Power Hits Estate 2019

RTL 102.5 premia i singoli dell’estate con una serata all’Arena di Verona: presenti Ligabue, Ramazzotti, i giovani Achille Lauro, Mahmood, Salmo, Elodie, e gli internazionali Mika, OneRepublic, Lewis Capaldi.

Power Hits Estate 2019

di Giovanni Seltralia e Alfio Morelli

L’estate è il momento che porta sempre con sé alcuni eventi ricorrenti: nella società contadina, si socializzava nelle sere d’inverno intorno al camino, mentre si lavorava con la bella stagione; nella società del consumo si socializza invece nelle sere d’estate, quando il centro delle città si apre e diventa transitabile, le iniziative si susseguono e i riti diventano stabili.

Ora, in questa geografia degli eventi, esistono due riti che non possono mai mancare: uno è il ‘tormentone’ estivo, suonato per mesi in tutte le spiagge della Penisola; l’altro è il concertone generalista in stile Festivalbar.

Da qualche tempo, è il primo network radiofonico italiano, RTL 102.5, che si preoccupa di portare in scena i tormentoni dell’estate: il 9 settembre 2019 si è quindi tenuto il premio RTL 102.5 Power Hits Estate 2019, un grande radio show live, in diretta in radiovisione dall’Arena di Verona.

Tantissimi gli artisti che si susseguono sul palco: prevalente la squadra degli artisti italiani – si parte da Ligabue ed Eros Ramazzotti, fino ai più giovani Achille Lauro, Mahmood, Salmo, Elodie; presente poi una percentuale di artisti internazionali – Mika, OneRepublic, Lewis Capaldi.

Vincitore del premio RTL 102.5 è, a fine serata, il brano Mambo Salentino di Boomdabash e Alessandra Amoroso: il brano che tra pop e dancehall ci ha accompagnato per tutta l’estate. Presenti poi dei riconoscimenti assegnati direttamente da tre associazioni del settore coinvolte nell’evento: Fimi premia il singolo italiano più venduto nel periodo giugno-luglio-agosto, ovvero Dove e Quando di Benji & Fede; PMI premia il singolo indipendente più suonato dalle radio, Girls Go Wild di LP; infine SIAE premia il brano più suonato in tutti gli eventi musicali in Italia, Jambo di Takagi & Ketra con Omi e Giusy Ferreri.

La produzione curata dal network, e diretta da Luigi Vallario, si è ritagliata uno spazio in un’Arena sempre occupatissima: in questo caso particolare, tra l’uscita dell’Aida e tre date di Ramazzotti.

La necessità di una diretta radiotelevisiva, l’imponenza della scaletta e i tempi ristretti hanno comportato una sfida non indifferente per il comparto tecnico: ci siamo fatti raccontare dai diretti interessati i materiali scelti per l’evento e le soluzioni adottate per garantire un ottimo show da prima serata. 

L’allestimento

Il service Rooster srl di Termoli si occupa, per il secondo anno di fila, di allestire la location. Il titolare Emilio Lombardi ci racconta le esigenze del suo cliente, RTL 102.5, e le scelte condotte in fase di organizzazione.

“L’allestimento – ci dice Emilio – è basato sul fatto di evidenziare l’Arena di Verona, per la sua unicità e imponenza: per questo non ci sono strutture autoportanti, a parte il minimo indispensabile per sospendere la parte audio e le luci frontali. Il resto è tutto appoggiato a terra.”

I vantaggi di questa opzione permettono anche una certa agilità del montaggio, ma comportano una serie di ulteriori conseguenze: in particolare, non essendo previsti corpi illuminanti sospesi dall’alto, si è presentata l’esigenza di moltiplicare il parco luci.

“L’installazione non è da poco – continua Emilio – la parte posteriore del palco prevede circa trecento ProLights SUNBLAST3000FC, forse tutti quelli che ci sono in Italia! Poi, nella parte superiore delle gradinate abbiamo montato i motorizzati Robe MegaPointe e Tarrantula, oltre a degli accecatori ProLights SUNRISE4 alternati tra un corpo illuminante e l’altro.”

La mancanza di una struttura permette una scenografia dalla grande apertura e luminosità, con effetti scenoluminosi interessanti curati dall’abile mano di Francesco De Cave.

“Francesco ha scelto i MegaPointe – dice Emilio – come fascio luminoso centrale, e ne ha posizionati dieci intorno alla loggetta, intorno alla postazione DJ. Sulle dieci torrette sono poi installati quaranta Tarrantula, a mio parere il wash più potente in commercio, per illuminare il pubblico prima e durante lo show”.

Supporto costante per il service è RM Multimedia di Marco Bartolini, sia per l’ambito luci, sia video, fondamentale soprattutto in ambito televisivo. “Per quanto riguarda il video – spiega ancora Emilio – da un paio di mesi abbiamo investito in un cambio di marchio, puntando su INFiLED: qui abbiamo installato diversi pannelli sul palco e sui lati, e poi sotto la loggetta, per un totale di 100 m2. Il prodotto è INFiLED 4.6 mm outdoor, che ci sta dando soddisfazioni sia per l’ambito live sia per la TV; in particolare, ieri notte ha lavorato sotto l’acqua, ma ha resistito benissimo. Per altri allestimenti, abbiamo preso anche il 2.6 mm indoor”.

In tutto, il service ha previsto una squadra di ben trenta persone, per fronteggiare i ritmi serrati della serata, tra l’out della lirica il giorno prima, e l’in del concerto seguente alle quattro di mattina. “Qui il concerto finirà a mezzanotte e poi partiremo di corsa. Il mio staff in questo allestimento dà tutto, anima e corpo”, conclude il titolare di Rooster.

La serata prevede una fornitura di strumentazione completa, ma la forma è, come prevedibile, quella dell’half playback: il gran numero di ospiti e le esigenze della diretta non permettono uno show live vero e proprio.

L’audio

L’allestimento del materiale audio, montato dal service, è coordinato dal PA Manager Luigi Giandonato. Il sistema main prevede 18 Adamson della nuova serie Energia per ciascun lato, in tutto 36 sistemi; sono stati aggiunti poi un side da 16 Adamson S10 e un extra-side da otto Adamson SpekTrix. Quest’ultima sezione, in particolare, si è resa necessaria a causa della configurazione scoperta del palco e della vendita di due sezioni di gradinate in più da parte della produzione.

Vi è poi uno stack di sub sospesi, composto da otto Adamson S119, e una sezione a terra di sedici Adamson E219 nascosti dietro ai LEDwall laterali. “Ho scelto i sub appesi perché a terra non avevo molto posto – spiega il PA Manager – e in aggiunta ho previsto uno stack dietro al LEDwall, che rimane sempre piuttosto basso ma serve a fornire un po’ di infra.”

Anche il montaggio delle “antenne” è stato piuttosto complesso: “Prima di salire con gli impianti, bisogna mettere i plinti con gli stralli in tensione, oltre agli stralli tra le torri per evitare ribaltamenti laterali, e verificare tutto con le celle di carico. Io ho tarato ieri notte, a fine montaggio, perché avevo la deroga (per l’impatto acustico, ndr) fino all’una di notte: a mezzanotte ero pronto, ho acceso main e side a un volume non esagerato, e via. Considera anche che lo spettacolo è una diretta televisiva, ha dei volumi contenuti, oltre al fatto che in Arena bisogna rispettare i 95 dB (A) in media sulla finestra di tutto lo spettacolo. Posso dunque permettermi qualche brano che spinge di più, e qualcuno più contenuto.”

Per quanto riguarda i software: piattaforma Smaart per l’analisi, Lake per controllare il PA. Oltre alla linea digitale in Dante, il PA prevede anche un backup analogico per qualunque evenienza.

“Il format è generalmente half-playback, quasi tutto base e voce, anche se qualcuno ha aggiunto degli strumenti di supporto qua e là”, interviene poi nel racconto Gianmario Lussana, fonico FoH della serata. “Qualcuno ha portato delle basi separate in stem, magari con i cori separati dalla musica, ma niente di complicato.”

Le due regie audio sono fornite di Avid S6L, sia in sala sia sul palco, provenienti dal fornitore di Rooster, Audiosales.

“Ho sedici microfoni radio, quasi tutti Shure – continua Gianmaria – e quattro Sennheiser e935 per la conduzione. Io devo occuparmi della diffusione sia del musicale sia dei parlati, quindi mi sono diviso il banco a metà tra musica e conduzioni, per aprire e chiudere i microfoni al momento giusto. Abbiamo fatto provare tutti gli artisti molto velocemente, più per gli in-ear che altro: sul palco abbiamo un’altra postazione identica a questa, con Max Casagrande a gestire gli ascolti e Daniele Baddaria come stage manager. C’è poi una regia separata per la messa in onda che si occupa del mix musicale, e infine un OB Van che mette insieme musica e parlati per l’invio della trasmissione definitiva.”

Avid, naturalmente, è una garanzia, in particolare con la dotazione della scheda Waves: “Con tutti i plug-in digitali si lavora bene. Il delay si allinea alla compensazione interna alla console, e funziona meravigliosamente”, conclude il fonico.

Luci

Francesco De Cave si è occupato di questo evento negli ultimi quattro anni e può raccontarci  nei dettagli le fasi di avvicinamento alla scenografia finale: “Abbiamo lavorato molto sul progetto negli ultimi tre mesi, insieme al regista Luigi Antonini e alla figura di riferimento della produzione, Fabio Marcantelli. C’erano diversi allestimenti possibili, con ground support o meno, con americane sul tetto o meno, con il materiale tutto sui gradoni o meno, eccetera. Alla fine questa scenografia, questo palco aperto senza copertura che valorizza la venue, si è rivelata la scelta vincente: uno schermo virtuale composto da 300 pixel, ovvero questi 300 strobo ProLights SUNBLAST3000FC, gestiti direttamente dal videomapping nella console Wholehog High End Systems.”

“Oltre alle luci mappate – continua Francesco – ho 40 Robe MegaPointe, un prodotto super consolidato che ho voluto fortemente: è forse l’unico spot che riesce a stare al passo con i video LED e con le strobo; a questi si aggiungono diversi wash Tarrantula che illuminano tutta l’audience in sala, in questo caso l’Arena, con controluci e frontali.”

In definitiva, l’effetto è stato davvero valido, soprattutto nella possibilità di sfruttare a dovere la bellezza della venue. L’unico aspetto forse un poco sacrificato è stata la visibilità per gli spettatori dell’Arena: mancando un grande video sui gradoni, qualcuno nei posti più lontani ha fatto fatica a vedere i cantanti in scena. Purtroppo, la precedenza del lato televisivo ha comportato qualche sacrificio per il pubblico live.

“Montare un grande LEDwall sarebbe stato impossibile, visti i tempi ristretti. Io sono arrivato alle cinque del mattino per puntamenti e focus, ma avevo pre-programmato tutto a casa su Capture, altrimenti non avrei mai fatto in tempo – conclude De Cave.”

Unidea Group di Fabio Pastore ha infine creato e curato la messa in onda dei contributi video sugli schermi LED. Dopo l’ultima esibizione dei vincitori, i fuochi d’artificio hanno chiuso la serata in gran pompa e illuminato per qualche minuto la notte veronese. 

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