Stevan Martinovic - Fonico di palco
I professionisti dell'autoritratto di Renato Zero al Mandela Forum di Firenze.
Da sx: Stevan Martinovic, fonico di palco e Maurizio Magliocchi, direttore di palco.
Con sei date a Firenze e altre otto a Roma, Renato ha scaldato i cuori dei suoi fan con un autoritratto d'artista, una super band da undici elementi, dieci coristi e un’orchestra virtuale; siamo andati a Firenze per intervistare i professionisti coinvolti.
Stevan, illustraci la tua postazione di lavoro e il setup che hai portato in tournée.
Nel mio ufficio porto sempre due SSL, uno per lavorare e uno per stare tranquillo. Come effettistica ho collegato un sistema UAD Live Rack di Universal Audio, da cui attingo parte dei miei effetti, quando non uso quelli residenti nel banco. I palchi di Zero sono sempre abbastanza affollati: in quest’occasione abbiamo una band di 21 elementi, che suona su una decina di brani insieme a un’orchestra virtuale di 31 elementi pre-registrata in precedenza a Roma. Il monitoraggio della band è stato organizzato in tanti modi: 16 canali tramite IEM Shure PSM 1000, ovvero 2 per Renato Main+Spare, 10 per i coristi, 2 per gli ospiti, 1 backliner e uno spare. La maggior parte della sezione ritmica usa Roland M-48, con cui possono gestirsi il proprio ascolto. Rosario alle percussioni e Lele alla batteria hanno un piccolo mixer analogico. Poi, i 4 fiati hanno ognuno un sistema Shure P9HW.
Per quanto riguarda le sequenze, aspetto gestito dal buon Giorgio Savarese, il sistema è composto da 2 Mac mini con Dante Virtual Soundcard, da 2 Focusrite RedNet D64R – main e backup, che convertono il segnale da Dante a MADI, e quindi una EXBOX.BLDS che gestisce la ridondanza dei 2 flussi main e backup, per poi andare in digitale nel sistema SSL per il monitoraggio. Per andare al FOH va in una DD2FR optocore che fa parte dell’anello Digico.