RCF Evox 5

Ci troviamo, ancora una volta, a descrivere un sistema di diffusori audio line-array portatile. In questo caso si tratta veramente di un sistema multi-uso: adatto alla musica dal vivo, alla musica riprodotta, al parlato e perfino, aggiungeremmo noi, all’installazione fissa.

di Alfio Morelli

In questo numero ci troviamo ancora a scrivere di un nuovo prodotto RCF; solo qualche mese fa abbiamo pubblicato una news, a proposito del modello maggiore, che ha registrato molte visite sul nostro sito, convincendoci ad approfondire la conoscenza di questo prodotto. Per il momento la gamma Rcf Evox comprende solo due modelli, Evox 8 ed Evox 5, entrambi composti da un subwoofer in bass-reflex e da un satellite contenente una linea di piccoli altoparlanti. Il modello maggiore, Evox 8, monta un 12” per la sezione bassa e 8 altoparlanti a larga banda da 2” con bobina da 1” per la sezione dedicata alle frequenze medio-alte; il più piccolo Evox 5 monta invece un altoparlante da 10” per i bassi e cinque piccoli altoparlanti da 2” a larga banda per i medio-alti.
Il modello maggiore risulta ovviamente più potente e anche più importante dal punto di vista delle dimensioni, mentre il modello più piccolo è un po’più parco dal punto di vista della pressione sonora ed anche più compatto e maneggevole.

Abbiamo avuto modo di provare una colonna Evox 5, che ci ha positivamente impressionato sotto diversi aspetti.
Una volta aperto l’imballo, montato e acceso il sistema, ci siamo trovati davanti ad un sistema compatto, particolarmente aggressivo dal punto di vista della pressione sonora, in confronto alle dimensioni e, contemporaneamente, piacevolmente morbido nella gamma medio-alta.
Pensando a qualche tipico caso d’uso, un musicista di piano bar potrebbe ragionevolmente notare che la portabilità è senz’altro molto buona, rispetto alla performance. Molto azzeccata la possibilità di alloggiare il piccolo diffusore dei medio alti nello scomparto creato ad arte nella parte posteriore del sub. Anche la maniglia nella parte superiore è ben congegnata dal punto di vista ergonomico, sembra quasi di trasportare una tanica per la benzina!
Il sub sembra portare piuttosto bene i suoi 10”, direi che non farebbe una brutta figura nel confronto con molti sistemi integrati a due vie con woofer da 12”. Pensando ad una piccola festa con un DJ, sicuramente questo sistema si presenta con maggiore cattiveria. Forse anche solamente per il fatto che il diffusore del sistema Evox viene posizionato a terra, quindi la risposta sui bassi viene aiutata dal rinforzo del pavimento, al contrario di una cassa compatta che deve per forza essere alzata e messa su un supporto.
Per quanto riguarda il rinforzo acustico per la voce, i cinque altoparlanti in linea consentono di mantenere una direttività abbastanza controllata e di coprire così una discreta distanza. La configurazione sub+satellite può risultare vincente anche dal punto di vista dell’impatto visivo, poco invadente quando risulti in vista solamente la parte superiore del sistema.
Una tipologia di prodotto che per un service è sicuramente conveniente avere in magazzino, dato che si tratta in pratica di un prodotto da banco, che può essere noleggiato ad un mercato veramente vasto e senza particolari specializzazioni; per come è stato concepito è difficile non riuscire a farlo funzionare.

Analizziamo ora il prodotto un po’ più da vicino. Evox 5 è un sistema di diffusione audio composto da tre parti: il sub, il satellite e il palo di sostegno. Il subwoofer è costruito in legno multistrato, pesa poco più di 19 kg e misura 49 cm di altezza, 28,8 cm di larghezza e 42,7 cm di profondità. Contiene un altoparlante da 10” caricato in reflex e l’elettronica di pilotaggio anche per il satellite. Il palo telescopico di sostegno è diviso in tre parti, con la possibilità di alzare il satellite al massimo fino a 200 cm da terra. Se non si ha l’esigenza della massima altezza, si possono montare solo due segmenti di palo.
Nella confezione sono compresi anche il cavo di collegamento tra sub e satellite, il cavo di alimentazione e tre comodi anelli ferma cavo, utili per evitare l’antiestetico penzolamento del cavo, in un modo più elegante rispetto al consueto giro di nastro. A concludere la lista degli accessori un comodo zainetto dove alloggiare tutti i cavi e gli accessori per il trasporto.
Come già accennato sopra, nella parte posteriore del mobile del subwoofer è stato ricavato uno spazio per poter alloggiare il satellite durante il trasporto. All’interno di questo spazio trova posto il pannello con le connessioni ed i controlli del sistema. Il pannello si presenta in modo molto semplice ed intuitivo: un jack e un XLR femmina per l’ingresso, entrambi disponibili per accettare segnali bilanciati o sbilanciati. Un secondo XLR maschio è utilizzabile per collegare altri sistemi in parallelo. C’è anche un potenziometro per la regolazione del volume, affiancato da tre indicatori a LED: uno per la presenza di segnale in ingresso, un secondo per l’intervento del limiter in presenza di un segnale di livello troppo elevato ed il terzo per l’intervento della protezione a causa di un guasto o di un surriscaldamento del finale. Completano il pannello il selettore d’ingresso micro/linea ed un pulsante boost, una sorta di loudness da usare a basso volume per esaltare le basse frequenze di qualche dB. Nella parte alta dello stesso pannello posteriore troviamo anche il connettore speakon a due contatti per il collegamento al satellite.
Per quanto riguarda l’elettronica integrata, il sistema comprende un DSP e due finali di potenza in classe D, 300 W continui per le basse frequenze e 100 W continui per i medio-alti, con cross-over a 220 Hz. Il sistema è in grado di sviluppare una pressione sonora di 125 dB.

Contatti: Rcf

 

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