Registrare e suonare da lontano
“Mantenere le distanze” e “#stayhome” sono i mantra dei tempi della pandemia da Covid-19. Ma le menti degli esseri umani non si fermano con il lockdown e come loro non si ferma neanche la musica. Abbiamo raccolto una lista di soluzioni, per musicisti e per professionisti del suono, per permettere di lavorare, con un po’ di pazienza, anche da casa.
Jimmy Fallon, Sting & The Roots Remix “Don’t Stand So Close to Me” (At-Home Instruments), 10 aprile. I video sono stati registrati singolarmente poi montati.
di Lorenzo Moz Ortolani
Niente concerti. Tanti artisti si filmano sulle piattaforme social e suonano la loro musica. A volte con risultati con una qualità tecnica discutibile, visto che manca tutta la squadra tecnico/artistica alle spalle. Altri suonano, compongono e registrano offline. Altri si divertono a sperimentare l’audio binaurale e l’8D (!). Soprattutto i non professionisti appassionati approfittano della clausura per comporre e studiare un po’ più a fondo il proprio strumento, il proprio set o per seguire qualche tutorial online. È altresì complesso per un musicista bloccato in casa fare le prove o comporre insieme. È difficile incontrarsi tutti insieme. Lo è di meno utilizzando la tecnologia che abbiamo già a disposizione. Dal 4 maggio alcuni studi hanno riaperto al pubblico. Ospitare persone da fuori e metterle tutte nella stessa stanza è comunque un’idea poco consigliabile, di questi tempi. Quindi l’uso dello smart-working, anche nel caso musicale, è preferibile per i prossimi mesi a venire.
Cosa serve
Un buon computer, una buona interfaccia audio e microfoni di qualità nel caso di voce e strumenti acustici, una connessione internet a banda larga e un po’ di pazienza. Di quest’ultima ce ne vorrà un po’ soprattutto per aiutare clienti o colleghi meno avvezzi al buon funzionamento dell’apparato.
Servizi di condivisione/FIle sharing
Ogni professionista audio ha ormai ottima familiarità con i servizi di condivisione file. Queste applicazioni si usano per condividere stem, clip audio, campioni e altre cose per collaborare ai progetti in lavorazione. Dropbox, ad esempio, è molto popolare a causa della quantità di spazio di archiviazione di alta qualità che offre, rendendolo comodo anche per i file audio di grande formato. Google Drive, One Drive, iCloud ma anche tanti altri software di archiviazione cloud possono essere opzioni altrettanto valide. Sia per la condivisione di file ma soprattutto per sincronizzare i file su più dispositivi e averli a disposizione anche da qualsiasi browser.
Fidbak è uno strumento utilissimo per la condivisione di file in alta qualità, con integrato un motore di conversione per ottenere delle anteprime veloci in formato compresso. Esistono poi servizi come Swan e SendMusic che hanno uno stile simile a WeTransfer, con i file condivisi che spariscono dagli archivi dopo un tot di giorni.
I servizi brevemente descritti in seguito sono simili a Dropbox e Google Drive per quanto riguarda il salvataggio/condivisione di tracce e file, ma vanno molto oltre in termini di funzionalità.
Pibox è stato appositamente progettato pensando alla collaborazione musicale a lunga distanza. Include alcune caratteristiche interessanti: chat dal vivo e condivisione dello schermo, chat video, commenti con timestamp sui file audio e cronologia delle versioni di mix sono solo alcuni esempi. Puoi creare note miste allegate ai marcatori nelle tue tracce audio e caricare facilmente file audio remixati.
Splice permette
di aprire vecchi
salvataggi e di
segnalare le modifiche
di ogni progetto in un
sistema simil-chat.
Splice, invece, lavora direttamente nella DAW (Ableton Live 8+; Logic Pro X; FL Studio 11+; GarageBand; Studio One 4+). I progetti nella propria DAW vengono automaticamente backuppati ogni volta che il produttore fa un salvataggio. Viene inoltre eseguito il backup di tutte le dipendenze dei file audio. Tutti i salvataggi sono disponibili privatamente, permettendo di recuperare anche versioni precedenti del brano. I collaboratori possono essere aggiunti a qualsiasi progetto privato in modo che possano aprire versioni precedenti e contribuire con nuove versioni. Una volta che un progetto raggiunge una Milestone, i produttori rilasciano una versione pubblica, rendendo disponibile il “codice sorgente” della traccia (sessione DAW, file audio e preset). Il sito offre anche funzioni di social network come feed e follower, abbonamenti mensili e annuali per i plug-in e forse la più grande raccolta di loop e campioni one-shot generati dagli utenti su internet.
Roli Blend è un sistema simile a Splice per la collaborazione online salvando sul cloud i propri progetti audio da molte DAW, ma anche la condivisione e la vendita dei propri brani.
Binfer è un servizio di condivisione file che, a differenza di Dropbox, non funziona tramite il cloud, ma computer-computer. Serve per tutte quelle applicazioni in cui non si vogliono utilizzare server remoti. È in pratica un servizio da dispositivo a dispositivo che ti consente di condividere file di grandi dimensioni (come i progetti DAW) con altri.
Syncthing e Nextcloud sono due software open source per la condivisione di cartelle tra più computer e con diverse persone. Necessitano di un po’ di lavoro per l’implementazione.
VST Connect Performer.
Software collaborativo integrato nelle DAW
Mentre alcuni dei software già consigliati per il jamming sono anche utilizzabili anche nelle varie DAW, come JamTaba e NinJam, esistono altri sistemi altrettanto validi creati specificatamente per alcune DAW. La scelta del software da usare andrà poi deputata alle necessità, alla completezza delle funzioni e al budget che si hanno in testa.
Se sei già un utente Pro Tools, puoi usufruire di uno strumento collaborativo integrato di Avid: Avid Cloud Collaboration. Questo strumento è ottimo per i professionisti che sono bloccati in posizioni remote ma devono lavorare tutti sullo stesso progetto.
Quando si seleziona e si avvia una collaborazione in Avid Cloud Collaboration, Pro Tools salva la sessione corrente e la riapre automaticamente come progetto cloud, con tutte le tracce convertite e pronte per essere condivise. E, come alcuni degli altri servizi di cui sopra, il programma presenta anche una finestra di chat per parlare direttamente con i collaboratori.
Uno strumento per la collaborazione audio e MIDI ben congegnato è Steinberg VST Connect Performer e VST Connect Pro. Il plug-in VST Connect Performer è usabile su qualunque DAW. Integra anche una videochat. Steinberg ha anche un servizio simile a Splice chiamato VST Transit.
JamKazam.
Suonare insieme, in tempo reale, in rete
Tante band che hanno visto cancellati i loro tour e gli spettacoli in programma per il prossimo futuro si organizzano come possono. Alcune si sono concentrate a lavorare su nuova musica, mentre altre preferiscono sperimentare modi alternativi per esibirsi online per tutti i fan. Esistono molte modalità, dai social network dove si va live con un clic e bassa qualità, alle applicazioni usate prevalentemente negli studi broadcast con audio ad alta qualità fino alle Networked Music Performance (NMP) con reti real-time su fibra ottica e latenze molto ridotte (in Italia esiste LoLa). In alcuni casi anche un audio non perfetto è perdonabile, ma sempre meglio far ascoltare un buon suono al proprio pubblico, quando si parla di musica è ovvio che si desideri avere qualità perfetta su tutto lo spettro sonoro.
Nel caso di jam live, è importante ricordare che oltre i 20/30 millisecondi di ritardo (latenza) i musicisti faranno fatica ad essere sincronizzati.
Un sistema per suonare insieme è Instagram Live, tramite una nuova funzionalità che consente a due persone remote di fare uno streaming comune – una “Live” in gergo. È importante ricordare che, se non si collega un microfono di qualità professionale, suonerai con il microfono incorporato nel telefono (circa 75 dB di headroom contro i 110 dB e oltre di un microfono professionale) e trasmetterai tramite Wi-Fi o, peggio ancora, tramite rete cellulare (sconsigliato). La qualità nella maggior parte dei casi non sarà ottima e le latenze saranno esagerate. Se però vuoi fare uno show molto casual con un compagno di band per la tua fanbase online, Instragram Live è la piattaforma di riferimento. Seguono Facebook Live e Youtube Live.
Per un’esperienza live collaborativa ad un livello superiore rispetto a Instagram Live, JamKazam è la prima alternativa da sperimentare. JamKazam è un servizio che consente di fare delle vere e proprie “jam session” con altri musicisti da casa propria su Internet, con una definizione migliore di quella dei social network. I musicisti possono anche registrare le proprie esibizioni in multitraccia. Molti utenti usano JamKazam come sistema a bassa latenza per esercitarsi insieme online. Sembra simile a un software di telelavoro o smartworking, da FaceTime, Skype fino a Google Hangouts, ma JamKazam garantisce delle latenze minime, permettendo a tutti i musicisti di interagire in real time. JamKazam ha anche una piattaforma online chiamata “JamClass” per i docenti.
Ninjam è un software open source (GPL) per consentire alle persone di suonare e comporre musica insieme via Internet. Ogni partecipante può ascoltare ogni altro partecipante. Ogni utente può anche modificare il proprio mix personale a proprio piacimento. Ninjam è multipiattaforma, con client disponibili per MacOs, Linux e Windows. REAPER (workstation audio digitale per Windows e OS X) include nativamente anche il supporto Ninjam (plug-in ReaNinjam).
Esistono poi numerosi software open source sviluppati negli scorsi anni da enti, università e sviluppatori appassionati che permettono prestazioni pari se non superiori a JamKazam, come ad esempio Jamulus, Jamtaba o JackTrip del CCRMA.
Audiomovers LISTENTO è un plug-in VST che permette di realizzare uno stream in alta qualità da una DAW remota a un’altra, oppure di ascoltare la traccia o il brano da un browser qualunque in quasi-real-time.
Source Connect è un metodo classico ormai usato in migliaia di produzioni. In caso di sessioni di registrazione remota, i tecnici del suono e i producer possono registrare direttamente via web con il plug-in Source Connect.
Soluzioni a banda ultra-larga
Tra le mille soluzioni di streaming multi-traccia usate nel broadcast, che solitamente si limitano a 16 tracce totali, i professionisti apprezzeranno invece l’esistenza di Unity Connect, un’applicazione per sistemi MacOS che consente di inviare e ricevere fino a 64 stream audio 64×64 su Internet a bassa latenza e con buona qualità di trasmissione. Unity Connect fa anche da ponte tra altri protocolli audio. Utilizzando Unity Connect, puoi collegare l’audio in ingresso dal tuo sistema DANTE e inviarlo attraverso la tua rete locale o attraverso Internet verso un sistema MADI. Ricordiamo anche che MacOS supporta AVB nativamente da molti anni. È inoltre possibile utilizzare Unity Connect per collegare due diversi sistemi di intercom. Immagina un complesso intercom digitale nel tuo OB van che deve ottenere IFB e Program Audio dal tuo centro di trasmissione: è possibile utilizzare Unity Connect per collegare questi due sistemi in una rete privata o attraverso connessioni Internet con qualità elevata, bassa latenza e con una larghezza di banda anche inferiore rispetto alle classiche schede basate su VOIP.
Come già anticipato esistono altre soluzioni simili a Unity Connect, come QonnexOne, oppure soluzioni di stream multitraccia per video come Sessionlink o quella di IBM (USTREAM), usata soprattutto per lo streaming con audio multilingua. Non andrò a fondo in questo ambito perché entreremmo in un cul de sac fatto di macchine hardware-based per il broadcast, compatibilità e altri problemi che solo una azienda specializzata può risolvere.
Tra i primi esperimenti di streaming real-time in alta qualità ci sono quelli svolti in Italia dal Garr con il sistema LoLa, che richiede un collegamento ottico a banda ultralarga, simmetrica ed error-free. Le reti commerciali per i normali utenti domestici non possono ancora garantire latenze così basse ma gli enti di ricerca sì, come la rete Garr, che collega ben 1200 strutture in Italia (è la rete nazionale a banda ultralarga per l’università e la ricerca).
Il progetto fast-music mira invece ad essere una soluzione audio-video adatta alle reti 5G future e si appoggia in locale sulla rete AVB/TSN. Aspira ad essere un’interfaccia AV multicanale in tempo quasi-reale portando la propria rete AVB su internet. Il 5G permette collegamenti con una latenza di circa 5 ms, a cui va poi aggiunta la latenza dei codec e delle interfacce.