KH 120A

Klein + Hummel era una società dedita alla produzione di attrezzature audio...

di Michele Viola

Klein + Hummel era una società dedita alla produzione di attrezzature audio, fondata poco dopo la seconda guerra mondiale da Walter Hummel, Horst Klein e Heinrich Brummanem a Wedemark, in Germania.
I tre fondatori lavoravano, prima e durante la seconda guerra mondiale, nella fabbrica dell’ex WEGA, produttore di componentistica elettronica per le radiocomunicazioni poi rilevata da Sony, a Stoccarda, come disegnatori meccanici. Dopo la seconda guerra mondiale costituirono una propria azienda, i cui primi prodotti erano sistemi di misura per la radio e la televisione, per poi iniziare a produrre amplificatori audio in bassa frequenza, attualmente ancora considerati un buon boccone per collezionisti. Intorno al 1955 avviarono la produzione di sistemi Hi-Fi e dai primi anni ‘60 iniziarono la produzione di attrezzature dedicate agli studi di registrazione, attrezzature che dal 1979 sono diventate la parte principale della produzione aziendale. Il 1 marzo 2005 il marchio Klein + Hummel è stato acquistato da Sennheiser, che ne ha proseguito la commercializzazione fino all’inizio del 2010 quando la linea di prodotti K+H è stata trasferita nel portafoglio di prodotti Sennheiser e Neumann. I prodotti ex-K+H sono stati divisi in due sezioni: Sennheiser prosegue con l’offerta di prodotti audio dedicati alle installazioni, mentre Neumann si occupa dei sistemi di monitoraggio professionali da studio. exhibo


Uno dei progetti che si sono per primi trasformati in prodotti con il nuovo brand è il monitor KH 120A, commercializzato con il marchio Neumann.
Esteticamente, KH 120A non si presenta molto diverso dal suo progenitore KH 0110 di Klein + Hummel. Migliorato sotto alcuni aspetti, sfoggia una livrea ormai di ordinanza per questo tipo di prodotto, con una scocca di alluminio pressofuso verniciato color grigio antracite.
KH 120 è proposto in due versioni, con ingresso digitale o con ingresso analogico. Quello in nostro possesso, definito nella sigla del modello con la lettera A finale, è la versione analogica.
All’accensione del diffusore, si illumina il marchio Neumann sul frontale che incute subito rispetto, collocando mentalmente subito il prodotto al top. Il logo frontale illuminato funge anche da indicatore di intervento del limiter; in caso di attivazione dei circuiti di protezione interni, infatti, il logo frontale si illumina di rosso, mentre rimane illuminato di luce bianca nel funzionamento normale.


All’interno, il diffusore monta un cono a lunga escursione da 130 mm (5,25”) pilotato da un amplificatore in classe AB da 50 W continui (80 W di picco) per la sezione medio-bassa, mentre la sezione medio-alta monta un robusto driver da 1” con cupola al titanio, anch’esso generosamente pilotato con un amplificatore in classe AB da 50 W continui. Entrambi i diffusori sono singolarmente protetti meccanicamente da una robusta griglia metallica. Il crossover interno è costituito da una coppia di filtri del quarto ordine con frequenza di taglio a 2,0 kHz. L’elettronica interna comprende anche, oltre al limiter (duale, un circuito per ciascun finale di potenza), un filtro del primo ordine che attenua le frequenze al di sotto dei 30 Hz. La risposta in frequenza dichiarata dal costruttore si estende da 52 Hz a 21 kHz ±3 dB (da 54 Hz a 20 kHz ±2 dB).


exhiboOsservando la parte posteriore del diffusore ci troviamo di fronte ad un certo numero di regolazioni. Partendo dal basso, in un incavo sullo chassis sono posizionati il pulsante on/off a fianco del connettore per l’alimentazione e un XLR per l’ingresso audio. Tra i due connettori trova posto un microswitch con quattro levette: la prima è dedicata all’accensione o allo spegnimento del logo frontale, il secondo all’attenuazione della luce dello stesso logo, il terzo non ha nessuna funzione, il quarto collega o scollega il pin 1 dell’ingresso XLR allo chassis connesso a terra tramite l’alimentazione. Salendo verso la parte alta del pannello, a sinistra troviamo tre interruttori a slitta che hanno la funzione di controllo di tono, per correggere eventuali artefatti dovuti al posizionamento del diffusore nell’ambiente d’ascolto. Il controllo sulle basse frequenze, con quattro possibilità di attenuazione da 0 dB a ‑7,5 dB per passi di 2,5 dB, è utile per compensare il carico acustico in bassa frequenza dovuto alla vicinanza di pareti e grandi superfici; il controllo sui medio-bassi, anch’esso a quattro posizioni, da 0 dB a ‑4,5 dB per passi di 1,5 dB, aiuta a compensare la vicinanza di oggetti di dimensioni significative, come la console di mixaggio, mentre il controllo sulle alte frequenze può lavorare anche in esaltazione (quattro posizioni da +1 dB a ‑2 dB per passi di 1 dB) e può aiutare a correggere l’effetto di un eccessivo o insufficiente smorzamento delle alte frequenze all’interno dell’ambiente d’ascolto.


Spostandoci sulla parte destra del pannello posteriore troviamo un altro commutatore a slitta, a quattro posizioni, per la regolazione del volume. Si parte dalla massima potenza, indicata sul commutatore con il valore di 114 dB, corrispondente al livello massimo di pressione sonora emessa dal diffusore, per passare ad un 108 dB, poi 100 dB e infine a 94 dB. Abbinato a questo selettore c’è anche un potenziometro rotativo che offre la possibilità di effettuare una regolazione più fine.

Impressioni all’ascolto

di Alfio Morelli


Ho avuto la possibilità di ascoltare questi diffusori in diverse circostanze, la prima volta sul mixer di Beppe Andolina nella regia musicale della trasmissione “Panariello non esiste” poi nel mio piccolo e modesto studiolo, a confronto con altri diffusori, poi infine ho avuto la possibilità per una settimana di collegarli al mio computer dell’ufficio. In tutte e tre le situazioni le KH 120A hanno superato a pieni voti l’esame. Peccato che la mia amministrazione non mi abbia dato l’ok per l’acquisto, € 1300 li avrei spesi volentieri, per avere questa coppia di diffusori per ascoltare musica sulla mia scrivania, durante le lunghe e dure ore di lavoro.

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