Speciale fiere 2023
Questo inizio anno ci ha riservato molte sorprese e alcuni ritorni. Scopriamo insieme come ISE, MIR e PL+S hanno affrontato la grande ripartenza.
Integrated Systems Europe diventa una fiera da Re.
ISE torna nel 2023 con una fiera da Re. E non stiamo esagerando, per ben due motivi.
Intanto, si è trattata della manifestazione targata ISE con la più alta affluenza di sempre, con i suoi oltre 58.000 visitatori unici, distribuiti su 56.870 m2 di spazio. Con un totale di oltre un visitatore per metro quadro! E ancora, quest’anno è stata prevista la visita di un ospite molto particolare: Sua Maestà Felipe VI, Re di Spagna.
Come si può immaginare, sia il pubblico sia le aziende hanno aderito numerose a questa edizione 2023. Forse per avvalorare, se ce ne fosse ancora bisogno, le voci su una completa ripresa del nostro settore. La fiera, da sempre incentrata sui sistemi integrati di audio, video e reti, sta ormai inglobando sempre di più il mercato dell’intrattenimento.
Erano presenti tutti i principali marchi internazionali dell’audio professionale, e forse mancava giusto qualche marchio di contorno, che sicuramente nelle prossime edizioni rifarà la sua comparsa. Per quanto riguarda le luci, erano assenti i marchi più prestigiosi del mondo del live, ma non mancavano brand legati ad altre realtà. Per il mercato delle strutture invece, se escludiamo la presenza del gruppo Area Four Industries, mancavano tutti.
Dalle indiscrezioni, sembra che il prossimo anno sarà previsto un padiglione aggiuntivo dedicato esclusivamente alle luci e alle strutture per lo spettacolo. La data prevista: dal 30 gennaio al 2 febbraio 2024 per ISE 2024. Se gli organizzatori riusciranno davvero a centrare anche questo obiettivo, la fiera di Barcellona diventerà senza ombra di dubbio la manifestazione più completa e interessante dell’AV + L europea.
Se dobbiamo fare qualche nota anche sull’organizzazione: era tutto perfetto tranne forse l’ingresso al mattino e il guardaroba all’uscita – ma ci rendiamo conto della difficoltà nel gestire migliaia di persone tutte insieme. Per quanto riguarda i prodotti e le novità, non abbiamo rilevato nulla di importante per quanto riguardasse l’hardware e la parte strutturale dei prodotti – arrivati ormai a una maturità evolutiva completa – mentre abbiamo notato un certo impegno nello sviluppo dei software interni dei prodotti e nel processamento del segnale.
Tra i tanti prodotti in esposizione, ci hanno colpito alcuni dei più vicini al nostro mondo: a partire dal K System di Naostage, la prima soluzione di tracking 3D automatica che non prevede l’uso di beacon, ovvero di accessori da indossare.
Poi, per quanto riguarda l’audio, ci ha incuriosito lo stand dell’azienda americana 1 Sound, e in particolare uno dei suoi prodotti: il diffusore Panorama MS34, un altoparlante stand alone mono che simula la stereofonia tramite la sua Mono+Stereo Technology.
Per il video, ormai siamo nell’era dell’8K: ci siamo fermati ad ammirare il mediaserver Pixera four, dotato di abbastanza potenza da lavorare con tale risoluzione, e ovviamente gli schermi LED di ultima generazione – uno su tutti, il Magnit di LG – anch’essi con risoluzione fino a 8K.
Queste sono solo alcune tra le mille novità che si possono ammirare in questa manifestazione.
L’appuntamento è per il febbraio prossimo: ISE promette di diventare il punto di riferimento europeo per il mercato AV e Luci, sia per quanto riguarda il mondo dei system integrator sua per quanto riguarda l’intrattenimento. Vedremo se ISE 2024 saprà tener fede alla sua parola.
Il MIR c’è.
Si è conclusa il 4 aprile la sesta edizione del MIR di Rimini, salutata da tutti come un grande successo. Dai dati che ci hanno mandato, l’affluenza è stata inaspettata, con un +12% rispetto all’edizione pre-pandemia del 2019. Un dato che dice molto sulla voglia di ripartire di tutto il mercato.
Questa edizione, oltre a riproporre le formule apprezzate nelle scorse edizioni – conferenze, dibattiti, convegni – ha allargato la platea degli argomenti trattati, dall’intelligenza artificiale alla sostenibilità, al Green, alla costruzione di un grande show come quello di Cremonini. Molto apprezzate le masterclass sulle luci di Giovanni Pinna e Marco Filibeck, e sull’audio del producer e sound engineer Alex Trecarichi. Rinnovato poi l’interesse sul suono immersivo, con diverse salette equipaggiate da Nexo e Yamaha AFC, da L-Acoustics LISA e da Wharfedale Pro e Audiolink con TiMax II. Aumenta il successo dei palchi di Live You Play, con la possibilità di vedere in funzione le ultime novità luminose e ascoltare, grazie a una band live, diversi impianti audio a confronto.
C’è stato grande interesse intorno alla partnership con Siec, che ha portato in fiera diversi marchi indirizzati al mercato dell’installazione. Sempre Siec ha invitato Mike Blackman, consigliere delegato di ISE, che si è soffermato sull’analisi dei mercati dopo la pandemia e i possibili sviluppi per tutto il comparto dell’intrattenimento. Mike ha riconosciuto il valore di Rimini e del MIR, e per noi rimane la speranza di un qualche tipo di collaborazione. Certo, ormai gli equilibri si sono delineati, e l’ISE sarà sempre più la fiera di riferimento europea; per MIR, Prolight e le altre fiere sarà necessario far crescere qualche nicchia di mercato per rimanere rilevanti. Quindi appuntamento all’anno prossimo, sempre in primavera.
Una piccola appendice a queste considerazioni: nei padiglioni del MIR e lungo i corridoi è diventato ormai un tormentone il problema della scarsità di figure professionali, molte delle quali sono venute a mancare durante la pandemia. A tal proposito, in questo ultimo periodo molti di voi hanno ricevuto dalla nostra redazione un invito per un sondaggio, e moltissimi hanno risposto e di questo vi vogliamo ringraziare. Noi ci siamo posti il problema e ci siamo messi in gioco, in cooperazione con Art4Art, e abbiamo provato a capire le principali necessità del settore e dare il nostro contributo per far incontrare domanda di lavoro e offerta. State sintonizzati, ne riparleremo presto.
Prolight+Sound torna a Francoforte e festeggia i 25 anni di attività di Messe Frankfurt Italia.
La fiera ha visto negli ultimi anni la dipartita di tutto il settore musicale, almeno dall’ultimo Musikmesse del 2019, e si è così ridimensionata rispetto alle edizioni della “golden era” di dieci o quindici anni fa. Nonostante tutto, rimane un riferimento per molti altri settori.
Come già per lo scorso anno, anche in questa edizione abbiamo visto diversi approcci tra le aziende del settore: da una parte ci sono alcuni brand, soprattutto appartenenti al mondo della luce, che hanno deciso di presenziare e investire con decisione su Francoforte, come Highlite, Claypaky, Ayrton, Robe, Elation, GLP, Adam Hall, DTS, Martin, Avolites, Chamsys, ETC, MA Lighting, Prolight; dall’altra, diversi brand del mondo audio hanno presenziato in maniera molto limitata, e le defezioni sono state molte. Anche l’affluenza in termini di visitatori stranieri, nonostante un buon numero di presenze, è ben distante dai numeri del passato.
La sensazione è che ormai si tratti di una fiera più orientata al mercato tedesco e meno internazionale, con la scelta di presenziare non tramite i brand ma direttamente tramite i distributori. Unica eccezione il ritorno di qualche azienda cinese dopo anni di assenza.
L’organizzazione, che dallo scorso anno ha in Mira Worfel una nuova ed appassionata General Manager, si è prodigata per arricchire l’offerta del PL&S inserendo alcune aree tematiche che, potenzialmente, potrebbero essere di forte attrattiva. Riprende vita il padiglione 11 con l’area Future Walk, che illustra le nuove possibilità date della tecnologia di trasmissione basata su IP, mettendo in campo le soluzioni per ottimizzare la pianificazione, il controllo e il monitoraggio delle produzioni in cinque diverse stazioni, e mettendo in azione i sistemi distribuiti in rete.
Poi è andato in scena il Camera Hub, allestito con lo scopo di offrire una panoramica dei nuovi modelli di telecamere da utilizzare nelle produzioni televisive, e insieme le innovative soluzioni di illuminazione a LED. Fa parte del Camera Hub anche la Speakers Area, dove ogni giorno si sono tenute conferenze di esperti su argomenti rilevanti per il settore.
È tornato il Vintage Concert Audio Show, capace di entusiasmare grandi e piccini, con un viaggio attraverso 60 anni di storia dell’audio. Nell’area del padiglione 11.0 sono stati esposti oltre 200 oggetti. Molte le iniziative sul Vintage Concert Audio Stage, con il suo fitto programma di eventi.
E ancora, Performance + Production Hub di Prolight + Sound 2023 è invece lo spazio dedicato a DJ, produttori e musicisti, che è stato ampliato rispetto allo scorso anno. La Portalhaus ha ospitato un’elaborata Experience Zone realizzata in collaborazione con i creatori del Sample Music Festival e con noti marchi del settore audio.
Conclusioni
Fatta questa breve carrellata sulle tre fiere di maggior spessore in ambito europeo, almeno per quanto riguarda l’intrattenimento professionale, possiamo azzardare qualche piccola previsione.
Ormai è fuori dubbio che l’ISE di Barcellona sia la fiera più importante del continente, capace di abbracciare gran parte del mercato. Già dall’edizione di quest’anno siamo tornati ai numeri olandesi pre-pandemia, e non sembra che siano destinati a scendere. Per la prossima edizione è stato annunciato un ulteriore padiglione dedicato esclusivamente alle luci e alle strutture per il live.
Per quanto riguarda le altre fiere europee, rimane una sola strada: darsi una connotazione domestica e da lì costruirsi ciascuna la sua identità o il suo indirizzo. Il nostro MIR è in netta ripresa, promette molto bene, ma ancora deve trovare una sua identità. ProLight + Sound sta cercando di concentrarsi sul mercato delle luci e delle strutture, ma i giochi sono ancora aperti.