Orazio Caratozzolo - Produttore esecutivo
I personaggi del concerto all'Arena: Mika - The Magic Piano.
L'intervista a Orazio Caratozzolo, di Friends & Partners, produttore esecutivo del concerto di Mika all'Arena di Verona.
Raccontami questa produzione. Sembra che abbia avuto delle variazioni, visto che era stato previsto un tour nazionale.
Era stato previsto un tour di diverse date in giro per l’Italia, ma per cause di forza maggiore è stato rimandato, e non annullato. Abbiamo mantenuto questa data all’Arena per volontà dell’artista, che già nel 2020 aveva dovuto annullare la data prevista in questa venue. Mika ha voluto fortemente questo spettacolo, anche perché non è facile trovare delle date libere in Arena.
A causa di tutte queste concomitanze, la produzione è stata gestita in maniera diversa e anche la scenografia ha subito delle variazioni, rispetto a come era stata concepita per il tour. In particolare, meno effetti speciali, che comportavano tempistiche diverse. Insieme alla produzione francese di Mika, abbiamo portato una piccola parte di scena già pronta, ovvero il piano, il cuore e lo spazio della band. Per il resto, visto che abbiamo fatto una serie di spettacoli televisivi e concerti, abbiamo utilizzato il materiale che avevamo a disposizione: palco Italstage, audio e luci Agorà e video STS.
Cosa succederà al mercato dei concerti nel 2023?
Purtroppo o per fortuna sarà un’annata molto difficoltosa, ma almeno non per la mancanza di lavoro: le previsioni danno una stagione molto piena, addirittura con più concerti del 2022. Abbiamo già difficoltà nel trovare gli spazi per fare i nostri concerti perché sono già stati prenotati, e sarà un vero delirio. Noi stiamo programmando alcune date già per il 2024.
I tecnici lamentano che in questa stagione sono stati oberati di lavoro, a volte senza un minimo di programmazione e con molta improvvisazione. Le agenzie cosa ne pensano?
I tecnici hanno perfettamente ragione, purtroppo quest’anno abbiamo tutti dovuto improvvisare per mancanza di personale e di materiale. Come ben sai, in questi due anni di fermo molti professionisti hanno dovuto cambiare lavoro, perché avevano una famiglia a casa e dovevano portare a casa uno stipendio. Ci siamo trovati con personale in meno, e in qualche occasione abbiamo dovuto improvvisare. Sicuramente anche da parte nostra siamo consapevoli che bisogna trovare delle forze nuove, o non sarà facile riuscire a formare dei professionisti in così breve tempo. Altrimenti si rischia che nella prossima stagione, quando saranno previsti più spettacoli, ci troveremo in difficoltà.
Nessuno pensa a riorganizzare questo settore, togliendolo da questa estemporaneità?
Noi non abbiamo né le capacità né il tempo di farlo, ma se qualcuno ci pensa, noi ci siamo.