Max Casacci
Watermemories e la forma dell’acqua: rumori trasformati in suoni e poi in musica.
di Giancarlo Messina
Chitarrista storico dei Subsonica, per i quali è anche produttore artistico, compositore e autore, Max Casacci da tempo lavora sui rumori, della natura come della città, trasformati in suoni e poi in musica.
Così quando gli è stato chiesto di realizzare un’opera utilizzando i suoni dell’acqua di Biella, la risposta è stata senz’altro positiva, ma anche l’inizio di una nuova avventura: “A fine ‘800 Biella era un delle città più celebri in Europa proprio per la sua acqua – ci spiega Max – usata per la sua leggerezza e le capacità curative. Così per ancorarsi a questa storia è nata Watermemories, esposta dal 13 ottobre a Cittadellarte – Fondazione Pistoletto, realtà committente dell’opera.
“Un percorso sonoro che non utilizza strumenti, ma solo suoni ripresi dal torrente, da bollitori o da altre opere d’arte; si parte dalle sorgenti del torrente Cervo per poi strutturarsi in un tema orchestrale scandito dalle pale e dalle macine che sono gli strumenti del lavoro.”
A questo punto il nostro lettore avrà maturato la giusta curiosità per andare a cercare e ascoltare il risultato, disponibile sia su Youtube sia sulle principali piattaforme digitali.
Ovviamente il lavoro di post produzione seguito alla ricerca dei suoni è stato importante: “Con un idrofono, cioè un microfono per le riprese subacquee, ho raccolto i suoni di una pozza del Cervo, trasformato nel suono delle percussioni, e in una nota che in modo quasi ipnotico scende sempre di tonalità fino a fondersi con il basso, con il flusso dell’acqua. Tecnicamente ho utilizzato Logic, con tecniche di campionamento, ma anche un campionatore Komplete, che si chiama Form, che funziona come un esaltatore di spettro armonico, capace di realizzare dei loop strettissimi che diventano delle piccole note; ho comunque cercato di usarlo con cautela, perché sembra quasi di usare uno strumento elettronico. Ho insomma lavorato con tutto quello che avevo a disposizione per sottolineare l’aspetto emotivo dei suoni, per rendere il tutto coinvolgente e non solo un’opera concettuale.
“Il brano fa parte di una vera esperienza ‘immersiva’ che si fa a Cittadellarte, perché è un’opera sonora che ha un suo luogo, ma è presente anche sulle piattaforme digitali e sta registrando ascolti interessanti, tanto che ho pensato di creare un vero disco tutto dedicato ai suoni della natura”.