Pierlorenzo Tessa, Cesare Frassanito - Fonici stage
Siamo stati all'Unipol Arena a intervistare i protagonisti del No Stress tour di Irama & Rkomi.
Due importanti artisti della nuova generazione lavorano insieme e provano il test del palco: un tour breve ma intenso conferma il successo della collaborazione discografica e lascia intendere la continuazione di un percorso condiviso. Andiamo dunque a intervistare i professionisti che hanno organizzato, messo in piedi e portato in giro questa produzione targata Vivo Concerti.
In regia palco troviamo non uno, ma ben due fonici. Pierlorenzo, qual è la motivazione di un lavoro così suddiviso?
Per costruire la band di questo tour hanno fatto il mix delle due band personali degli artisti, con due musicisti che arrivano dalla band di uno e tre musicisti che arrivano dalla band dell’altro. Per non rompere gli equilibri e le abitudini di nessuno, la produzione ha scelto di usare entrambi i fonici di palco delle rispettive band, così che ognuno tenesse in conto le abitudini dei rispettivi musicisti.
Come vi siete divisi il lavoro?
Abbiamo due stage box, a cui siamo collegati tutti, sala e palco. A ognuno arriva il totale della band, e poi ognuno ne fa il suo uso: la sala usa il totale per mixare tutto, io e Cesare prendiamo il totale da mixare per il nostro artista e i nostri musicisti, e rimandiamo in uscita solo quello che serve alla nostra famiglia.
Cesare, confermi?
Io faccio lo stesso lavoro, ma per la mia famiglia. Al mio mixer arrivano tutti i canali, poi io mixo per il mio artista e per i miei musicisti, conoscendo già le loro abitudini, e gli mando solo i canali per alimentare i loro monitor. Ai due artisti e ad alcuni musicisti, nello specifico chitarrista e bassista, mandiamo il segnale via radio, perché naturalmente sono quelli che si muovono sul palco, mentre al batterista e alle coriste, che rimangono sempre al loro posto, siamo collegati via filo. Per il resto è il lavoro classico del fonico di palco.