Reazione di Bauli In Piazza alla prima Giornata Nazionale dello Spettacolo

Nessuna Giornata Storica per i lavoratori e le lavoratrici dello spettacolo, che invitano il Ministro al contraddittorio.

Reazione di Bauli In Piazza alla prima Giornata Nazionale dello Spettacolo

Con una lettera aperta indirizzata al Ministro della Cultura, inviata domenica 24 ottobre, Bauli In Piazza – in rete con altre 18 sigle che rappresentano i lavoratori dello spettacolo – attaccano duramente Dario Franceschini e chiedono agli organi di informazione di ospitare un faccia a faccia pubblico che metta a confronto il Ministro e i lavoratori.

La lettera arriva in risposta al Ministro che annuncia di voler istituire, a partire dal il 24 ottobre 2021, la prima Giornata Nazionale dello spettacolo: “Grazie all’attenta politica di ristori, realizzata in costante dialogo con i lavoratori, è stato possibile scongiurare la perdita di figure professionali così importanti. A questa è seguita un nuovo sistema di welfare che ha pienamente riconosciuto lavoratrici e lavoratori dello spettacolo. Ora arriva una Giornata Nazionale, che da’ piena valenza a uno dei pilastri della vita culturale del Paese” – ma i lavoratori e le lavoratrici di questo settore non ci stanno.

La risposta di Bauli In Piazza e dei tanti gruppi che hanno partecipato ai tavoli ministeriali è dura:

“Caro Ministro Franceschini,  

se la cultura è un 'opportunità di crescita per i più giovani e vulnerabili' (come sancito al primo punto della Dichiarazione di Roma dei Ministri del G20), è nostro dovere risponderle, come lavoratrici e lavoratori professionisti dello spettacolo, attraverso la voce unificata di 19 realtà di settore. 

Se il 24 ottobre sarà la Giornata Nazionale dello spettacolo, NOI NON la festeggeremo, perché: 

  • la politica dei ristori del suo Ministero non è stata sufficiente a     scongiurato la perdita di competenze e figure professionali. 70mila     colleghe/i hanno dovuto cambiare lavoro, in meno di 20 mesi. Peraltro, pur continuando l’emergenza sanitaria, i sostegni sono cessati da maggio.
  • nessuno ha notizie del sistema di welfare che riconoscerebbe     pienamente uno dei pilastri culturali del Paese, i lavoratori e le lavoratrici dello spettacolo.

Le richieste di sindacati, associazioni di categoria e movimenti sono le stesse, e rimangono inascoltate da 20 mesi. Aspettiamo un contraddittorio mediatico. Chiedendo a gran forza a tutti gli organi d’informazione di darci la possibilità di raccontare L’ALTRA verità.”

La lettera è firmata da Bauli In Piazza - We Makes Events Italia e altre 18 sigle: A2U - Attrici Attori Uniti, ADU - Coordinamento dei lavoratori dello spettacolo dell’Umbria, Amleta, Approdi - Lavoratrici e lavoratori della cultura e dello spettacolo Calabria, BULLS – Brescia Unita Lavoratrici e Lavoratori dello Spettacolo, CAM – Coordinamento Artisti della Scena Marchigiana, Coordinamento Spettacolo Lombardia, Facciamolaconta attrici e attori per i diritti, L’Ultima Ruota, Lavoratrici e lavoratori dello spettacolo regione Piemonte, Lavoratrici e Lavoratori Spettacolo Novara, Lirica Muta, OSA - Operai/e dello Spettacolo Associati/e, Presidi Culturali Permanenti, R.A.C. - (regist_a confronto), Saltimbanchi Senza Frontiere, Sarte di Scena, Teatranti Uniti Como e provincia.

contatti: We Make Events


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