Ligabue "30 Anni in Un Giorno" – La Produzione
Un intervista con il produttore esecutivo per Friends & Partners, Orazio Caratozzolo, in occasione dell'evento che ha celebrato i trent’anni di carriera di Luciano Ligabue.
di Alfio Morelli
Incontriamo Orazio nel suo quartier generale dell’RCF Arena. Ringraziandolo del tempo che ci dedica, iniziamo la chiacchierata chiedendogli come ha passato questi due anni ibridi.
“Non mi sono per niente annoiato – ci dice Orazio – anzi, forse ho avuto più stress del solito. Già dall’inizio del 2020 abbiamo dovuto modificare, spostare, annullare più di 600 concerti, per cause dell’emergenza sanitaria. A settembre 2020, visto che il nostro mestiere è organizzare concerti, in collaborazione con altre agenzie, abbiamo organizzato l’unico grande evento all’Arena di Verona a settembre, HEROES, con poco pubblico e con il palco centrale. Poi nella stagione invernale abbiamo fatto una quantità importante di produzioni televisive, per proseguire nella stagione estiva 2021 con 400 date medio piccole, organizzate nel giro di un mese e mezzo. Poi abbiamo ripreso a settembre/ottobre con diversi eventi in Arena, per continuare nella stagione invernale con altri programmi televisivi, per arrivare fino ad oggi”.
Immagino che tra i vostri collaboratori, molte figure, anche di rilievo, in questo periodo hanno trovato altre occupazioni?
Si è vero, molte persone, per forza di causa maggiore, hanno dovuto organizzarsi e cercare altre occupazioni, prevalentemente quelli nei settori del facchinaggio e della security. Questi reparti non sono assolutamente i meno importanti, anzi sono delle figure fondamentali, la base sulla quale si organizza una produzione o uno spettacolo. Se nessuno si occupa di trasportare e spostare il materiale dal bilico al palco, o di gestire tutti i servizi per la gestione del pubblico, con il bel suono e delle luci c’è ne facciamo ben poco.
Per la stagione che sta per iniziare siamo un po’ preoccupati, se non siamo accorti e riusciamo nel fare degli incastri con doppio salto mortale, qualche defezione potrà succedere. Dovremmo recuperare gran parte dei concerti e tournée che in questi due anni non si sono potuti fare, (e per i quali sono stati venduti tanti biglietti – ndr) concentrandoli prevalentemente nel periodo estivo. Ma i professionisti, i service, i trasporti ed i servizi sono sempre quelli o, addirittura in qualche settore, anche qualcuno in meno. Se a tutto questo aggiungi che anche i mercati simili – fiere, convention, presentazioni, sfilate ecc. – devono recuperare il tempo perduto, capirai che stiamo per entrare in un frullatore e cosa succederà lo vedremo solo a fine stagione. Sicuramente è un periodo durante il quale bisogna stare concentratissimi sul pezzo, altrimenti si rischia di farsi del male.
Questo evento di Ligabue, era stato pensato e programmato per il 2019. Oggi, a distanza di oltre due anni, il costo della produzione è rimasto lo stesso?
Assolutamente no, ancora non ho i dati esatti, ma se consideri i trasporti, i servizi, l’hospitality, i professionisti e, così, tutta la filiera, a sensazione la produzione ha avuto un aumento di costi di trenta per cento, circa. In questi casi devi essere molto attento sulle spese, se in altri periodi avevi un po’ di margine su alcuni costi, oggi devi stare attento e fare le pulci su tutte le voci.
Tra organizzare il concerto di Ligabue a Campovolo anni fa, e organizzarlo oggi all’RCF Arena, quali sono le differenze?
Le differenze sono enormi, nel caso dei concerti fatti a Campovolo, la nostra location allora era un aeroporto, una distesa piatta senza nessuna struttura, dove abbiamo dovuto delimitare gli spazi per il pubblico e costruire tutte le strutture per i servizi, oltre al nostro villaggio di produzione. Adesso, trattandosi di una struttura permanente, quasi tutte queste strutture e servizi sono già presenti. È un po’ come quando entriamo in un palasport, la struttura e gran parte dei servizi sono già presenti e noi dobbiamo solo preoccuparci di assemblare la produzione tecnica.
Mi sembra che il pubblico sia favorevole a questa struttura e ciò che comporta, mentre le istituzioni come hanno reagito?
Anche le istituzioni hanno reagito benissimo, anzi voglio aggiungere che senza le istituzioni tutto questo non sarebbe stato possibile. Per fare arrivare e gestire più di 100.000 persone in una città che conta poco più di 150.000 abitanti, se le istituzioni non collaborassero, non sarebbe possibile organizzare questo tipo di evento. Fare arrivare e parcheggiare 25.000 auto e 250 pullman è un impegno che coinvolge, oltre alle istituzioni, anche centinaia di persone. Un ringraziamento speciale va fatto anche alle ferrovie che hanno previsto diversi convogli speciali sia sull’alta velocità che verso la stazione tradizionale.