band, teatri ed eventi corporate.
Da anni grande appassionato delle produzioni del Cirque du Soleil e di Franco Dragone, quando ha saputo del progetto a Macao, tramite il sito di Dragone, si è subito presentato e nel giro di poco tempo ha fatto i primi colloqui. “Ero tornato in Italia per fare il sound design e la programmazione degli show su una nuova nave da crociera quando mi arrivò una telefonata per un colloquio finale – ci racconta – e dopo poco avevo un’offerta con un contratto! Per quanto riguarda il mio ruolo a Macao, è quello di Senior Sound Engineer; sono in sede dal settembre del 2009 e, facendo parte dello “start-up team”, ho programmato buona parte dell’impianto, processori, comunicazioni, console, ecc.”.

Prima di spiegare nel dettaglio in cosa consiste il lavoro di Campanelli, è d’uopo una breve descrizione dello spettacolo e dell’imponente struttura che lo ospita.
Ideato dalla mente creativa di Dragone e diretto personalmente da lui, lo spettacolo è stato allestito ad un costo di oltre 190 milioni di euro. La squadra di produzione comprende un altro italiano molto noto, il direttore artistico e coreografo Giuliano Peparini, che aveva già collaborato con Dragone nel 2005 per la creazione di Le Reve, uno dei più grandi spettacoli di Las Vegas. La storia, prendendo ispirazione dalla cultura cinese, in particolare le “sette emozioni” del confucianesimo, racconta di un paese fantastico senza tempo in cui regna la magia della natura. Il capolavoro, che unisce talento artistico, forza fisica ed effetti speciali, finisce con il trionfo dell’amore sulle forze maligne dell’odio.

Un teatro da 2000 posti con il pubblico seduto a 270° intorno al palcoscenico/piscina ospita lo spettacolo acquatico permanente più grande del mondo. La piscina – profonda 8 metri – contiene circa 14 milioni di litri (oltre cinque volta una vasca olimpionica), ma un sistema di 11 ascensori idraulici può trasformarla in un palcoscenico in meno di un minuto. L’automazione al servizio dello spettacolo è impressionante e comprende 130 argani e 45 paranchi che muovono elementi scenografici come “la nave”: tre alberi da veliero alti 12 metri, dai quali si lanciano gli acrobati.
Oltre ai settanta membri del cast ed ai settanta tecnici, la squadra del teatro coinvolge altre sessanta persone. Ventotto sommozzatori manovrano la scenografia e accompagnano l’entrata e l’uscita degli artisti in acqua.
Garantire un’esperienza audio all’altezza dello spettacolo non era un’impressa facile (oltre al rumore dell’acqua delle 240 fontane e degli automatismi, c’è anche un gruppo di scatenatissimi motociclisti che eseguono acrobazie mozzafiato!).

Campanelli continua: “La società californiana che si è occupata della progettazione del sistema audio è Thinkwell Group, di cui François Bergeron e Vikram Kirby sono i due sound designer che hanno firmato alcuni dei più grandi show del mondo. L’installazione è stata effettuata da Solotech di Montreal, una ditta che ha installato gli impianti di quasi tutti i teatri di Las Vegas, e lavorare con queste persone è stato per me il lato più esaltante di questa avventura”.

Ma veniamo all’impianto – un sistema a 200 canali con surround a 360 gradi, capace di assicurare ad ogni spettatore un’esperienza unica – il cui progetto doveva combattere la distorsione del suono che rimbalzava sulla superficie dell’acqua, unendo ad un riverbero ridotto una diffusione estremamente direzionale. Il sistema principale è prevalentemente Meyer Sound, con l’impianto FoH gestito tramite Meyer LCS, Matrix3, software CueStation, superficie di controllo CueConsole ed uno Yamaha M7CL‑48. house of water

Le sedute vengono coperte da 248 diffusori. Ci sono otto array di sette Melodie come sistema main, 15 Sub HP‑600, otto SB‑2 come front-fill a lunga gittata, 32 MM‑4XP per le sedute sotto la galleria, mentre 24 UPJ‑1P appesi sopra palco e pubblico sono integrati con altri sistemi per la gestione generale del riverbero. Il sistema surround è diviso in tre livelli e comprende 23 CQ‑2, 32 UP Junior, 43 UPM‑1P e 2 UPQ‑2P. Un SB‑2 funge da monitor sul palco e 12 UPJ‑1P per effetti e monitoraggio.
Il sistema Meyer Sound VRAS (Virtual Room Acoustic Simulator) è il cuore del sistema di architettura elettroacustica e aggiunge uno strato di riverbero tramite 32 microfoni sparsi per il teatro, dando l’impressione di un riverbero naturale. Con LCS SpaceMap si riesce ad inviare il suono ovunque nella sala, creando ad esempio l’effetto di un aereo che vola da una parte all’altra o facendo suonare certi strumenti sopra o dietro al pubblico.
Il suono della band e le sequenze registrate sono trasportati in analogico e protocollo MADI ai preamplificatori RME Micstasy e RME MADI Bridge nella sala rack, per poi essere splittati ai Matrix3 per il FoH e la console monitor DiGiCo CSD5 per la band, i musicisti della quale controllano il sequencer.

Campanelli continua: “Il team audio è composto da sei persone, un Head of Sound, responsabile della supervisione di tutto l’impianto e del dipartimento che opera anche sulla console FoH, un’assistente, anche lei operatrice FoH, un Senior Sound Technician che opera FoH e monitor e si occupa dei musicisti, l’editing della programmazione di console, interfaccia e processori. Tre Sound Technician che, oltre ad operare la console monitor, si occupano di tutto l’impianto RF, microfoni, IEM, IFB (Interruptible Feedback; il sistema di comunicazione e cueing dal regista o show-caller ai performer – ndr) e comunicazioni wireless. Oltre a lavorare a rotazione sulle console, siamo tutti coinvolti nella manutenzione e nello sviluppo dell’impianto. Negli spettacoli di questo tipo e di queste dimensioni, il dipartimento audio è solitamente responsabile di tutti gli impianti ‘SVC’ (Suono, Video e Comunicazioni) senza contare che nel nostro caso c’è anche tutto l’aspetto subacqueo, che comporta 36 speaker, decine di telecamere e le DiveCom, che costruiamo noi in officina”.

Per avere un’idea dell’enorme dimensione della struttura, tra audio, rete, comunicazione e video, si pensi che nella stanza dei patch ci sono oltre 3000 linee!
“L’impianto di comunicazione Riedel Artist  – dice Campanelli – è stato per me una delle scoperte più sorprendenti, ha completamente cambiato la mia concezione di impianti intercom, ed è diventato una mia ‘creatura’. Dopo un corso di training intensivo, ho passato settimane ad installare e programmare da zero tutto il sistema intercom, che consta di 128 porte in/out tra analogiche e digitali, distribuite su tre matrici, rispettivamente da 64, 32 e 32, interfacciate via fibra, alle quali sono collegate oltre 50 postazioni digitali a cavo, 48 wireless pack Telex ed una ventina di IFB Sennheiser.
“Le porte GPIO (8IN/8OUT) mi consentono anche di remotare altri device come LCS, Constellation e DME e quindi – volendo – di triggerare le cue per i cambi di mixaggio FOH dal pannello intercom. Usando le porte GPIO ho fatto una piccola interfaccia che consente all’impianto intercom di collegarsi con le nostre Motorola TetraRadio triggerando il ‘push to talk’.  Anche il batterista ha apprezzato la flessibilità  dell’impianto Riedel: ho collegato il suo microfono alla matrice e, tramite due pedali che ho modificato per lui, può scegliere il canale su cui parlare - il resto della band, fonico monitor oppure Stage Manager. Anche le comunicazioni subacquee sono collegate al sistema Riedel”.

Durante i dieci spettacoli settimanali, Campanelli lavora alla console FoH oppure a quella monitor, facendo a turno con i suoi colleghi per diversificare la routine. La sala monitor è dotata di una DiGiCo D5 come main console e due M7CL, una dedicata ai talkback ed ai vari segnali utility, mentre l’altra è completamente dedicata al mondo subacqueo (con 36 diffusori Underwater della Lubell).

Riguardo al lavoro alla console FoH, Campanelli continua: “La postazione FoH è ottima. Grazie al grande lavoro di system design e tuning, la copertura del suono è estremamente omogenea. Anche se lo show è molto automatizzato – ci sono più di 120 input da gestire – i gruppi sono tutti manuali, come anche la quantità di riverberazione nella sala (tramite Constellation). Noi operatori siamo tutti qui dall’inizio... ciò significa 630 spettacoli, oltre un anno tra allestimento e prove! Conosciamo quindi la direzione in cui i progettisti ed il compositore volevano andare per ogni brano e riusciamo a mantenere integro il sound design. Oltre alla componente umana dei musicisti, un’altra grande variabile è l’acqua: le fontane ed i giochi d’acqua possono essere molto rumorosi ed i tre anelli di surround sono molto utili per compensare. Per il numero di motociclismo acrobatico, le moto sono microfonate con dei DPA, per riprendere il suono dei motori che entrano ed escono dalla zone centrali dello spettacolo e ci divertiamo ad usare le ‘space map’ per dare ancora più impatto”.

Quando ci sono rallentamenti o modifiche fatti al volo durante lo spettacolo, i quattro musicisti (visibili dall’auditorium, ma dietro una vetrata ed ognuno in una zona acusticamente isolata) sono in costante contatto con il direttore di palco, che può richiedere in ogni momento di accorciare o allungare la musica. Conclude Campanelli: “Per questo motivo, avendo diverse tracce registrate, è stato fondamentale l’apporto di Ableton Live, programma che consente di ‘loopare’ in battuta sezioni di musica. Per questo è importante l’apporto anche dei touch panel Lemur, in questo modo, con un’interfaccia che ho sviluppato su misura per questo show, i musicisti hanno accesso immediato a qualunque sequenza, loop di emergenza ecc., che consente loro di adeguare la tracce preregistrate al nuovo scenario musicale senza perdere il ritmo. È affascinante vedere come così tanti operatori e tante macchine si adeguino alla situazione senza che nessuno si accorga di nulla!”.

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