La Sportiva
Il prestigioso marchio trentino ha festeggiato i suoi 90 anni con un evento straordinario.
Lo scorso 23 maggio, Trento ha ospitato un evento che è stato definito da alcuni l’MTV Award dell’arrampicata. L’azienda trentina La Sportiva infatti, ha deciso di festeggiare il suo 90° anniversario abbracciando la città di Trento e portando al grande pubblico una serie di iniziative solitamente confinate agli eventi legati alla montagna. La Sportiva è un top brand a livello mondiale nella produzione di calzature tecniche da arrampicata ed off-trail, così, per un giorno, Trento si è riempita di musica, arrampicatori appesi ai palazzi storici del centro, bar allestiti con i temi del brand legato al 90° anniversario dell’azienda. Nel pomeriggio la festa si è spostata verso il maestoso parco del MUSE, e cioè il Museo della Scienza progettato da Renzo Piano, un fiore all’occhiello dell’architettura nazionale e di fatto uno dei musei più visitati d’Italia. Sono stati organizzati un talk show, con la partecipazione di alcuni ospiti straordinari, tra cui “un certo” Reinhold Messner, ed una spettacolare gara su una palestra di roccia montata per l’occasione (16 m x 5 m) che ha coinvolto una serie di atleti di calibro internazionale come Adam Ondra, Jakob Schubert, Anthony Gullsten, Stefano Ghisolfi, Kilian Fischhuber, Katharina Saurwein, Jorg Verhoeven, Marcello Bombardi. Infine, in serata, il vero e proprio evento nell’evento: lo spettacolo di video mapping. Progettato da un team speciale e collaudato, lo spettacolo mapping è stato il pezzo forte della serata ed ha riscosso l’apprezzamento incondizionato dei quasi 5000 presenti nel parco del Museo, la cui architettura si è rivelata una superficie ideale per la videoproiezione, consentendo un’incredibile varietà di soluzioni stilistiche che hanno reso i sette minuti di show divertenti, dinamici ed apprezzatissimi. Il video mapping, prodotto da O Suono Mio, agenzia di sound branding che realizza campagne di marketing speciali e su misura basate sul suono, è stato sviluppato da un team composto dai graphic artist Antonio e Michelangelo de Cia, dal lighting designer Mariano de Tassis e dal compositore Emanuele Lapiana, i quali hanno mescolato le proprie competenze dando vita ad uno spettacolo ricco di contaminazioni e molto dinamico. Lo show è stato progettato e sviluppato nel corso dei 10 mesi precedenti l’evento, in un continuum di prove, controprove, correzioni, con gli artisti coinvolti in un continuo confronto reciproco e con il cliente, con l’obiettivo di ottenere un prodotto ben equilibrato tra la parte artistica e le esigenze di comunicazione del marchio. Tutto è partito dalla costruzione di una storyboard dettagliata con la scelta di sviluppare il videomapping lungo una timeline di 90 anni, partendo dal piccolo laboratorio artigianale fondato nel 1928 per arrivare ai giorni nostri, attraverso alcune decadi simbolo dell’ultimo secolo. Così le architetture del Muse si sono trasformate in pochi secondi in un campo di guerra, in un enorme jukebox, ma anche in un quadro di Keith Haring oppure in un gigantesco Pacman. La musica ed i sound FX non sono mancati, sottolineando e valorizzando le immagini in un continuo cambio di stili attraverso le epoche: dalla Disco dei ’70 alla New Wave degli ‘80, fino agli echi Dubstep degli anni 2000; poi rumori, richiami (modem, notifiche degli smartphones, esplosioni e crolli) in uno storytelling immersivo ed esperienziale. Per rendere ancora più efficace e dinamico il racconto dei 90 anni, il collettivo di artisti ha scelto di sincronizzare i proiettori con un set luci appositamente disegnato, in modo da aggiungere una dimensione spaziale “reale” al mapping, diventato in tal mondo in 4D, grazie all’utilizzo di sei Robe BMFL Blade e 12 WashBeam gestiti da una console Avolite Sapphire Touch programmata da Matteo Mutinelli.
Oltre alle luci pensate per il mapping, sono stati montati per l’illuminazione del palazzo delle Albere 20 proiettori LED da 50 W, per creare un effetto di luce dall’interno, oltre a dieci proiettori a scarica da 400 W per la parte esterna. Per illuminare la parte catering all’interno del museo sono stati montati 60 ProLights Smartbat, mentre sei beam e dieci barre LED RGBW sono state utilizzate il “Big Void”, cioè l’ampia parte centrale del Museo.
Diverse le aziende coinvolte nell’evento:
- Luci: Paolazzi Claudio;
- Audio e LEDwall: Jam Session, impianto K-Array e impianto Bose (interno);
- Regia video: Green snc, con camere Blackmagic 4k;
- Video proiettori: Tecno Service di Verdari, con cinque proiettori Barco da 30.000 ANSI lumen gestiti da media player Watchout;
- Organizzazione evento: Filmwork dei fratelli Dal Bosco.
- Direttore di produzione: Tania Melchiorri
Per chi fosse curioso di vedere il lavoro, il video è disponibile al link: https://www.youtube.com/watch?v=I_dQ5snT88o
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