Terminal 2
La passione si fa studio.
di Giancarlo Messina
Da pochissimo, nel marzo del 2012, è stato inaugurato nella capitale un nuovo studio di registrazione, nato dall’esperienza e dalla passione di alcuni tecnici, produttori ed arrangiatori che lavorano in questo settore da oltre 20 anni.
Lo studio è gestito infatti dalla stessa proprietà, una società formata da Roberto Procaccini, Gianluca Vaccaro ed Enrico Greppi, in arte “Erriquez”, cantante e leader storico della Bandabardó. Gianluca è un produttore/sound engineer che lavora da 20 anni con artisti molto importanti, da Carmen Consoli a Niccoló Fabi, Max Gazzè, Fiorella Mannoia, Riccardo Cocciante, Paola Turci, Bandabardò, Gianni Morandi, passando per The Niro, Tiromancino, Nelly Furtado, Coolio, Jean Mas, David De Maria, solo per citarne alcuni; mentre Roberto Procaccini è un produttore/compositore/arrangiatore che ha collaborato con artisti come Otto Ohm, The Niro, Arnoldo Foà, Midinette, Marina Rei, Zero Assoluto, Bandabardó, Patty Pravo, Marco Mengoni, Spagna e molti altri.
Come sempre incuriositi dall’apertura di una nuova realtà, siamo subito andati a dare un’occhiata per illustrarvi lo studio e la filosofia dirigenziale dello staff che lo gestisce.
“Lavorando da oltre 20 anni in questo settore – ci spiegano Roberto e Gianluca – ci siamo fatti guidare dalla passione ma anche dall’esperienza. Continuiamo a fare anche i free lance, ma l’idea era quella di costruire uno studio in cui si lavorasse bene, un ambiente confortevole, quasi una seconda casa. L’idea originaria non era tanto quella di riempirlo di outboard, ma poi ci siamo fatti prendere la mano ed abbiamo comunque acquistato materiale di prima scelta. Crediamo comunque che chi viene a lavorare qui lo faccia soprattutto per le persone che trova, che poi sono anche garanzia di una certa qualità”.
La struttura è di proprietà di uno dei soci, ci spiegano, così, non avendo l’ansia dell’affitto, hanno potuto realizzare lo studio con calma, in ben tre anni.
L’acustica è stata curata da William Antico che ha seguito passo passo tutta la realizzazione dello studio, curando nei minimi dettagli la parte acustica.
“Abbiamo creato la classica ‘stanza nella stanza’ – dicono – anche se non abbiamo problemi di rumori, mantenendo però la luce naturale in tutti gli ambienti, una cosa importantissima per il benessere di chi vive molte ore nello studio, per non avere la sensazione di lavorare in un bunker.
“Come sistema di recording – continuano – abbiamo scelto l’ultimo sistema di Pro Tools HDX interfacciato con un Antelope Audio Isochrone Trinity, e inoltre ci sono come interfacce le nuove Avid, quindi tutto assolutamente di ultima generazione. Anche per i convertitori non abbiamo badato a spese: Lavery Gold, ma anche PSX Apogee, che di solito usiamo in play ma che ovviamente è possibile usare anche in registrazione”.
Il cuore dello studio è però la console analogica, una “vecchia” Trident 80C dalla sonorità calda e ben riconoscibile: “Abbiamo scelto di prendere a Londra una console analogica, una storica Trident 80C con cui hanno fisicamente realizzato molti dischi alcuni fra i più grandi artisti di sempre, parliamo di Elton John, David Bowie ed anche i Queen. Ha un sound unico. Avevamo già fatto un disco con questo banco e ce ne eravamo totalmente innamorati, tanto che prima ancora di progettare lo studio già avevamo preso il mixer! Ha infatti dei filtri bellissimi. L’abbiamo integrata con altri pre, Neve, Chandler... ma il cuore del sound è questo banco. Non mancano poi tre 24 piste, una Studer e una ATR 100”.
Le dimensioni dello studio sono piuttosto generose, con tre sale di ripresa, la principale delle quali, di circa 70 m2, è posta al centro. Troviamo poi due booth, uno piuttosto spazioso, per la batteria, ed uno meno ampio dedicato alla voce: “Abbiamo già registrato anche un’orchestra da 25 elementi – ci spiegano – ed è venuta davvero benissimo”.
Certamente è un luogo in cui è possibile registrare anche l’intera band che suona in contemporanea, conservando il feeling dell’interplay che a volte si perde con le sovraincisioni. Ad esempio il disco attualmente in lavorazione, di De Gregori, è registrato proprio così, tutto live, con i soli basso e batteria nei boot. “Non sono pochi gli artisti che richiedono questo, esiste un mercato che ricerca proprio la possibilità di registrare la band che suona insieme, perché molti artisti addirittura compongono ed arrangiano con la band, non vogliono più registrare in maniera asettica isolandosi da tutto”.
Ma, sotto il profilo puramente imprenditoriale, ha senso oggi investire in uno studio di registrazione di alto livello?
“Non consideriamo il nostro studio un investimento economico vero e proprio – ci rispondono – è più uno spazio nostro di cui, come tecnici e produttori, sentivamo il bisogno. Abbiamo sempre lavorato anche senza questo studio, e continuiamo a farlo come freelance, quindi quando lo studio è economicamente autosufficiente per noi già va bene così, perché ci permette comunque di svolgere il nostro lavoro, anche conto terzi, nel modo migliore possibile. Inoltre lo studio diventa anche un luogo di scambio e di conoscenze che creano contatti ulteriori.
“Il nostro obiettivo, la nostra ambizione, è che la musica che viene prodotta nel nostro studio abbia una propria caratteristica che la distingua dall’omologazione di molte produzioni di oggi, e certamente il fatto di avere lo studio di proprietà permette di lavorare con più calma, senza guardare l’orologio e mirando alla qualità. Oggi la ricerca del sound sembra quasi inutile, ma per noi e per la nostra passione è fondamentale: ci sono molti più artisti ed ascoltatori di quelli che si pensa che non vogliono standardizzarsi sulle sonorità radiofoniche e continuano una ricerca sonora”.
E guardandoci intorno con maggior attenzione vediamo che comunque anche la parte tecnica è di tutto rispetto. Infatti la console Trident è integrata con un sommatore Tonelux, comandato dalla control room, una somma di cinque canali stereo su cui si può mettere in insert qualsiasi macchina; macchine che non mancano certo di qualità, vista la presenza di apparecchiature moderne di altissima fascia come Vertigo Sound, Pendulum Audio, Chandler e diverse altre, acquisti certo ben ponderati che consentono di poter realizzare produzioni di qualsiasi genere musicale.
Ed un po’ per la qualità, un po’ per gli ottimi contatti dei proprietari, lo studio, inaugurato solo a marzo, è partito in quarta: “Abbiamo subito cominciato con il disco di De Gregori – ci spiegano – con cui abbiamo brindato al nuovo studio, poi abbiamo mixato il DVD live di Fiorella Mannoia, 22 brani in uscita a fine ottobre, ma sono venuti da noi anche Alex Britti e Nicola Piovani, ed è molto probabile che verrà da noi anche Max Gazzè. Inoltre abbiamo realizzato diversi singoli di artisti emergenti prodotti da Carmen Consoli. Non ci possiamo davvero lamentare: tutti quelli che sono venuti a lavorare qui al Terminal 2 si sono detti entusiasti della struttura, non solo della parte tecnica ma anche dei servizi che abbiamo curato moltissimo”.
contatti: www.terminal2studio.com